abu mazen palestina

PALESTINA IN BRODO - ABU MAZEN FINISCE NEL MIRINO PER LA COSTRUZIONE DELLA LUSSUOSA “PRESIDENTIAL GUEST HOUSE”, UNA REGGIA DA 13 MILIONI DI DOLLARI - SERVIRANNO DUE ANNI PER COMPLETARE UN PALAZZO GRANDE 27MILA METRI QUADRI

Abu  Mazen Abu Mazen

Luigi Guelpa per “Libero Quotidiano”

 

La costruzione di una lussuosa dépendance da 13 milioni di dollari, per accogliere a Ramallah gli ospiti stranieri, sta mettendo in crisi l' amministrazione del presidente palestinese Abu Mazen. Le critiche piovono un po' dappertutto: dall' occidente, che attraverso i fondi rimpolpa le casse della Cisgiordania, ma anche dagli stessi palestinesi, che considerano, alla luce delle reali criticità, un inutile sperpero di denaro l' edificazione del Presidential Guest Palace.

 

Presidential Guest Palace - PalestinaPresidential Guest Palace - Palestina

Abu Mazen si difende, raccontando che i finanziamenti arrivano dalla Pecdar, il Consiglio economico per lo sviluppo e la ricerca, una società a cui fa capo la maggior parte dei progetti di rilancio in Cisgiordania. In realtà i forzieri della Pecdar sono ricolmi di valuta straniera. Negli ultimi dieci anni la sola Unione Europea ha destinato almeno 7 miliardi di dollari per il sostegno dell' autorità nazionale palestinese (Anp).

 

Dal 2000 a oggi Arabia Saudita e Qatar hanno contribuito a varie iniziative di non ben precisato sviluppo con 15 miliardi di dollari, ai quali ne vanno aggiunti altri 3 dell' Iran, che però partecipa anche con la fornitura di armi e missili M-302, di fabbricazione siriana e con la capacità di arrivare fino a Tel Aviv. A detta di Mazen il denaro non sarebbe sufficiente, al punto da indurlo a recarsi personalmente a Teheran da Hassan Rouhani per batter cassa.

 

Presidential Guest Palace - Palestina  Presidential Guest Palace - Palestina

Un summit che Anp ha edulcorato, rispetto ai reali intenti, riferendo che servirà per «favorire la riunificazione delle fazioni palestinesi e rafforzare le relazioni bilaterali tra l' Anp e Iran». È venuta meno invece la sponsorizzazione dell' Egitto, garantita nell' anno della presidenza Morsi su impulso dei Fratelli musulmani, ma rimane intatta quella erogata dal Pegase, meccanismo internazionale per sostenere l' Autorità Palestinese nel raggiungimento della propria autonomia economica.

 

Dal 2013 ad oggi Pegase, del quale fa parte (ironia della sorte) anche Israele, ha elargito 80 milioni di dollari. Un vero e proprio oceano di denaro che verrebbe utilizzato anche per «stipendiare» le famiglie dei terroristi rinchiusi nelle carceri israeliane, sulla falsa riga della «mesata» della camorra, e finanziare i viaggi nel mondo del presidente Mazen e di tutto il suo staff, parenti inclusi.

 

Presidential Guest Palace - Palestina Presidential Guest Palace - Palestina

La dependance da mille e una notte è solo la ricca ciliegina di una torta le cui fette sono votate allo sperpero. Secondo quanto pubblicato dalla stampa di Ramallah occorreranno 2 anni per portare a compimento il progetto. Il complesso, che occuperà uno spazio complessivo di 27mila metri quadri, disporrà anche di una struttura per l' amministrazione presidenziale e le guardie e persino due piattaforme di atterraggio per gli elicotteri.

 

Abu Mazen è recidivo e si espone a critiche feroci almeno quanto quelle della primavera del 2014, quando destinò la somma di 6mila dollari (spiccioli…) di fondi destinati allo sviluppo culturale del Paese al «Dalal Group». Peccato che il leader di questa band musicale sia tale Abu Hazzah, 54 anni, che nel 1978, assieme ad altri 10 fedayyin, sequestrò un autobus che viaggiava su una strada litoranea nei pressi di Tel Aviv, uccidendo 38 persone, fra cui 13 bambini, e ferendone 71. Fu una delle più efferate stragi che hanno insanguinato Israele.

Presidential Guest Palace - Palestina   Presidential Guest Palace - Palestina

 

Per chi non lo sapesse il presidente palestinese è anche un grande appassionato di calcio e avrebbe confidato ai suoi collaboratori di voler ingaggiare, con uno stipendio da 2 milioni di dollari, Diego Maradona e affidargli la nazionale di calcio in vista delle qualificazioni ai mondiali di Mosca del 2018. Al momento l' Anp sta utilizzando i fondi assegnati dalla Fifa per lo sviluppo del calcio tra i bambini della Striscia di Gaza per foraggiare la trasferta della squadra in tournée in Germania sulla rotta Hannover-Magonza. Un viaggio tutt' altro che low cost.

 

Gli atteggiamenti di Mazen iniziano però a creare fratture anche all' interno dell' Anp.

ABU MAZENABU MAZEN

Nei giorni scorsi ha destato scalpore la rimozione di Yasser Abed Rabbo dal ruolo di segretario generale dell' Olp. Rabbo ricopriva tra le altre cose un ruolo di primo piano all' interno della Palestinian Peace Intiative (Ppc), una ong che da Ginevra opera a favore della fine del conflitto arabo-israeliano con importanti finanziamenti. Secondo alcune fonti accreditate Rabbo avrebbe scoperto dei prelievi di denaro non giustificati da parte di «alte sfere» del partito di Al Fatah.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…