SPARARSI SULLE PALLE PER TENERE FUORI GLI IMMIGRATI - ABBANDONARE IL TRATTATO DI LIBERA CIRCOLAZIONE DI SCHENGEN COSTEREBBE MILIARDI ALL'EUROPA: I CONTROLLI ALLE FRONTIERE FANNO PERDERE TEMPO E MERCI DEPERIBILI. FINORA ABBIAMO RISPARMIATO TRA I 30 E I 50 MILIARDI. E L'ITALIA SAREBBE LASCIATA SOLA CON CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PROFUGHI

Marco Zatterin per “la Stampa

 

Cominciamo in trasferta, col Fondo monetario. Quando furono aboliti i controlli alle frontiere interne dei Paesi europei, Washington informò il mondo che l' effetto positivo per l' interscambio comunitario sarebbe stato di 1-3 punti percentuali.

FRONTIERA MENTONEFRONTIERA MENTONE

 

Nell' ipotesi più conservatrice, ai numeri di oggi sono 28 miliardi di maggiori affari favoriti dalla possibilità di filar via senza fermarsi al confine, ma è una somma che potrebbe aver serenamente superato quota 50. Sono i soldi confluiti in una maggiore attività economica che potrebbero essere bruciati da un ritorno in campo dei doganieri. E anche se fosse verificata solo in parte, sarebbe comunque una bolletta salatissima.

 

Accordo a rischio

FRONTIERA MENTONE FRONTIERA MENTONE

L' accordo di Schengen può sfumare davvero. Pressate dall' onda dei migranti in fuga dalle guerre e in cerca di una speranza, sei capitali hanno reintrodotto temporaneamente la vigilanza alle frontiere interne dell' Ue. Mancava da vent' anni.

In assenza di soluzioni dai conclavi ministeriali che decidono la vita dell' Europa altri Stati potrebbe seguire l' esempio.

 

MIGRANTI CONTROLLI CONFINI 3MIGRANTI CONTROLLI CONFINI 3

Mark Rutte, premier olandese e guida di turno dell' Ue per questo semestre, avverte che restano un paio di mesi per salvare il patto che ci ha regalato la libera circolazione. Ammette anche di ragionare su un «Piano B», lo considera un' ultima risorsa ma ne parla spesso: una mini Schengen a cinque o sei, con la Germania che gli occorre per non far fallire il porto di Rotterdam, ma senza l' Italia che considera un colabrodo. Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, assicura che la fine di Schengen sarebbe la fine dell' euro. Forse esagera.

confine ungheria austria 9confine ungheria austria 9

 

Però è certo che costerebbe un sacco di denari. A tutti. Basta qualche conto per capirlo.

Il ripristino dei controlli riguarderebbe i cittadini privati come i trasporti commerciali che dovrebbero fermarsi a valichi e transiti. Quanto? «Dipende da cosa cercano - spiega Guntram Wolff, direttore della think tank Bruegel -: se devono aprire tutti i Tir per verificare che non vi siano clandestini non è roba da pochi minuti».

 

migranti al confine con l ungheria  6migranti al confine con l ungheria 6

Juncker ha detto a Strasburgo che un' ora di ritardo equivale a un esborso extra di 55 euro per ogni veicolo. Ogni anno i veicoli che attraversano una frontiera sono circa 60 milioni. Se ognuno perde mezz' ora per farsi verificare, abbiamo già buttato al vento 1,6 miliardi, dato pure prudentissimo. I soli polacchi, che hanno appena eletto un governo eurocritico, mandano 3,1 milioni di Tir ogni dodici mesi in Germania: fermarli 30 minuti equivale a tassarsi di quasi 100 milioni.

 

Effetti imprevedibili

immigrati  in  macedonia  al confine con la greciaimmigrati in macedonia al confine con la grecia

Impossibile stimare gli effetti sulle merci, soprattutto le deperibili. La frutta spagnola destinata alla Danimarca deve attraversare almeno quattro frontiere. Quante ore può perdere in un giorno congestionato? Si metterebbe a rischio il concetto di fatturato «just in time», si richiederebbe una revisione globale delle strategie di distribuzione. «I danni per la produzione sono un multiplo di quelli per i consumatori», immagina Wolff, dopo aver riferito che i transfrontalieri, cioè quelli che vivono in un Paese e lavorano in un altro, sono 1,7 milioni.

spagna e portugallospagna e portugallo

 

«Per loro i controlli valgono fra i 3 e 4 miliardi l' anno», stima. Cifra che sale, sino a una forchetta col tetto a 5 miliardi, per i 200 milioni di cittadini che passano almeno una notte all' estero. Costi per il tempo e l' opportunità, soprattutto.

Si aggiunge il conto degli Stati.

 

Per vigilare sul ponte che porta a Malmö, la Danimarca spende 150 mila euro al giorno (fanno 50 milioni l' anno), senza contare che chi viaggia in treno (in 16 mila arrivano ogni giorno dalla Svezia) deve mettere in conto almeno mezz' ora di ritardo per lasciare che la sicurezza faccia il proprio lavoro. I tedeschi parlano di 100 milioni l' anno almeno per le loro nove frontiere, di nuovo un calcolo per difetto.

slovakia, austria and hungaryslovakia, austria and hungary

 

Come tutti gli altri, i 10, i 30 e i 50 miliardi. Comunque vada sono tanti, minacciano un'economia continentale ancora debole e invocano alternative che non tocchino le grandi libertà e il benessere diffuso.

Circoscrivere vite e affari rinunciando a Schengen sarebbe peggio che dichiarare una guerra vera e coordinata ai foreign fighters. Cioè a qualche migliaio di cittadini europei perlopiù schedati. Su 500 milioni che siamo.

netherlands and belgiumnetherlands and belgiumdenmark and swedendenmark and sweden

 

germania, olanda e belgiogermania, olanda e belgio

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)