1. LOTTI, BOSCHI, NARDELLA, DI GIORGI E ORA LA MANZIONE: FI-RENZI, OMBELICO D’ITALIA! 2. PER LA SERIE “L’INESPERIENZA AL POTERE” (MARIANNA MADIA DIXIT), L’EX CAPA DEI VIGILI URBANI DI PALAZZO VECCHIO ANTONELLA MANZIONE SGOMMA ALLA GUIDA DELL’UFFICIO LEGISLATIVO DI PALAZZO CHIGI, CUORE DELLA MACCHINA OPERATIVA DEL GOVERNO 3. AMICISSIMA DI RENZIE, LA MANZIONE HA UN CURSUS HONORUM CHE SCODELLA IL COMANDO DELLA MUNICIPALE DI PIETRASANTA, VERONA E LIVORNO. E NEL PRECEDENTE GOVERNO AVEVA RACCOMANDATO A MATTEUCCIO IL FRATELLO DOMENICO COME SOTTOSEGRETARIO 4. E SE GLI OCCHIUTI CONSIGLIERI DI STATO CHE GIÀ AFFILANO LE ARMI PER ESAMINARE I PROVVEDIMENTI DI PALAZZO CHIGI PENSANO DI “TORTURARLA” CON LA CONOSCENZA DEI CAVILLI DI LEGGE, SAPPIANO CHE L’EX CAPO DEI VIGILI È ANCHE ROMANZIERA E LA SUA OPERA PRIMA SI INTITOLA “MARTINA VA ALLA GUERRA” E SQUADERNA UNA STORIA DI MOBBING...

Francesco Bonazzi per Dagospia

Luca Lotti, ex capo di gabinetto a Palazzo Vecchio e ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Simona Bonafè, ex assessore a Scandicci. Maria Elena Boschi, ex consigliere giuridico del sindaco di Firenze, adesso ministro per le Riforme. Dario Nardella, ex vicesindaco, deputato e futuro primo cittadino al posto di Renzie. Rosa Maria Di Giorgi, ex assessore all'Istruzione, ora in Senato. E adesso ecco Antonella Manzione, che dopo aver comandato i vigili urbani del capoluogo toscano, plana nella Capitale come capo del Dipartimento legislativo di Palazzo Chigi.

Firenze non lo sapeva, ma tutto il meglio dell'Italia era già lì. Da anni. Al fianco di Pittibimbo.
Il Dipartimento legislativo è il cuore della macchina operativa del governo. Fino a qualche settimana fa era guidato da Carlo Deodato, un dirigente dello Stato cresciuto tra Palazzo Chigi e una mezza dozzina di ministeri, dove aveva lavorato come capo di gabinetto e capo ufficio legislativo. Classe 1967, Deodato viene "rottamato" e sostituito da una dirigente comunale (la sua nomina dovrà essere perfezionata con la nomina a dirigente dello Stato) che ha quattro anni più di lui e un curriculum profondamente diverso.

Antonella Manzione, che lascia il posto di direttore generale del comune di Firenze e di responsabile della polizia municipale, ha comandato i vigili di Serravezza, Pietrasanta, Verona, Livorno e Lucca. Ha una laurea in legge, ha insegnato a contratto in alcune università della Toscana "Diritto della Polizia locale".

Suo fratello maggiore è Domenico Manzione, magistrato in Toscana e sottosegretario agli Interni nel governo di Lettanipote, mentre l'ex deputato dell'Udc campano Roberto Manzione è solo un cugino. Ma chi volesse malignare sul fatto che anche il Rottam'attore, in fondo, crede nel familismo, dovrà fare i conti con una verità un po' diversa da quella che appare a prima vista.

Domenico Manzione, a chi gli chiedeva come fosse arrivato al governo con Letta, rispondeva candidamente che era una questione di "conoscenza, amicizia, stima e affetto personale" con Renzi. Un modo elegante per non dire che a "raccomandarlo" era stata la sorella-vigilessa, lei sì veramente legata al sindaco di Firenze.

Nel tentativo di nobilitare una nomina a metà tra l'amicale e l'avventuroso, oggi il Corriere della Sera si lancia in parallelismi impegnativi e annuncia "Il prossimo sbarco alla guida del Dipartimento legislativo di Palazzo Chigi, un posto decisamente cruciale per le riforme, di Antonella Manzione (...) Direttore generale nonchè capo della polizia municipale di Firenze, per giunta donna. Un fatto senza precedenti, almeno per Palazzo Chigi. Con una sola eccezione: la nomina di Fernanda Contri, che Giuliano Amato volle nel 1992 come segretario generale".

Sarà felice il Dottor Sottile di una citazione del genere. Tanto per ricordare, la Contri non era del paese suo, ha fatto l'avvocato, il giudice, il membro del Csm ed è stata membro della Consulta. Le multe, al massimo, le avrà incontrate come automobilista.

Manzione comunque è descritta da tutti come una bravissima persona, al pari del fratello, tanto è vero che è stata il referente dell'associazione Libera per la Toscana. E se gli occhiuti consiglieri di Stato che già affilano le armi per esaminare i provvedimenti di Palazzo Chigi pensano di "torturarla" con la conoscenza dei cavilli di legge, sappiano che l'ex capo dei vigili è anche romanziera e la sua opera prima si intitola "Martina va alla guerra", una storia di mobbing.

 

MATTEO RENZI E ANTONELLA MANZIONEANTONELLA MANZIONEPalazzo ChigiLA MANO DI RENZI SULLA SCHIENA DI MARIA ELENA BOSCHINARDELLA RENZI CARRAIorenzo Guerini Debora Serracchiani Luca Lotti Maria Elena Boschi b b adb c f a b ba MGzoom MATTEO RENZI NELL UFFICIO DI LETTA A PALAZZO CHIGI

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