putin merkel

PUTINATE DA CRUCCHI - I TEDESCHI FANNO I FURBETTI E 15 TOP MANAGER VOLANO A MOSCA PER COLLOQUI RISERVATI AL CREMLINO: BUSINESS IS BUSINESS NONOSTANTE LE SANZIONI - PER GLI IMPRENDITORI ITALIANI IL PIATTO DEGLI AFFARI CON LA RUSSIA CONTINUA A PIANGERE

Gabriele Villa per “Il Giornale”

 

A porte chiuse. Nella speranza che non si sappia troppo in giro. Perché le sanzioni vanno rispettate. O almeno dovrebbero venire rispettate.

putin  - merkel  - hollande  - poroshenko putin - merkel - hollande - poroshenko

 

Specie da chi, come la Germania della cancelliera di ferro, è sempre pronto a dare lezioni di comportamento e a bacchettare chi non fa i compiti a casa. Ma a porte chiuse, quando si sperava che nessuno ascoltasse e nessuno vedesse, ecco che una quindicina di imprenditori tedeschi si sono presentati a Mosca per far sapere a chi di dovere che le sanzioni interessano tanto quanto e che interessa loro di più continuare a fare affari. In altre parole: che il business tedesco in Russia continua e continuerà a dispetto della linea dura (di facciata) che Berlino continua a tenere nei confronti del Cremlino.

 

E così, anche se non si doveva sapere in giro, il quotidiano Kommersant ha spifferato tutto, perché avant'ieri a Mosca si è tenuto una sorta di vertice, un incontro della business community tedesca con il vice premier Igor Shuvalov e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. Secondo Kommersant , l'incontro è stato organizzato dal Comitato orientale dell'economia tedesca, che raggruppa decine di società della Germania attive in Russia, e che ha confermato l'evento senza aggiungere dettagli.

 

angela merkel vladimir putinangela merkel vladimir putin

«Sono state discusse le relazioni russo-tedesche in campo economico e la via d'uscita dalla crisi attuale. I negoziati sono stati di carattere chiuso e riservato», ha fatto sapere al giornale l'organizzazione. Tra i partecipanti, una quindicina di top manager, tra cui rappresentanti di colossi come Siemens e Wintershall, che «negli ultimi mesi hanno cercato di convincere il governo tedesco a non imporre sanzioni alla Russia, per non danneggiare gli affari», ha spiegato la fonte del quotidiano.

 

merkel e putin alla finale dei mondiali al maracanamerkel e putin alla finale dei mondiali al maracana

Le sanzioni contro Mosca hanno infatti colpito fortemente l'economia tedesca. Secondo l'agenzia di statistica federale tedesca, l'export di Berlino verso Mosca è calato del 26,3% ad agosto. Nonostante le pressioni, la cancelliera Angela Merkel, comunque, ha continuato a ribadire l'irritazione di Berlino con Mosca, soprattutto dopo le elezioni svolte dai separatisti nell'Est Ucraina, e ha insistito che non c'è motivo di revocare le sanzioni Ue. Resta il fatto che l'atteggiamento, come dire, disinvolto dell'industria tedesca, preoccupa non poco la comunità imprenditoriale italiana in Russia.

PUTIN TRA MERKEL E CAMERON PUTIN TRA MERKEL E CAMERON

 

L'allarme è stato lanciato dal presidente di Confindustria Russia, Ernesto Ferlenghi. «Rispetto ai nostri rapporti con la Russia, di carattere prevalentemente commerciale, quelli della Germania sono per lo più di tipo industriale, quindi hanno una forza maggiore – ha dichiarato Ferlenghi - Noi abbiamo circa 500 aziende presenti nel Paese, loro 6mila e in più molte joint venture ».

 

Secondo Ferlenghi «a differenza nostra, i tedeschi stanno continuando a portare a casa contratti, perché con le loro agenzie di credito agli investimenti stanno compensando quello che le banche, per via delle sanzioni, non possono fare. In più hanno studiato e capito come applicare le sanzioni, trovando spazio anche per espandersi in fette di mercato, che vanno al di là di quelle coperte tradizionalmente, come i grandi macchinari».

VLADIMIR PUTIN E ANGELA MERKEL VLADIMIR PUTIN E ANGELA MERKEL

 

E L'Italia si tiene, intanto, le ferite visto che nel 2013 ha esportato nella Federazione Russa beni per 10,4 miliardi di euro rappresentando il quinto fornitore del Paese con una quota di mercato del 4,8 per cento. Con il dato significativo di moda e accessori per 935 milioni, in crescita del 2,7% rispetto al 2012. Altro che porte chiuse, business chiuso.

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…