draghi biden macron

AMERICA FIRST, AGAIN! - BIDEN CAMUFFATO DA TRUMP SFANCULA RUSSIA E CINA E DICE ADDIO ALL’EUROPA – DOMANI SERA DRAGHI E MACRON SI INCONTRERANNO A MARSIGLIA. SPIAZZATI E AMMACCATI: MARIOPIO HA FALLITO IL G20 STRAORDINARIO (RIMBALZATO DA XI JINPING), MACRON NON È RIUSCITO A IMPORRE ALL’ONU UNA “SAFE ZONE'' ALL'AEROPORTO DI KABUL. INSIEME TENTERANNO DI RIANNODARE I FILI PER UNA NUOVA UNIONE EUROPEA, ORMAI ORFANA DEGLI STATI UNITI

Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

emmanuel macron e mario draghi al g7

Nel linguaggio poco pop dei diplomatici si dice «sincronizzare le agende». I tempi e le modalità lasciano intendere che l'appuntamento è di una certa rilevanza. Domani pomeriggio Mario Draghi salirà sul velivolo della presidenza del Consiglio in direzione Marsiglia. Ci resterà il tempo della cena. Ad attenderlo c'è Emmanuel Macron, in città per una serie di appuntamenti istituzionali.

 

Dopo il flop al Consiglio di sicurezza del piano franco-inglese per imporre una «safe zone» all'aeroporto di Kabul, e preso atto dell'impossibilità di un'iniziativa umanitaria dell'Unione, i due leader più influenti del Continente devono decidere il da farsi. Fra meno di un mese Angela Merkel sarà l'ex donna forte d'Europa, e il tempo necessario a formare un nuovo governo a Berlino potrebbe essere fatale all'Unione.

mario draghi, joe biden, emmanuel macron ursula von der leyen

 

Draghi deve capire se ci sono ancora i margini per convocare un G20 straordinario a settembre, e l'attivismo di questi giorni del presidente francese gli è molto utile. Macron è appena rientrato da tre giorni in Iraq, dove ha incontrato emissari qatarini, sauditi e iraniani.

 

Ieri il ministro degli Esteri di Teheran Hossein Amirabdollahian ha fatto sapere di essere stato invitato all'Eliseo. L'iraniano, ultraconservatore anti-occidentale di fresca nomina, era in Iraq: «Il signor Macron è venuto da me due volte sottolineando l'interesse affinché vada a Parigi». Il ruolo dell'Iran nella vicenda afghana è decisivo.

mario draghi joe biden al g7 2

 

Mosca, pur avendo aperto al G20, ha chiesto di invitare tutti i Paesi confinanti. Ma Teheran, come Pechino, ha pessimi rapporti con Washington e dunque mettere tutti al tavolo potrebbe risultare proibitivo. D'altra parte col passare dei giorni i leader occidentali stanno prendendo consapevolezza della necessità di dialogare con tutti, persino con il governo taleban. Lo ammetteva ieri dopo un incontro con il collega del Qatar il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas: «Non ci sono alternative ad avere rapporti con loro».

 

VLADIMIR PUTIN E XI JINPING

L'ultima volta che Draghi e Macron decisero di incontrarsi faccia a faccia senza preavviso fu lo scorso maggio a Bruxelles, quando fecero una lunga colazione nell'albergo che li ospitava. Allora c'era da sbrogliare la matassa libica, che tale resta. Quasi certamente domani i due discuteranno anche di questo. La partita afghana, e il coinvolgimento di Turchia e Russia, potrebbe essere l'occasione per liberare Tripoli e dintorni dalle truppe di Ankara e Mosca.

 

Putin ha bisogno dell'Occidente per evitare il rischio terrorismo in Asia centrale, Erdogan è interessato alla gestione operativa dell'aeroporto di Kabul e non è indifferente ad una soluzione politica del problema Afghanistan. Se non ci fosse, la porta orientale a cui arriverebbero i profughi diretti in Europa è sempre la sua.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...