zucchero adelmo fornaciari

ZUCCHERO NON E' DOLCE: “SONO STATO ACCUSATO DI AVER DATO VITA A CANZONETTE CON IL DOPPIO SENSO FACILE. SIGNIFICA CHE NON CONOSCONO IL BLUES, IL R'N'B' CHE ALLE CANZONI SERIE FA SUCCEDERE PEZZI PIENI DI SESSO. NON SONO IL POETA FABRIZIO DE ANDRÉ CHE HA CANTATO "IL NANO È UNA CAROGNA DI SICURO PERCHÉ HA IL CUORE TROPPO VICINO AL BUCO DEL CULO". LUI LO PUÒ DIRE E IO NO?” – "MI VESTO DA TONNO. SUL PALCO SEMBRO UN MATTACCHIONE MA DENTRO TENDO AD AVERE UN VELO DI TRISTEZZA - LA TRAGEDIA IN ROMAGNA MI HA DEVASTATO, FAREMO UN CONCERTO DI AIUTO" - E SUI TRAPPER... - VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Michela Tamburrino per “la Stampa”

zucchero adelmo fornaciari

 

Per Zucchero è quasi un'illuminazione che arriva a freddo, firmando un autografo come usava ai vecchi tempi senza selfie a una fan esagerata. «Se non proprio Zucchero, ho preteso che mio nipote almeno lo chiamassero Adelmo».

 

E Zucchero: «Ma lo sa che ha ragione? Adesso cambio anche io il nome. Basta Zucchero, sa di ragazzino alle prime armi. Sì ripristino l'anagrafe, d'ora in poi torno ad essere Adelmo Fornaciari». Ecco fatto Sugar che diventa salato dopo il concerto trionfante che apre il World Wild Tour, una sequela di cinque appuntamenti alle Terme di Caracalla sold out con 4mila a saltare e a ballare al ritmo delle sue hit per tre ore di spettacolo ininterrotto in cui si è pure contemplato il momento disco con l'omaggio a Tina Turner.

 

zucchero adelmo fornaciari

Il tour si chiuderà il 30 luglio al Teatro Greco di Siracusa in Italia e ad agosto in Spagna. Il 9 e il 10 giugno alla Rcf Arena di Reggio Emilia il ritorno live del Diavolo in R.E., nella sua città «amore e radici». Qui l'adorazione si tocca come quasi si tocca la folla.

«Emozione pura». Allora meglio prendere il toro per le corna, una seggiolina e parlare.

 

Zucchero o meglio Adelmo Fornaciari, come sta?

«Come disse Churchill in pieni bombardamenti, tutto è terribilmente noioso, non c'è un raggio di luce, forze oscure aleggiano, guerre e disarmonia, non vedo la primavera. La tragedia in Romagna mi ha devastato, faremo un concerto in aiuto, mi presto volentieri, non mi pongo domande, si deve fare. Soli 24 giorni per organizzarlo, speriamo nel numero solidale, saremmo già felici se raggiungessimo le 50.000 presenze».

 

E l'appuntamento del 9 e 10 giugno a Reggio Emilia? Ospiti speciali?

zucchero adelmo fornaciari

«Volevo fosse solo mio per la mia terra. Però ho invitato Salmo che a Sanremo ha proposto una rivisitazione di Un diavolo in me che mi è piaciuta. I miei mi dicono di avere a che fare di più con artisti social e quelle cagate lì. Io ho conosciuto quel rapper, conosce la musica di dove vengo io. Mi basta. Poi certo, m'informo: la corista l'ho scoperta su Youtube, aveva fatto The voice. Anche la batterista arriva dal Texas e non aveva grandi band alle spalle. Io sento il sangue, il cuore, la passione, il carattere».

 

Perché Bruce Springsteen in concerto a Ferrara non ha neppure accennato all'alluvione che aveva sotto i piedi?

«Conoscendolo non ne sapeva niente. Non fa finta, non ha bisogno di nascondersi, non ne era informato».

 

(...)

 

zucchero adelmo fornaciari

Come vive un ruvido come lei l'era del politically correct?

«Ho scritto dei brani che sono stati definiti sublimi, pure esagerando... come Così Celeste, Diamante e poi sono stato accusato di aver dato vita a canzonette da bar, da osteria, con il doppio senso facile. Significa che non conoscono il blues, il R'n'b' che alle canzoni serie fa succedere pezzi più leggeri, pieni di sesso. Ma il sesso è importante, come il ritmo, il groove, il succo di limone che ti scende dalle cosce, è bellissimo, Un soffio caldo scritta con Guccini è poco bella? Vedo nero, Bacco e perbacco assomigliano al soul dove non ci vanno leggeri. Non sono Fabrizio De André il grande poeta, lui ha cantato che il "il nano è una carogna di sicuro perché ha il cuore troppo vicino al buco del culo". Lui lo può dire e io no?».

 

 

Da un po' di tempo esce sempre con lo stesso giubbotto. Gliel'ha consigliato l'armocromista come a Elly Schlein?

«Sono tutte cagate. Ho gli armadi pieni di meravigliose giacche su misura che mi manda il grande Armani e che mi inviò Versace. Io mi vesto da tonno, fa parte di dove sono cresciuto. Il resto non fa per me».

 

Il prossimo disco?

«Sono senza contratto, è scaduto come lo yogurt. Un tempo con i discografici si parlava, oggi fanno solo in conti. Senza discografici non avrei registrato Senza una donna,Per colpa di chi, mi sembravano troppo commerciali. Avrei sbagliato».

zucchero adelmo fornaciari

 

Chi è Zucchero?

«Tendenzialmente un malinconico, sul palco sembro un mattacchione ma dentro tendo ad avere un velo di tristezza. Odio chi dice "andrà tutto bene" perché non va mai tutto bene. Una caratteristica di noi Fornaciari, siamo crudi».

 

Si sente invecchiare?

«Artisticamente invecchierò facendo quel che sento, senza artifici e senza seguire le mode».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…