AEROPORTO A SUA INSAPUTA – PARTE LA PRIVATIZZAZIONE DELL’AEROPORTO DI ALBENGA, MEGLIO NOTO COME LO ''SCALO DI SCAJOLA'' – BASTA POCO PIÙ DI UN MILIONE PER PORTARSI A CASA UN’INFRASTRUTTURA FANTASMA, CON I BILANCI SEMPRE IN ROSSO

 

 

Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

AEROPORTO ALBENGAAEROPORTO ALBENGA

Finisce con un tentativo di vendita che più mesto non si può. Eppure è ancora vivo nella memoria quell’annuncio di un finanziamento da 1 milione di euro, presentato trionfalisticamente nel 2008, per cercare di dare nuova linfa all’aeroporto ligure di Albenga. All’epoca era nel pieno dei suoi poteri l’allora ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, residente nella vicina Imperia. Proprio la prospettiva di un aiuto economico spinse i maligni a dire che quello scalo poteva essere definito l’aeroporto personale dello stesso Scajola. Nel frattempo tanta acqua è passata sotto i ponti. Ma per l’infrastruttura “fantasma” di Albenga la situazione economica è andata sempre peggiorando.


Così, nei giorni scorsi, gli azionisti pubblici della Ava spa, società di gestione dell’aeroporto, ne hanno messo in vendita il 73,5% sperando di ricavarne almeno 1,3 milioni di euro. A guardare i contenuti del documento di privatizzazione vengono un po’ i brividi. A cedere sono sostanzialmente le province di Savona e Imperia con le rispettive Camere di commercio. Il 73,5% messo in vendita, si legge nelle carte, equivale a 320 miliardi e 316 milioni di azioni, che quindi vengono messe sul mercato al prezzo di 0,00000412 euro l’una. A dir poco difficile trovare un simile esempio di distribuzione del capitale sociale.

AEROPORTO ALBENGAAEROPORTO ALBENGA

 

Adesso c’è tempo fino al 18 settembre 2015 per capire se c’è qualcuno in grado di formulare un’offerta. Che da un punto di vista economico è anche accessibile. Ma è sul piano strategico che i nodi sono a dir poco aggrovigliati. Una valorizzazione del mini-scalo di Albenga era stata all’epoca pensata in stretto collegamento con lo sfruttamento del porto di Imperia e delle potenzialità turistiche della Riviera ligure. Ambizioni che negli anni sono diventate carta straccia, con tutto il conseguente corollario di sprechi.

 

AEROPORTO ALBENGAAEROPORTO ALBENGA

Basti pensare che la società di gestione dello scalo, appena 7 dipendenti (di cui 3 impiegati e 4 addetti al piazzale e rifornimento voli), ha collezionato un’incredibile sequenza di bilanci in rosso. Basta limitarsi agli ultimi 5 esercizi per averne un assaggio: -378 mila euro nel 2010, -252 mila nel 2011, -378 mila nel 2012, -385 mila nel 2013 e -258 mila nel 2014. Il tutto in un quinquennio in cui il fatturato è sceso dagli 852 mila euro del 2010 ai 501 mila di fine 2014.


Insomma, sembrano proprio le cifre di un aeroporto che oggi risulta del tutto inutile (anche se i volenterosi preferiscono usare l’aggettivo “inutilizzato”). Dopodiché, all’italiana maniera, anche all’interno di questa sorta di cattedrale nel deserto la speranza è l’ultima morire. Dai documenti di privatizzazione, tra l’altro, si apprende che l’eventuale acquirente non soltanto dovrà sborsare 1,3 milioni di euro (complessivamente il valore della società è stato stimato in 1,8 milioni), ma dovrà anche sobbarcarsi una parte di aumento di capitale da 300 mila euro.

CLAUDIO SCAJOLA CLAUDIO SCAJOLA

 

Sì, perché di recente l’Ava spa ha anche approvato un piano industriale 2015-2022 che prevede un aumento di capitale per 550 mila euro e investimenti per 815 mila. Cifre modiche, che danno un po’ la misura di come in pochi pensino di poter ricavare molto da un aeroporto per il quale Scajola, magari con qualche interesse logistico personale, stravedeva. La realtà è che l’epilogo della vendita, al di là di tutto, dimostra l’ennesimo caso di sprecopoli e cattiva gestione nostrana.

Claudio Scajola e Paola Severino Claudio Scajola e Paola Severino

 

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO