IL NECROLOGIO DEI GIUSTI BARBARA RUSH, SCOMPARSA IERI ALLA BELLA ETÀ DI 97 ANNI, ERA UNA FIGURA DI PROTAGONISTA FEMMINILE IMPORTANTE PER CHI È CRESCIUTO CON I FILM ANNI ’50 DI HOLLYWOOD - BELLA, MOLTO FEMMINILE, ELEGANTE, BRAVISSIMA ATTRICE CHE AVEVA INIZIATO A TEATRO SENZA FARE LA SOLITA GAVETTA NELLE SERIE TV, AVEVA DIVISO LA SCENA CON MOLTISSIME STAR COME ROCK HUDSON, PAUL NEWMAN E MARLON BRANDO - UNA CARRIERA TUTTA IN SALITA, CHE NEGLI ANNI ’60 PRENDERÀ UNA PIEGA DIVERSA E… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

barbara rush 9

Per chi è cresciuto con i film anni ’50 di Hollywood, western, avventurosi, melo, fantascientifici, in Technicolor se non in 3 D, Barbara Rush, scomparsa ieri alla bella età di 97 anni, era una figura di protagonista femminile assolutamente importante.

 

Bella, molto femminile, elegante, bravissima attrice che aveva iniziato a teatro, protagonista fin da giovanissima senza fare la solita gavetta nelle serie tv, aveva diviso la scena con star come Rock Hudson nei melo e negli avventurosi della Universal, da “Il figlio di Kocis” a “La magnifica ossessione”, diretti entrambi da Douglas Sirk, che l’aveva un po’ scoperta in “La prima legione” nel 1951, ma anche con Jack Palance in “Bacio di fuoco” di Joseph Newman, con  Audie Murphy in “I gangster del ring”, con James Mason nel meraviglioso “Dietro lo specchio”/“Bigger Than Life” di Nicholas Ray, sugli effetti indesiderati del cortisone.

barbara rush 7

 

Ma anche con Marlon Brando in “I giovani leoni” di Edward Dmytryk, con Paul Newman nel film che dette una svolta del tutto diversa alla sua carriera, “I segreti di Filadelfia” di Vincent Sherman, con Richard Burton nell’oggi invisibile “Il letto di spine” di Daniel Petrie, con Kirk Douglas nel più che drammatica “Noi due sconosciuti” di Richard Quine, dove non voleva interpretare la moglie di Kirk Douglas, (“Interpretare le mogli è la cosa più noiosa del mondo”), che si trova a lottare con Kim Novak per salvare il suo matrimonio. Ma come si fa a competere con Kim Novak?

 

barbara rush in destinazione terra

Una carriera tutta in salita, che negli anni ’60, dopo due successi come “I 4 di Chicago” di Lewis Milestone e “Hombre” di Martin Ritt con Paul Newman prenderà una piega diversa e la porterà a ruoli da guest star in una serie infinita di film-tv e serie televisive, proprio quelle che aveva felicemente evitato in tutta la prima parte della sua carriera. Nata nel 1927 a Denver, Colorado, con padre avvocato di una azienda minerario del posto presto scomparso, viene notata dal cacciatore di star Milton Lewis mentre recita in “Antonia e Cleopatra” al Pasadena Playhouse ancora giovanissima.

 

marlon brando e barbara rush in i giovani leoni

Fa per un po’ la modella, ma è nel cinema che trova la sua storia. Ha piccoli ruoli in “Molly” di Walter Hart e in “La prima legione” di Douglas Sirk con Charles Boyer, ma è già coprotagonista con  ohn Drew Barrymore e Corinne Calvet nell’avventuroso in Technicolor “Quebec” di George Templeton. Da lì in poi non se ne perde uno di questi film, “La cavalcata dei diavoli rossi” di Ray Enright con Sterling Hayden e Forrest Tucker, “Quando i mondi si scontrano” di Rudolph Maté o“Navi senza ritorno” di Sidney Salkow con il bel John Derek, all’epoca marito di Ursula Andress.

 

frank sinatra e barbara rush in i 4 di chicago

Sembra nata per il Technicolor anni ’50 e per il 3D come dimostrano del tempo, “Destinazione terra” di Jack Arnold con Richard Carlson, ma soprattutto “Il figlio di Kociss” girato da Douglas Sirk vicino a dove è nata, a Moab, in Colorado, in mezzo a 100 veri Navajo che non sanno una parola d’inglese. Leggo nei giornali del tempo che Sirk usa due navajo traduttori per poterli dirigere. Se il figlio di Kociss è il sempre mezzo nudo Rock Hudson, a Barbara Rush spetta il ruolo della figlia del capo, costretta a prendersi ben 13 veri schiaffoni dal padre perché con i close-up del 3D non si può scherzare e l’attore che interpreta il padre capo indiano, Morris Ankrum, non sa fingere di menare.

frank sinatra e barbara rush in alle donne ci penso io

 

Sirk rivuole sia lei che Rock Hudson nel meraviglioso “La magnifica ossessione” solo un anno dopo. Sotto contratto con la Universal, Barbara Rush gira avventurosi come “Lo scudo dei Falworth” con Tony Curtis e Janet Leigh, “Il ribelle d’Irlanda” di Sirk con Rock Hudson. Non più ventenne, tramontato lo studio system degli anni ’50, lasciato il primo marito, il bellone Jeffrey Hunter, ha modo di mostrare al mondo del cinema che sa anche recitare in film più drammatici come “Dietro lo specchio” di Nicholas Ray, “Un urlo nella notte” di Martin Ritt con Joanne Woodward e il suo primo marito, Jeffrey Hunter, “i giovani leoni”, “ I segreti di Filadelfia” con Paul Newman, “Come Blow Your Horn” con Frank Sinatra, che le offrono l’opportunità di crescere come attrice.

barbara rush in strategy of terror

 

“Non sono contro le commedie”, dirà, “ma le commedie serie, drammatiche, sono quelle che contano”. Come spiega la stessa Hedda Hopper in un articolo del 1959, Barbara Rush ha infatti bisogno di grandi ruoli drammatici per dimostrare ai produttori che non è così contenuta, elegante e un po’ noiosa come credono. Purtroppo la maggior parte degli articoli che la riguardano parlano dei suoi capelli, dei suoi parrucchieri, il più noto era Carrie White, dei suoi vestiti. Poco della sua recitazione e ancor meno dei suoi mariti.

 

barbara rush in il figlio di kociss

Al punto che nel favoloso “Shampoo” di Hal Ashby una delle battute del parrucchiere di Warren Beatty che tutti ricordavano a Hollywood è “Io faccio i capelli a Barbara Rush”. Eppure nelle interviste che rilascia nei primi anni ’60, forte dell’amicizia con Paul Newman e Joanne Woodward, si dimostra arguta, colta, intelligente. “Rock Hudson è box office, ma non è un attore come lo può essere Jason Robards”, dice. “Marlon Grande era grande in Fronte del porto, e ha qualche buona scena in I giovani leoni. Frank Sinatra ha molto talento, ma è così pigro”. Si decide anche a interpretare drammi in tv, come “Checkmate” della CBS, dove è una donna in cerca di qualcuno che la uccide”. Ma Hollywood cerca ormai altre attrici.

 

barbara rush in dietro lo specchio

 In “Hombre” di Martin Ritt con Paul Newman, nel 1967, ottiene il suolo da coprotagonista, solo perché Patricia Neal si è ammalata e Janice Rule, che ne aveva ereditato il ruolo aveva lasciato il set dopo essersi scontrata con il regista. E’ lei stessa ad ammetterlo. “Sfortunatamente per Marty (Ritt), lui l’ha lasciata andare, scordandosi che avevano delle riprese da fari la mattina dopo. Scommetto che hanno pensato a me quando si sono chiesti chi avrebbero potuto chiamare di immediatamente disponibile a mettersi gli stessi abiti e la stessa parrucca”. Nel 1968, a soli 38 anni, è già considerata da Hollywood un’attrice del passato.

 

barbara rush 5

Sul set della serie tv “Petyton Place” dice che la chiamano tutti Miss Rush. Dopo aver sposato il ricco Warren Cowan, che ha uno studio di Public Relation, e co,l quale avrà la sua seconda figlia, dopo il primo con jeffrey Hunter, sposa lo scultore Jim Gruzalski. Curiosamente nelle sue interviste negli anni ’70 parla quasi esclusivamente di moda, fashion designer, parrucchieri. Leggo che nel 1997 abitava ancora nella grande villa appartenuta a Harold Lloyd.

barbara rush 3richard burton e barbara rush in il letto di spinemarlon brando e barbara rush in i giovani leoni 3barbara rush 1barbara rush 2barbara rush 4marlon brando e barbara rush in i giovani leoni 1

 

barbara rush 6marlon brando e barbara rush in i giovani leoni 2

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…