stefano bonaga

AMORI E BOLLORI DI STEFANO BONAGA! "ERO BRUTTO, SIN DA BAMBINO. NON HO MAI CAPITO COSA LE DONNE CI TROVASSERO IN ME. LA STORIA CON ALBA PARIETTI? PER SEI ANNI, CON LEI, SONO STATO MIO MALGRADO AL CENTRO DELL’ATTENZIONE. ERO DISPERATO. HO PATITO MOLTO. ORA LEI CONTINUA A PARLARE DI ME, HO MINACCIATA DI DENUNCIARLA" – "LE CONSIGLIAI DI RIFIUTARE I 9 MILIARDI DI BERLUSCONI. ANCHE PRODI MI FECE I COMPLIMENTI" - "SONO STATO LASCIATO 4 VOLTE, HO UNA FIDANZATA DI 30 ANNI MA SONO TROPPO DEPRESSO” – IL SOGNO DI SFIDARE VANNACCI – “UNA AUTOBIOGRAFIA? PIUTTOSTO VADO IN GALERA DIECI ANNI”

Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

Professore, che cos’è l’amore?

stefano bonaga

«Me lo ha chiesto una volta anche il mio amico cardinale Matteo Zuppi, persona fantastica. Gli risposi: “È la coincidenza con i suoi effetti. Ammirazione, invidia, gelosia, sofferenza, godimento”. L’apostrofo rosa e quelle robe lì fanno ridere. Tuttavia definire qualcosa significa stabilirne i limiti, il che è sbrigativo. Ciascuno lo vive a modo suo. Io per esempio non ho mai avuto il senso della proprietà. O detto sciocchezze come “la mia donna”».

 

Stefano Bonaga, 80 anni, è stato docente di Antropologia filosofica all’università di Bologna. «Mi chiamano filosofo, ma di filosofi ne nascono due o tre al secolo e io non sono tra quelli».

 

(...)

 

Innamorarsi è più una fortuna o una sciagura?

«Nessuna delle due. Io mi sono auto-ricoverato quattro volte dall’abbandono. Pratico la massima sintesi dello spinozismo. Il così sia. Non solo accettare, ma affermare le cose che non posso cambiare, dirgli di sì».

 

bonaga parietti

Quindi è stato lasciato quattro volte. Una è stata più dura delle altre?

«Non ho mica il termometro del dolore. Quando soffri, il tempo passa da solo, il luogo non conta, non hai voglia di andare da nessuna parte. Meglio ritirarsi in solitudine, farsi dare qualche pasticca, non annoiare il prossimo, praticare un po’ di discrezione. Ma lei sta provando di nuovo a farmi parlare di me. Si dice che domandare è lecito. Col cavolo che lo è».

 

Ha scritto un libro: «Sulla disperazione d’amore».

«In cui mai una volta uso la parola io. “Il parassita della vita”, lo definiva Emilio Gadda.

L’ho scoperto a 14 anni, la mia formazione culturale lì ha avuto uno scatto. L’ io ripetuto diventa come il raglio dell’asino: “I-ho-I-ho”. Piuttosto che scrivere un’autobiografia vado in galera dieci anni».

stefano bonaga giulio volpe giuseppe cruciani

 

Biagio Antonacci le fece la prefazione.

(Ride) «Lui è un po’ suonato. Ne comprò 60, 70 copie su Amazon, si era appassionato.

Così, alla quarta edizione, gli chiesero di scrivere l’introduzione. Me la fece leggere, l’ho corretta, ho tolto i complimenti, aveva esagerato. L’ho conosciuto una volta che ho accompagnato Ron a Sanremo, era il suo produttore. Eravamo nella sua stanza, quando entrò questo qui. “Oh, mi hanno segato!”. Lo avevano eliminato eppure era tutto contento. Diventammo amici così. Un buonissimo ragazzo, sex symbol senza volerlo».

 

ALBA PARIETTI STEFANO BONAGA

Da ragazzino com’era?

«Ecco, le posso dire questo: ero assolutamente trasparente per le ragazze».

Ma dai .

«Ero brutto, sin da bambino. Mia madre ripeteva: “Com’è che ti ho fatto così brutto?”. Da grande un giorno le risposi: “Ti sei mai guardata allo specchio?”. La piccola fortuna era che ne prendevo atto, però non ci soffrivo».

 

Eppure è sempre piaciuto molto alle donne.

«Mi sono chiesto perché. Mai capito fino in fondo cosa ci trovassero in me».

Era un seduttore.

«L’amore è venuto fuori così, non l’ho cercato, in realtà sono stato sempre sedotto.

Non voglio intendere che le donne si attivassero per sedurmi, è piuttosto l’effetto di una potenza che ti attira. Comunque non ho mai fatto un progetto di vita con nessuna».

 

stefano bonaga, moni ovadia, massimo cacciari ph ottavia casagrande

So che l’argomento è tabù, ma come non chiederle di Alba Parietti, sua celebre ex?

«Non ne parlo».

 

Alba invece di lei parla.

«Purtroppo. È fatta così, è più forte di lei, l’ho minacciata di denunciarla, se non la smetteva».

Per scherzo.

«Mica tanto. Mostrarsi è il suo mestiere. Siamo due mondi diversi. Alba è pure una brava ragazza, ma pensa che le sue faccende interessino al mondo. La rimproveravo: “Perché racconti della tua casa a Courmayeur? A chi vuoi che importi?”. Per sei anni, con lei, sono stato mio malgrado al centro dell’attenzione. Ero disperato. Ho patito molto».

bonaga parietti

 

Le consigliò di rifiutare i 9 miliardi di lire di Berlusconi.

«Un giorno mi suona il telefono. Rispondo. “Bravissimo, così si fa!”. “Ma chi parla?”.

stefano bonaga 1

Era Romano Prodi».

 

Come andò la storia?

«Alba mi costrinse ad accompagnarla da Berlusconi. Andai ma rimasi zitto. Poi mi chiese un parere e le suggerii di non accettare. Però non ho fatto nessuna fatica, il no lo ha detto lei, non è merito mio».

 

Li avesse offerti a lei, il Cavaliere, avrebbe detto sì?

«Ma va. Sono disinteressato ai soldi, al potere e alla popolarità. Se mi regali dieci milioni di euro, ma non posso darli a nessuno, non li voglio, non so che farci. La casa ce l’ho, giro in motorino, porto vestiti di trent’anni fa, ho un cellulare da 19 euro. Se avessi dei figli, almeno».

Non si è sposato.

«Invece sì. Con Andrea Lehotska. Era in tv con Chiambretti. Le chiesi: “Hai mica bisogno del permesso di soggiorno?” E lei: “Ti ricordo che la Slovacchia è nella Ue”. Ma fu quasi uno scherzo».

 

STEFANO BONAGA

Il suo amico Lucio Dalla .

«Quando è morto, mi hanno cercato in settanta, non ho aperto bocca. Mi ha fottuto un regista, facendomi chiamare dal segretario di Lucio, mi sono ritrovato la troupe in casa.

Non le dico nulla».

 

Oddio, nemmeno di lui?

stefano bonaga 2

«No. L’ho conosciuto a sei anni e da allora abbiamo passato tutta la vita insieme».

 

Tutto qui?

«Era una persona fantastica. Non c’è una sua canzone uguale all’altra, per ognuna creava un mondo diverso, aveva una potenza immaginativa assoluta. Basta. Detesto la piccola rivelazione che svela l’intimità».

 

E Vasco Rossi?

«Tutti pensano che sia un montanaro ignorante, in realtà è coltissimo, legge Kant. Le sue canzoni sembrano quelle di un sempliciotto di Zocca, invece no. Una volta sono partito con lui in barca per St. Tropez. Dormiva dalla mattina alla sera. Non voleva muoversi per paura di perdere il posto al porto. Così me ne andavo in giro per conto mio».

pier luigi bersani e stefano bonaga

 

Che tipo.

«Non è una persona facile, anzi complessa, però ha il merito assoluto di dire sempre la verità. Non mente nemmeno sui suoi difetti. E comunque è l’unico capace di fare 220 mila paganti a Modena pur non essendo conosciuto fuori dall’Italia. Andare a un suo concerto è come fare la comunione. “Mangiate il mio corpo”».

 

La politica, una passione.

«La forma più nobile dell’esistenza umana, anche se ora i partiti sono diventati comitati elettorali. Il mio sogno è un dibattito con il generale Vannacci, la versione politica di Wanna Marchi».

Si sente sopravvalutato .

«Mi fanno tanti complimenti, a me sembra di dire banalità di buon senso. Però sono una brava persona. Una definizione che di solito fa pensare a un deficiente. Invece sono davvero una persona brava. Però continuo a non capire perché stia qui ad intervistare me che non sono nessuno, un vecchio alla deriva».

stefano bonaga 4

 

Ma se è pieno di vita.

«In effetti, mistero, ho una fidanzata bellissima di trent’anni, francese, fa la regista.

Una radicale. Mi dà dell’uomo di centro. Ora è a Parigi perché io sono troppo depresso e non voglio affliggerla. Però ho avuto una vita fortunata, ringrazio il caso».

 

Non Dio? Non ci crede?

stefano bonaga 6

«Ma neanche per sogno. Sono ateo, materialista e comunista».

stefano bonaga 1stefano bonaga 2stefano bonaga 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…