007, IN MISSIONE PER LA COOP: IL GIALLO DEL DIPENDENTE SPIATO E PEDINATO

Massimiliano Scagliarini per la Gazzetta Del Mezzogiorno

Un sabato mattina di settembre. Un gruppo di persone si ferma all'autogrill. Tra loro c'è un bambino, sveglissimo, indica una station wagon scura e strattona il papà: «È la stessa macchina che ci stava per tamponare vicino Giovinazzo». E così un impiegato, un uomo comune, si ritrova protagonista di una spy story: pedinato per mezza Italia da un investigatore privato mandato dalla sua azienda, il colosso emiliano Manutencoop.

La storia è adesso al centro di una indagine penale e di un procedimento per mobbing davanti al giudice del lavoro. Perché l'impiegato, un 55 enne di Bari, dopo due mesi di ferie forzate e il pedinamento è in condizioni psicologiche ormai precarie. Il ragionier Casamassima, chiamiamolo così, ha alle spalle trent'anni di lavoro in Olivetti, in Pirelli Real Estate e da lì in Manutencoop Fm, braccio armato della Lega delle cooperative che si occupa di «facility management», cioè di gestire proprietà immobiliari. Casamassima è agorafobico, ha paura di viaggiare, tuttavia - scrive il suo avvocato in una memoria - «in 36 anni di lavoro non ha usufruito di più di 120 giorni di malattia».

Quel sabato mattina di settembre, per prepararsi psicologicamente a un viaggio a Bologna (dove è stato convocato dalla sua azienda), Casamassima è in auto con un suo vecchio amico, che ha portato con sé moglie e figlio. Stanno facendo una gita. L'auto scura li segue fino a quando non interviene una pattuglia della Polstrada, che identifica il pedinatore: è un investigatore privato di Mantova che - come accerteranno poi i carabinieri della pg del Tribunale di Bari - lavora per una agenzia di Carpi ingaggiata da uno studio legale di Napoli.

Ma perché un segugio privato scende dalla Lombardia in Puglia per seguire un dipendente di una ditta emiliana su incarico di un avvocato napoletano? L'inchiesta giudiziaria del pm Rosa Morea, che vede indagato il solo investigatore con l'accusa di molestie, non lo ha chiarito.
Di certo c'è soltanto che la fattura dell'agenzia di Carpi è stata saldata da Manutencoop: 7.260 euro per «accertare movimenti del dipendente che accusa di soffrire di agorafobia».

Per questo l'avvocato di Casamassima, nell'opporsi alla richiesta di archiviazione per il segugio, chiede un supplemento di indagini anche sul management di Manutencoop. Di fronte ai carabinieri l'azienda non ha mai ammesso di aver mandato l'investigatore privato, pur avendone pagato la parcella. Il capo del personale, Guido Dealessi, ha detto di essersi rivolto all'avvocato napoletano «per avere dei consigli in relazione ai problemi rappresentati» dal dipendente».

Eppure su Casamassima - ha detto il titolare dell'agenzia di Carpi - è stato compilato un rapporto, consegnato al legale e alla stessa Manutencoop. Un rapporto mai trovato.
In questa storia c'è più di un mistero. L'investigatore privato ha detto che doveva verificare «cosa facesse durante le ore di assenza dal lavoro»: ma Casamassima è stato pedinato di sabato mattina.

E soprattutto, l'avvocato del ragioniere rileva una coincidenza inquietante: Casamassima aveva deciso di tentare quel viaggio («La sua prima volta fuori dalla Puglia in vent'anni») parlando due giorni prima con il suo amico. E la notte precedente non aveva dormito a casa sua. Eppure, alle 7 del mattino l'investigatore lo «aggancia» a colpo sicuro sotto un condominio di via Fanelli a Bari. Come ha fatto?

La domanda principale, però, è un'altra: perché un'azienda fa pedinare e fotografare un uomo nel suo giorno di riposo? L'inchiesta non ha chiarito nemmeno questo, ma forse una risposta la si trova comunque. Casamassima, spiega un suo superiore ai carabinieri, «si occupa di una commessa di un valore complessivo annuo di circa 400.000 euro.

Considerando che il margine di utile è relativo e considerando i costi dello stipendio (1.650 euro netti al mese, ndr) gli è stato chiesto di interessarsi all'azienda al fine di ottimizzare i costi». Insomma, di svolgere anche un altro incarico. Ma lui ha risposto «che già l'attuale carico di lavoro gli occupava abbondantemente l'orario lavorativo».

Ebbene. Nel 2010 i sindacalisti della RdB-Usb hanno denunciato che «in Manutenecoop all'Ufficio relazioni industriali è stato chiamato un responsabile delle Risorse umane proveniente da Pirelli che utilizza tecniche persuasive finalizzate a fare dimissionare i lavoratori». La Rdb lo chiama «mobbing strategico», finalizzato a «licenziamenti per induzione».

Manutencoop, che ha 18mila dipendenti e fattura un miliardo di euro, non vuole commentare: fa sapere che «non ci risulta al momento alcun procedimento penale nè ci risulta che i fatti citati si siano verificati». Ma giusto una settimana fa, dopo avergli imposto un'altra settimana di ferie forzate, l'azienda ha fatto sapere a Casamassima di essere disposta a monetizzare le sue dimissioni. Nel frattempo, lo ha trasferito a Milano.

 

SPIARE I DIPENDENTI SPIARE I DIPENDENTI SPIARE I DIPENDENTI SPIARE I DIPENDENTI

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…