ZOLFO A VIA SOLFERINO: SCIOPERO DEI POLIGRAFICI, DOMANI IL “CORRIERE” NON SARÀ IN EDICOLA - RCS HA PERSO 380 MILIONI NEI PRIMI 9 MESI DEL 2012: IL BUCO DI RECOLETOS FA DISASTRI NEI CONTI, E CALANO ANCHE I RICAVI (-13,2%) - IERI DURANTE IL CDA, I GIORNALISTI HANNO MANIFESTATO CONTRO I TAGLI DEI PERIODICI, MA ANCORA NON È STATA PRESA UNA DECISIONE SULL’AUMENTO DI CAPITALE (DA ALMENO 400 MLN): ROTELLI E DELLA VALLE SONO PRONTI…

DAGONOTA: Domani, mercoledì 14 novembre, il "Corriere della Sera" e la "Gazzetta dello Sport" non saranno in edicola per lo sciopero dei poligrafici.


RCS CHIUDE IN ROSSO PER 380 MILIONI - IL BOARD ESAMINA LE LINEE GUIDA DEL PIANO - NESSUNA DECISIONE SULL'AUMENTO
Laura Galvagni per "Il Sole 24 Ore"

Le linee guida sono pronte ma per i contenuti dettagliati del nuovo piano industriale Rcs bisognerà attendere la data stabilita, quella del 19 dicembre. Il vertice di ieri avrebbe dunque affrontato solo in maniera sommaria il delicato tema del nuovo progetto. Lo stesso amministratore delegato, Pietro Scott Jovane, avrebbe presentato al consiglio alcune pagine dove si traccia per lo più lo scenario al 2015, indicando target di redditività e il percorso di massima per raggiungerli.

Allo stato, dunque, mancherebbe ancora un quadro completo tanto che, come comunicato ufficialmente, Rcs si riserva interventi «sia di revisione del modello di business sia organizzativi» che saranno definiti dal nuovo piano. Un progetto che intenderebbe rispondere «con linee guida e strategie adeguate alle nuove sfide del mercato, sia per gli aspetti strutturali della congiuntura macroeconomica, sia per le criticità dei prodotti tradizionali, puntando con determinazione a un'innovativa logica editoriale e di sistema». Questi saranno dunque i principi ispiratori delle misure concrete che dovranno essere adottate.

Misure che, come noto, ruotano attorno a tre temi chiave: aumento di capitale, cessioni e contenimento dei costi. Non è tuttavia ancora stato determinato l'ammontare dell'iniezione di liquidità. In azienda, sebbene la cifra non sia stata portata al consiglio, si starebbe maturando la convinzione che si debba ragionare attorno a una somma minima di 400 milioni. La cifra, tuttavia, potrebbe essere passibile di cambiamenti. Molto, evidentemente, è legato al piano di dismissioni e alle possibilità di successo delle singole cessioni. Si parla, in quest'ottica, della vendita degli uffici retrostanti la sede del Corriere della Sera di via Solferino. L'immobile avrebbe un valore di mercato stimato intorno ai 300 milioni.

Aumento di capitale e cessioni dovranno servire, in ogni caso, ad azzerare il debito che era stato contratto per finanziare l'acquisizione della spagnola Recoletos, costata quasi un miliardo. Come dimostrano i conti dei nove mesi, infatti, la forte esposizione continua a pesare sui risultati tanto più considerato il contributo di Unidad Editorial: l'ebitda dei nove mesi è negativo per 36,2 milioni. Quanto all'indebitamento, sebbene sia sceso a 875,6 milioni a fine settembre per effetto della cessione della francese Flammarion, Rcs ha chiuso questo scorcio d'anno con con ricavi in flessione del 13,2% a 1.364 milioni e perdite che salgono a 380,5 milioni, dai 25,5 milioni dello stesso periodo del 2011.

Al contempo l'ebitda pre oneri e proventi non ricorrenti risulta positivo per 21,6 milioni contro gli 81,4 milioni dell'anno precedente mentre il risultato operativo è negativo per 396,8 milioni (-3,7 milioni). Nel mentre, il gruppo ha già realizzato efficienze con benefici per 46,2 milioni. Benefici che il gruppo conta di perseguire con ancora maggiore determinazione nel nuovo piano attraverso una sensibile riduzione dei costi che potrebbe passare anche dalla chiusure di testate periodiche, così come da una ridefinizione degli organici giornalistici.

In questo scenario e mentre era in corso il cda, i giornalisti della Rcs Periodici ieri hanno manifestato di fronte all'ingresso della società a Milano consegnando una lettera ai consiglieri nella quale invitavano gli azionisti a rifiutare «ristrutturazioni finanziarie selvagge e operazioni straordinarie prive di un chiaro orizzonte industriale».

Già la settimana scorsa, peraltro, Giulio Lattanzi, responsabile della divisione Quotidiani, si sarebbe dimesso perché in in disaccordo di vedute. Lascerà ufficialmente il gruppo il 15 novembre e gli subentrerà Alessandro Bompieri, che conserva per ora anche la carica di amministratore delegato della Rcs Libri.

Per l'anno in corso, infine, si prevedono ricavi e risultati operativi in sensibile diminuzione. Tutto ciò ha spinto il titolo in ribasso del 6% a 1,24 euro.

 

 

sede corriere della sera.jpgFERRUCCIO DE BORTOLI PIETRO SCOTT JOVANEALESSANDRO BOMPIERI AD RCS LIBRI cfrea05 giulio lattanzi stefano eco

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…