giorgia meloni ursula von der leyen elezioni europee

NEL 2024 TUTTI I MELONI VERRANNO AL PETTINE – ALLE EUROPEE, SECONDO TUTTI I SONDAGGI, POPOLARI, SOCIALISTI E LIBERALI AVRANNO ALMENO 405 VOTI, BEN OLTRE LA MAGGIORANZA RICHIESTA DI 361 – PER STARE SICURI ED EVITARE SCHERZETTI DEI FRANCHI TIRATORI, PERÒ, POTREBBE ARRIVARE L’AIUTO DI GIORGIA MELONI: LA "CAMALEONTE" DUCETTA CERCA DISPERATAMENTE DI ENTRARE NELLA STANZA DEI BOTTONI DI BRUXELLES. MA SE VOTA LA “MAGGIORANZA URSULA” DOVRÀ LASCIARE INDIETRO L’AMATO ABASCAL E I POLACCHI DEL PIS, SCONFITTI DA TUSK ALLE ELEZIONI NAZIONALI...

PROIEZIONI PARLAMENTO EUROPEO - ELEZIONI 2024

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

 

«Le elezioni europee potrebbero rivelarsi più pericolose di quelle americane perché temo che i cittadini […] voteranno in base alla paura». L’allarme lo ha lanciato nei giorni scorsi Josep Borrell, l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Unione europea. Le incognite a Bruxelles e nelle principali capitali dell’Ue sono tante perché c’è il timore che l’ondata sovranista rialzi di nuovo la cresta, mettendo quantomeno un freno al processo di integrazione.

 

Manfred Weber e Ursula von der leyen

In Germania l’AfD è data al 20 per cento, in Francia il Rassemblement National addirittura al 28 per cento. Al tempo stesso, però, c’è la consapevolezza che il sistema istituzionale su cui si basa l’Unione europea è molto diverso da quello americano: tra il 6 e il 9 giugno si voterà per rinnovare il Parlamento europeo, ma il voto dei cittadini non avrà un impatto sull’altra camera legislativa, vale a dire il Consiglio, in cui sono rappresentati i governi nazionali.

 

Anche con un emiciclo più sbilanciato verso destra, questo contrappeso consentirà di evitare “rivoluzioni”. L’ipotesi di “maggioranze alternative” a Strasburgo viene relegata nel campo delle ipotesi fantascientifiche. Secondo i sondaggi, il gruppo Identità e Democrazia (di cui fa parte la Lega) potrebbe salire a quota 93 seggi, ma contro le forze estremiste verrà confermato un cordone sanitario per tenerle fuori dalla stanza dei bottoni.

 

PNRR – GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA BY LE FRASI DI OSHO

L’attuale maggioranza formata da popolari, socialisti e liberali dovrebbe ancora avere i numeri (attorno a 400 seggi su 720). È però molto probabile che, per effetto dell’onda sovranista, si assottigli, rendendo necessaria una stampella. Non arriverà certo dai Verdi, in caduta libera (da 71 a 49 seggi secondo l’ultimo sondaggio di Euractiv). E a quel punto il gruppo dei Conservatori (81 seggi), in particolare la delegazione di Fratelli d’Italia, potrebbe giocare un ruolo cruciale.

 

marine le pen emmanuel macron

[…] In ogni caso, dopo il voto, per capire chi saranno le figure incaricate di guidare le istituzioni Ue nella prossima legislatura bisognerà partire dal tavolo del Consiglio europeo. La casella più importante è chiaramente la presidenza della Commissione europea: a scegliere il nome non sarà il Parlamento, ma i capi di Stato e di governo, pur «tenendo conto dei risultati elettorali».

 

Si tratta di una scelta che i 27 leader dovranno prendere a maggioranza qualificata e che poi dovrà essere confermata dall’Aula (basta la maggioranza assoluta). Il peso degli Stati […] è significativo e l’esito delle Europee non cambierà certo gli equilibri politici tra i governi che saranno in carica al Consiglio europeo del 27-28 giugno […].

 

giorgia meloni santiago abascal - atreju

Il sistema dello Spitzenkandidat, ossia quello che prevede di assegnare la presidenza della Commissione al candidato di punta della prima famiglia politica, è stato nuovamente respinto dai leader. Il metodo, che ha funzionato nel 2014 con l’elezione di Jean-Claude Juncker, si è inceppato nel 2019 con la bocciatura da parte dei governi di Manfred Weber (capolista del Ppe) e la decisione di estrarre dal cilindro la carta von der Leyen.

 

DISCORSO SULLO STATO DELL UNIONE DI URSULA VON DER LEYEN

[…] Quest’anno sembra che il destino di Palazzo Berlaymont sia appeso alla decisione dell’attuale presidente. Il Ppe è pronto a sostenerla e i governi non sembrano intenzionati a mettersi troppo di traverso, ma la diretta interessata non ha ancora sciolto la riserva. Von der Leyen accarezza anche l’ipotesi di un trasloco alla guida della Nato, alla quale punta Mark Rutte, ma nel frattempo si sta «coccolando» i membri del Consiglio europeo. Vale a dire quelli che dovranno decidere se offrirle la chance del bis oppure no.

 

PROIEZIONI DI VOTO PER LE ELEZIONI EUROPEE - SONDAGGIO EUROPE ELECTS - NOVEMBRE 2023

[…] Come detto, però, il via libera dei leader non basta. Serve anche la fiducia dell’Europarlamento e nel 2019 von der Leyen l’ha ottenuta per un soffio, con soli 9 voti di scarto. Quest’anno i margini potrebbero essere persino più stretti. Secondo gli ultimi sondaggi, il gruppo dei popolari dovrebbe avere intorno ai 179 seggi, quello dei socialisti-democratici 142 e quello dei liberali 84: in totale fanno 405 voti, ben oltre la maggioranza richiesta che è di 361 (su 720 eurodeputati).

 

Manfred Weber ha detto di voler proporre ai partner politici un vero e proprio contratto di coalizione per continuare questo schema a tre e guidare così anche la prossima legislatura. «Il problema – spiega una fonte qualificata del Parlamento europeo – è che il presidente della Commissione viene votato a scrutinio segreto. E dunque bisogna mettere in conto un certo numero di franchi tiratori che, come nel 2019, potrebbero decidere di sfilarsi per fare uno sgambetto a von der Leyen o a chi sarà il prossimo presidente indicato dal Consiglio».

 

morawiecki meloni

[…]  Ed è qui che potrebbe entrare in gioco l’intero gruppo dei Conservatori o almeno una parte di esso. Il passaggio all’opposizione in Polonia ha messo nell’angolo il PiS di Mateusz Morawiecki, che molto probabilmente si terrà fuori dalla prossima maggioranza europea.

 

Per la delegazione di Fratelli d’Italia, invece, sarà imperativo cercare di rimanere nei giochi. Prima di tutto perché Meloni sarà coinvolta in prima persona nella trattativa al Consiglio europeo […] e poi perché il partito della premier cercherà un posto nella prossima Commissione: difficile dunque immaginare un voto contrario.

 

La vera incertezza, semmai, riguarda il comportamento degli eurodeputati leghisti: nel 2019 si sfilarono, compiendo il primo passo verso la crisi del Papeete.

 

Giorgia Meloni Viktor Orban Mateusz Morawiecki

[…] Dal 1° luglio, però, ci sarà un altro evento decisamente importante per l’Unione europea: l’Ungheria assumerà la presidenza di turno e il suo leader Viktor “Mister Veto” Orban sarà il più longevo al tavolo del Consiglio europeo. Nei primi sei mesi del 2024 saranno i belgi a guidare l’Ue e nel programma c’è l’intenzione di mettere mano alle norme che regolano i processi decisionali dell’Unione, anche in vista di un futuro allargamento.

 

GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN

Difficile immaginare una vera e propria riforma dei Trattati, ma i 27 potrebbero discutere di come bypassare il veto su alcune questioni grazie alle cosiddette «clausole passerella». Il problema è che durante il semestre ungherese […] l’iter potrebbe impantanarsi.

 

[…] Il 2023 si è concluso con due accordi storici: il via libera al Patto migrazione e asilo, più l’intesa tra i governi sulla riforma del Patto di Stabilità. Quest’ultima dovrà essere negoziata con il Parlamento nei primi mesi dell’anno, dopodiché entrerà in vigore. Il 2024 sarà dunque decisivo per vedere all’opera le due maxi-riforme […] e capire se veramente l’Unione riuscirà a gestire meglio i flussi migratori e i conti pubblici dei suoi Stati membri. Due problemi che negli ultimi anni hanno alimentato […] la macchina della retorica populista anti-Ue. Soprattutto in Italia.

PROIEZIONI SEGGI AL PARLAMENTO EUROPEO - SONDAGGIO EUROPE ELECTS

giorgia meloni bacia santiago abascal 2

ELEZIONI FRANCESI VISTE DA GIANNELLI

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…