LO SCUDETTO DI GIA-KARTONE RELOADED - ANDREA AGNELLI SALUTA MORATTI: PER AMORE DELL’INTER HA COMPIUTO ALCUNE FOLLIE COME ACCETTARE UNO SCUDETTO MAI VINTO - L’ELEZIONE DI TAVECCHIO? UNA SCONFITTA. IL CALCIO ITALIANO È MORIBONDO!”

Da “gazzetta.it

 

emma winter andrea agnelliemma winter andrea agnelli

L'assemblea dei soci gli era servita per stangare il calcio italiano ed esaltare la crescita della sua Juve, ma Andrea Agnelli ha regalato il pezzo forte subito dopo con una battuta che riaccende la rivalità con l'Inter: "L'uscita di Moratti credo sia un fatto tecnico, le vedute diverse si erano manifestate nel tempo - ha spiegato il presidente bianconero -

 

Credo che gli vada riconosciuto un grandissimo amore per la sua Inter e il grandissimo amore può portare a compiere alcune follie come accettare uno scudetto che non ha vinto". La stoccata è servita. Poi arriva anche il miele: "Perdiamo comunque un grande personaggio dell'economia italiana in un mondo che ha bisogno di questi personaggi".

 

MASSIMO MORATTI SERATA CALENDARIO PIRELLI MASSIMO MORATTI SERATA CALENDARIO PIRELLI

Le prime parole del presidente durante l'assemblea dei soci sono dedicate alla squadra. "L'area sportiva ha basi solide, costituite, in primis, da Massimiliano Allegri, un tecnico che ha già dimostrato di saper vincere - spiega Agnelli -. Insieme a Paratici, Nedved e ad un gruppo di calciatori in grado di affrontare nuove sfide, sta lavorando per vincere il quarto scudetto consecutivo. Un'impresa che ci avvicinerebbe alla leggenda.

 

Solo una volta nella sua storia la Juventus ha vissuto un periodo paragonabile a quello che stiamo attraversando. Nel maggio di quest'anno abbiamo conseguito il terzo scudetto consecutivo, un'impresa che i colori bianconeri non vedevano dagli anni '30 del secolo scorso. Abbiamo una rosa tra le prime 8 in Europa, affrontiamo ogni competizione per vincere. Poi c'è la razionalità e ci sono anche gli avversari; se agli ottavi di Champions dovessimo affrontare il Real Madrid? Ce la giochiamo

 

tavecchiotavecchio

ATTACCO — "Il fatturato per la prima volta nella nostra storia supera i 300 milioni, esattamente 315,8 milioni. Il break-even ante imposte, e il ritorno dopo quattro anni all'utile operativo, uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati, completano il quadro di questo turnaround (risanamento, n.d.r.), che in pochi ritenevano possibile. Tutto bene quindi? No. Basta guardare con un minimo di distacco la situazione del calcio italiano per riconoscerne il progressivo declino. Il livello di fatturato che vi presentiamo riconferma la Juve nelle prime 10 società calcistiche al mondo, e il ranking Uefa è migliorato.

 

Ma i nostri principali competitor, Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Manchester Utd ci hanno distanziato nettamente. Nessuna società italiana è stata in grado di crescere al loro ritmo: segno di un evidente limite strutturale che affligge il nostro calcio. Dieci anni fa la Serie A generava gli stessi ricavi della Bundesliga, poco meno di quelli della Liga e circa un terzo della Premier League.

lotitolotito

 

Eravamo già allora una tartaruga, oggi siamo un gambero. Ma nessuno si è accorto della malattia. Il calcio italiano sarà presto moribondo se non saprà cogliere una doppia sfida: sul fronte interno, gli appassionati devono tornare a popolare gli stadi. E poi l'estero: la sfida di un mercato davvero globale".

 

TAVECCHIO — Agnelli va anche all'attacco del presidente federale: "La sua elezione ha trascurato le indicazioni di calciatori, allenatori, arbitri e di una consistente parte della serie A. Una sconfitta per tanti e una vittoria per alcuni abili e disinvolti personaggi, il cui consenso nasce in un tempo lontano. Eppure io sono convinto che nel calcio italiano le forze conservatrici che al momento paiono prevalere a tutela di piccoli e grandi interessi particolari e rendite personali, non riusciranno a soffocare quanti sostengono il cambiamento".

ANDREA AGNELLI E PAVEL NEDVED ANDREA AGNELLI E PAVEL NEDVED

 

CALCIOPOLI — "Nel gennaio del 2015 ci sarà l'ultimo atto processuale, quando avremo tutti gli incartamenti e i carteggi decideremo come procedere e lo faremo al meglio per tutelare gli interessi della società".

 

NESSUN AUMENTO DI CAPITALE — "Un aumento di capitale è lo strumento a cui si ricorrere solo in due casi: per un piano di acquisizione o per bisogno. Per quanto riguarda la Juve gli obiettivi del 2010 erano di competere ad alto livello, vincere, e raggiungere un equilibrio economico finanziario. La nostra vera sfida è riportare il calcio italiano a un sistema competitivo. Vogliamo essere competitivi in Europa insieme al calcio italiano. Alla fine vinceranno le forze riformiste, ne sono convinto".

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