I MAYA CI HANNO VISTO GIUSTO: LA MONTICATASTROFE E’ GIA’ QUI! - IL 2012 HA PROSCIUGATO L’ITALIA, NUOVE TASSE PER UN MILIARDO AL MESE - SALASSATI DALL’IMU: LA SOLA PRIMA RATA E’ COSTATA 4 MILIARDI ALLE FAMIGLIE (ARRIVA LA SECONDA, SI SALVI CHI PUO’) - UCCISI DALLE ACCISE: BENZINA E NON SOLO ALLE STELLE - 3 MILIARDI E MEZZO DAL SUPERBOLLO SUGLI OLI MINERALI - L’IVA SALE AL 21% MA GLI ITALIANI COMPRANO MENO…

Franco Bechis per "Libero"

La media è da record: un miliardo di euro di nuove tasse al mese, ed è destinata a crescere perché lì è compresa solo la prima rata dell'Imu. Quella incassata dallo Stato centrale da gennaio a fine ottobre ammonta a 4 miliardi di euro. Ed è parte dei 10 miliardi di euro già incassati in quel periodo con la firma esclusiva di Mario Monti. Secondo il bollettino delle Entrate diffuso proprio ieri dal ministero dell'Economia a fare la parte del leone della stangata fiscale oltre all'Imu è stata l'imposta di fabbricazione sugli oli minerali, che in dieci mesi ha fatto crescere le entrate a quella voce di 3 miliardi e 485 milioni di euro.

Solo per gli aumenti stabiliti dal governo dei tecnici, prima nel decreto salva- Italia di dicembre e poi con il rincaro legato al terremoto dell'Emilia Romagna che proprio ad ottobre la legge di stabilità ha reso permanente. Sono le accise sulla benzina e non solo quelle, e la stangata qui l'hanno davvero sentita tutti gli italiani.

Un altro miliardo e 58 milioni di euro di nuove tasse in dieci mesi è arrivato dal rincaro dell'imposta di bollo anche qui stabilito nel decreto salva-Italia nel dicembre 2011: insieme all'Imu è l'architrave della patrimoniale silente che Monti ha imposto agli italiani e che ora rende assai difficile realizzare i progetti di Nichi Vendola e Pier Luigi Bersani. Altri 879 milioni di euro sono stati incassati fin qui dal nuovo prelievo su chi aveva aderito allo scudo fiscale.

È una tassa extra anche questa, ma siamo decisamente al di sotto di quanto previsto nella relazione tecnica del decreto Monti di un anno fa. Si era stati troppo ottimisti sulla consistenza di quel patrimonio tassato come allora aveva chiesto il Pd fra molte perplessità del centro destra. Non sono state le sole voci di nuove entrate extra che hanno pesato sui bilanci degli italiani in questo 2012 orribile, uno degli anni peggiori per la pressione fiscale ufficiale. Ci sono state tasse nuove stabilite dalle ultime manovre del governo di Silvio Berlusconi, e anche quelle naturalmente pesano.

La prima è il famoso contributo di solidarietà, che ammontava al 3%, ma fu limitato dopo molte polemiche ai redditi superiori ai 300 mila euro. Bene, nei primi dieci mesi ha dato un incasso di 249 milioni di euro, lievemente inferiore alle attese e comunque non così significativo. Sempre all'ultima manovra pre-Monti risale anche l'aumento di un punto della aliquota ordinaria Iva, passata dal 20 al 21%. È un costo che ovviamente si è fatto sentire sulla spesa dei consumatori italiani, ma difficile da rintracciare nei conti delle entrate.

Perché gli italiani si sono difesi nella maniera più naturale possibile: comprando meno, e spendendo meno. Come ogni aumento di tassa indiretta e molte tasse dirette l'effetto è stato depressivo su consumi ed economia. Così se in dieci mesi grazie al colossale aumento delle tasse le entrate complessive dello Stato sono aumentate del 4% rispetto all'anno precedente, riuscendo a ribaltare il ciclo negativo dell'economia, gli incassi Iva sono invece scesi del 2%, con una contrazione di 1,7 miliardi di euro.

Un dato di per sé grave, ma che diventa allarmante guardando cosa è accaduto nel solo mese di ottobre 2012: perdita di 683 milioni di euro rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, che percentualmente è pari a una rovinosa caduta del 7,5%. In compenso sono aumentati in quel mese del 10% gli incassi dalle accise sulla benzina.

Nei dieci mesi sono aumentati anche dello 0,3% gli incassi provenienti dall'Ire, l'imposta sulle persone fisiche. Nel dato però c'è sia un segno chiaro della crisi (gli incassi dei lavoratori autonomi sono scesi di mezzo miliardo, pari al 4,6%), sia uno degli effetti della manovra Monti, essendo aumentate soprattutto le ritenute sui redditi da pensione.

 

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