ASSAD NISCIUNO È FESSO! - IL LEADER SIRIANO NON VUOLE FARE LA FINE DI GHEDDAFI: L’AMBASCIATORE RUSSO ANNUNCIA CHE ASSAD “ACCETTA DI PARTIRE”, SULLA BASE DI UN PIANO DI TRANSIZIONE DEMOCRATICA APPROVATO IN UN INCONTRO A GINEVRA - I RIBELLI IERI AVEVANO CONQUISTATO IL VARCO DI FRONTIERA CON LA TURCHIA, NEL GIORNO PIÙ SANGUINOSO DALL’INIZIO DELLA RIVOLTA: 248 MORTI - PECHINO RIVELA: L’OCCIDENTE VOLEVA LA GUERRA, NON SOLO SANZIONI…

1 - SIRIA: AMB.RUSSO PARIGI, ASSAD ACCETTA DI PARTIRE
(ANSA) - Il presidente siriano Bashar el Assad "accetta di partire. Ma partire in modo civile", secondo il piano di "transizione verso un regime più democratico" approvato nell'incontro di Ginevra. Lo ha affermato l'ambasciatore russo a Parigi, Alexander Orlov, parlando ai microfoni di Radio France International.

2 - SIRIA:RIBELLI CONQUISTANO FRONTIERA TURCHIA,VIDEO SU YOUTUBE
(ANSA-AFP) - I ribelli siriani hanno strappato all'esercito il controllo di uno dei posti di blocco tra Siria e Turchia: la prova in un video, postato su You Tube, dove i militanti esultano buttando giù il poster di Assad che campeggia sull'edificio di frontiera. Il posto di blocco si trova di fronte alla località turca di Cilvegozu, nella provincia di Hatay, che ospita campi di rifugiati siriani. E' il primo posto di blocco espugnato dai ribelli dall'inizio del conflitto.

3 - IERI 248 MORTI, BILANCIO PIU' ALTO DA 16 MESI
(ANSA-AFP) - Sono 248 le persone rimaste uccise ieri in tutto il paese, secondo l'osservatorio siriano per i diritti dell'uomo. Si tratta, sottolinea l'Ong, "del bilancio più pesante, per una sola giornata, da 16 mesi" di scontri. I combattimenti, secondo l'osservatorio, sono proseguiti tutta la notte in diversi quartieri di Damasco, per il sesto giorno consecutivo. Di fronte all'offensiva dei ribelli, spiega ancora l'Ong, l'esercito ha intensificato le operazioni nel centro di Damasco schierando oltre 15 carri armati.

4 - SIRIA: CINA,OCCIDENTE ALL'ONU VOLEVA VIA LIBERA A INTERVENTO
(ANSA-AFP) - L'ultimo progetto di risoluzione degli occidentali all'Onu intendeva ottenere via libera ad un intervento militare: è quanto denuncia oggi il Quotidiano del Popolo, organo del partito comunista cinese. Il progetto proposto da Francia, Usa, Germania, Portogallo e Regno Unito, che minacciava sanzioni economiche se entro dieci giorni l'esercito non avesse cessato l'utilizzo di armi pesanti contro l'opposizione, è stato bloccato da Russia e Cina.

Ma secondo il giornale cinese, "il tentativo di far passare tale risoluzione è un modo per l'occidente di ottenere luce verde all'intervento militare". Una interpretazione condivisa anche dall'ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vitali Tchourkine, e rigettata invece da quello francese Gerard Araud.

 

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