putin nucleare atomica atomico bomba

FIGLI DI PUTIN - “CI SONO 4-5MILA SOLDATI RUSSI IN UCRAINA DELL’EST”, DICONO ALLA 'CNN' - HOLLANDE PROMETTE “NUOVE SANZIONI” MA LO ZAR SE NE SBATTE: “NOI ABBIAMO IL NUCLEARE, CON NOI NON SI SCHERZA”

 

1. UCRAINA:FONTE GB A CNN,4-5MILA SOLDATI RUSSI NELL'EST 

 (ANSA) - In Ucraina orientale ci sarebbero già 4-5mila soldati russi, molti più dei mille denunciati nei giorni dalla Nato. Lo sostiene una fonte del governo britannico alla Cnn. I militari, secondo la stessa fonte, stanno combattendo nei pressi di Donetsk e Lugansk, mentre altre 20mila unità sono appostate al confine all'interno del territorio russo.

putin lukashenko poroshenko ashtonputin lukashenko poroshenko ashton

 

2. UCRAINA: HOLLANDE, SANZIONI UE SENZA DUBBIO AUMENTATE

 (ANSA) - Le sanzioni dell'Unione Europea contro la Russia per la crisi ucraina "saranno senza dubbio aumentate stasera", nel Consiglio europeo in programma a Bruxelles. Lo ha dichiarato il presidente francese Francois Hollande in chiusura del vertice dei socialisti europei a Parigi.

 

3. PUTIN: NOI ABBIAMO IL NUCLEARE - “Con Mosca non si scherza, rafforzeremo l’arsenale atomico”. 

Anna Zafesova per “La Stampa

 

putin e poroshenkoputin e poroshenko

Mosca continuerà ad accrescere il suo arsenale nucleare e ricorda a tutto il mondo che «è meglio non avere a che fare con la Russia». È il monito che Vladimir Putin lancia il giorno dopo che Kiev ha denunciato l’inizio dell’invasione russa: «Grazie a Dio, penso che a nessuno oggi venga in mente un conflitto su larga scala con noi».

 

Il presidente russo invita l’Occidente a «costringere Kiev» a un negoziato «sulla sostanza» con i separatisti, e a rendersi conto che «gli ucraini non controllano il Paese». Un discorso di chi si considera vincitore, e infatti Putin non replica nemmeno alle accuse di Petro Poroshenko – confermate ieri anche dalla Nato e dal governo tedesco – su un intervento militare diretto dell’esercito russo, che due giorni fa ha conquistato Novoazovsk, al confine con la Russia, e ora punta al porto di Mariupol sul mare di Azov.

i ribelli filorussi conquistano novoazovsk in ucrainai ribelli filorussi conquistano novoazovsk in ucraina

 

Le minacce di nuove sanzioni da Berlino e Washington e la Borsa e il rublo in caduta non sembrano intimorire il Cremlino di fronte al successo della «operazione militar-umanitaria» dei ribelli filo-russi, che Putin difende e giustifica, paragonando l’offensiva ucraina contro i separatisti «all’assedio nazista di Leningrado».

 

Anche la Crimea avrebbe fatto la stessa fine e «non è stata annessa, ma difesa», sostiene Putin anche se ammette che il riconoscimento del passaggio della penisola alla Russia da parte dell’Occidente sarà vicenda «lunga e noiosa». Il leader russo ha anche rimproverato Kiev per non avere voluto approfittare della sua offerta di «corridoi umanitari» per far uscire i militari ucraini accerchiati dai separatisti, un sostanziale invito alla resa.

 

novoazovsk confine tra russia e ucrainanovoazovsk confine tra russia e ucraina

Mentre da Novoazovsk giungono notizie di campi minati di cui i russi circondano la città, il premier di Kiev Arseny Yatseniuk ha proposto al parlamento di abolire la legge sullo status neutrale dell’Ucraina, e aprire così le porte all’adesione alla Nato. Che a sua volta è pronta a tornare a discuterne. Anders Fogh Rasmussen ha annunciato che il presidente ucraino parteciperà al prossimo vertice dell’Alleanza Atlantica dalla quale vedrà «piena solidarietà».

 

In attesa di una richiesta ufficiale di adesione, la Nato aiuterà l’Ucraina con fondi per quattro aree: logistica, catena di comando e controllo, cyberdifesa e aiuti al personale militare (inclusi quelli sanitari). Il rappresentante di Kiev Igor Dolhov però chiede anche armamenti: «È chiaro che la Nato non ci può aiutare mandando truppe, i soldati non ci mancano, abbiamo bisogno di armi».

carri armati russi a novoazovsk in ucrainacarri armati russi a novoazovsk in ucraina

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…