
QUATTRO AMICI AL BAR, E IL SINDACO E' UNA COMPARSA - LE CHAT CON MARRA E ROMEO, I DUE CHE HANNO DECISO TUTTO: NOMINE, STIPENDI, RUOLI. ANCORA PRIMA DELL’ELEZIONE - PER L’AVVOCATO DEL COMUNE ‘TRA RAGGI E ROMEO ERA SIMBIOSI’ - MINENNA E RAINERI, I SUPER-TECNICI DI CUI IL RAGGIO MAGICO SI È SUBITO DISFATTO (LEI LI HA POI DENUNCIATI)
SALVATORE ROMEO VIRGINIA RAGGI
Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera
A decidere l' organigramma del Campidoglio furono Raffaele Marra e Salvatore Romeo, ben prima dell' arrivo di Virginia Raggi. La conferma emerge dagli atti processuali dell' inchiesta che ha portato in carcere l' ex capo del Personale del Comune di Roma per corruzione, depositati in vista del processo del 25 maggio contro Marra e il costruttore Sergio Scarpellini che gli avrebbe regalato un appartamento per averlo «a disposizione». Circostanza che l' imprenditore, difeso dagli avvocati Massimo Krogh e Remo Pannain, non ha negato pur parlando di un «prestito».
SALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGI
Chat, verbali e intercettazioni dimostrano come Raggi sia stata condizionata da quello che appare quasi un sindaco "ombra". Tanto che l' ex capo dell' Avvocatura Rodolfo Murra, convocato per chiarire i criteri utilizzati per le nomine, ha dichiarato: «Il rapporto tra Romeo e Raggi mi è parso sin da subito praticamente "simbiotico", come ho potuto verificare in tante occasioni, anche dopo la vicenda legata alla sua nomina».
Al bar per la «mission»
Racconta Murra: «Nei giorni della nomina a vicecapo di gabinetto, Marra mi chiese un incontro che avvenne in un bar. Mi delineò la sua strategia, specificando che la sua mission era riorganizzare la macchina amministrativa capitolina in quanto la nuova amministrazione, a suo dire, era formata da persone inesperte.
VIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRA
Continuò dicendo che avrebbe avuto un ruolo primario nell' assegnazione delle future deleghe e incarichi chiedendomi se intendessi rimanere dal momento che il sindaco gli aveva affidato il fascicolo relativo alla selezione indetta dal prefetto Tronca per la nomina a capo dell' Avvocatura. Io gli dissi che non ero interessato».
Incarichi e contratti
Effettivamente già il 12 giugno 2016, quindi dieci giorni prima dell' arrivo di Raggi al Comune, Marra - che diventerà uno degli uomini più fidati della sindaca - scrive a Romeo: «Domani ti mando un foglio Excel con i provvedimenti da adottare subito, e un foglio Word in cui ci sono i possibili incarichi e le possibili retribuzioni. Ma come ti dicevo prima te li devo spiegare».
E poco dopo Marra scrive: «Ti ho inviato due mail, la prima con la macrostruttura. La seconda con gli atti da compiere e relativa tempistica.
luigi di maio roberta lombardi su raffaele marra
Confermami ke hai ricevuto le mail e ke riesci ad aprire gli allegati. Ps gira le mail solo a V. e Daniele mi raccomando».
L' ultima raccomandazione è riferita a Raggi e a Daniele Frongia, che sarà poi nominato vicesindaco.
Minenna e Raineri
Tre giorni dopo Marra scrive nuovamente a Romeo. Parla di Marcello Minenna e di Carla Raineri: «Hai letto la mia email circa il compenso di mm? Se lui vuole guadagnare di più potrebbe fare il capo della Ragioneria al posto di Fermante e V. potrebbe tenere la delega al Bilancio. Mentre per il magistrato potrebbe continuare a svolgere l' incarico attuale di capo dell' anticorruzione (quello ke cioè ke le ha conferito Tronca) e ke lei ha accettato!!! Così sono sistemati tutti e due!!!». Le cose andarono diversamente: Minenna fu nominato assessore al Bilancio e alle Partecipate, mentre Raineri fu nominata capo di gabinetto del sindaco.
Ma dopo poco più di due mesi entrambi furono costretti a dimettersi denunciando proprio le «interferenze» di Marra e Romeo. Nonostante Minenna fosse stato scelto da Luigi Di Maio, nessuno riuscì a fermare la volontà della sindaca e dei suoi fedelissimi e alla fine i due esperti furono di fatto costretti a lasciare.
Prima dell' arresto Il 20 dicembre scorso, a pochi giorni dall' arresto, interrogato in carcere Marra ha dichiarato: «Il sindaco Raggi mi chiese: "Mi puoi aiutare a far ripartire la macchina organizzativa?". E io dissi che l' unico ruolo che al momento mi poteva dare era un incarico soltanto di coordinamento. La proiezione non era fare il vicecapo di gabinetto vicario, ma fare il direttore generale del Comune che è ben altra cosa».
Il funzionario sostiene di essere stato «sollecitato, pregato, supplicato di rientrare dall' aspettativa perché di questo si è trattato. Io non volevo rientrare. Ci sono decine di messaggi tra me e il sindaco in cui più volte manifesto la volontà di andare via sin dai primissimi giorni dal conferimento dell' incarico di vice capo di gabinetto».
MINENNA
CARLA RAINERI VIRGINIA RAGGI