ASSANGE CONTRO IL NUOVO POTERE GLOBALE - LA BIBBIA DEI GURU DI GOOGLE? “UN TECNO-IMPERALISMO CHE REALIZZA LA PROFEZIA DI ORWELL”

Julian Assange per "The New York Times" pubblicato da "La Repubblica" - Traduzione di Fabio Galimberti

The New Digital Age è un prototipo chiaro e provocatorio dell'imperialismo tecnocratico, scritto da due dei suoi principali negromanti, Eric Schmidt e Jared Cohen, intenti a costruire un nuovo idioma per il potere globale degli Stati Uniti nel XXI secolo.

Un idioma che rispecchia il legame sempre più stretto fra il dipartimento di Stato e la Silicon Valley, impersonato dal signor Schmidt, presidente esecutivo di Google, e dal signor Cohen, ex consulente di Condoleezza Rice e Hillary Clinton e ora direttore di "Google Ideas".

I due autori si sono incontrati nella Bagdad occupata nel 2009, e lì è stato concepito il libro. Passeggiando fra le macerie, i due osservarono con eccitazione come la tecnologia stesse trasformando una società annichilita dall'occupazione militare statunitense, e decisero che l'industria hi-tech poteva rappresentare uno strumento altamente efficace per la politica estera americana.

The New Digital Age cerca di convincerci che la tecnologia è in grado di rimodellare i popoli e le nazioni del mondo, che lo vogliano o no, a immagine della superpotenza dominante. Questo libro è prima di ogni altra cosa il tentativo da parte di Google di presentarsi come il grande visionario geopolitico dell'America, l'unica azienda in grado di rispondere alla domanda «In che direzione dovrebbe andare l'America?».

Gli autori si caricano di buon grado sulle spalle il fardello dello smanettone bianco. La giusta quota liberal di personaggi edificanti dalla pelle scura, tanto di comodo quanto ipotetici, è garantita: pescatrici congolesi, graphic designer del Botswana, militanti anticorruzione a San Salvador e mandriani masai analfabeti sul Serengeti, tutti chiamati a raccolta per dimostrare le proprietà progressiste dei telefoni Google. Gli autori forniscono una versione abilmente banalizzata del mondo di domani: la gadgettistica dei decenni a venire sarà molto simile a quella attuale, soltanto più cool.

Schmidt e Cohen hanno parole dure verso i giovani egiziani, dicono che «il miscuglio di attivismo e arroganza nei giovani è universale ». Le folle inferocite messe in moto dalla Rete portano a rivoluzioni che «è più facile iniziare», ma «più difficile terminare».

The New Digital Age rispecchia i tabù e le ossessioni istituzionali del Dipartimento di Stato: si astiene dal rivolgere critiche rilevanti a Israele e Arabia Saudita; fa finta, incredibilmente, che il movimento per la sovranità latinoamericana, che nel corso degli ultimi trent'anni ha liberato il continente da un gran numero di plutocrazie e dittature sostenute dagli Usa, non sia mai avvenuto; e naturalmente si cruccia, con teatralità, per gli spauracchi preferiti di Washington, la Corea del Nord e l'Iran. Google, nata come espressione della cultura indipendente delle università californiane, dopo essersi scontrata con il mondo, ha legato la sua sorte ai tradizionali elementi del potere governativo di Washington.

Io ho un'idea molto diversa. Il progresso della tecnologia informatica di cui Google è l'emblema annuncia la morte della riservatezza per la maggioranza delle persone e fa virare il mondo verso l'autoritarismo. È la tesi principale del mio libro, Cypherpunks.
Ma se da un lato Schmidt e Cohen ci dicono che la morte della privacy aiuterà i Governi delle «autocrazie repressive» a «prendere di mira i loro cittadini», dall'altro ci dicono che per i Governi delle democrazie «aperte» sarà un «dono» che li metterà nelle condizioni di «rispondere meglio alle esigenze dei cittadini e dei clienti».

In realtà, l'erosione della privacy degli individui in Occidente e la centralizzazione del potere che a essa si accompagna rendono inevitabili gli abusi, avvicinando le società «buone» a quelle «cattive».

I segni sono tutti lì, ma gli autori non li vedono. Prendono a prestito da William Dobson l'idea che i media, in un'autocrazia, «tollerano l'esistenza di una stampa d'opposizione fintanto che gli oppositori capiscono quali sono i limiti inespressi». Ma queste tendenze stanno cominciando a emergere negli Stati Uniti. Nessuno dubita degli effetti inquietanti delle indagini sull'Ap e sul giornalista della FoxJames Rosen. Pochi, però, si sono soffermati sul ruolo che ha avuto Google. Io ho esperienza diretta di queste tendenze.

Il Dipartimento di Giustizia a marzo ha ammesso che da tre anni sta conducendo un'indagine penale su WikiLeaks. Gli obbiettivi di questa inchiesta sono, fra gli altri, «i fondatori, i proprietari e i gestori di WikiLeaks». Una presunta fonte, Bradley Manning, si prepara ad affrontare 12 settimane di processo.

The New Digital Age è un libro sinistramente influente, dove nessuno dei due autori ha il linguaggio per vedere, né tantomeno per esprimere, il male titanico e accentratore che stanno costruendo. Senza nemmeno capire come, Schmidt e Cohen impeccabilmente messo in pratica la profezia di George Orwell. Se volete una visione del futuro, immaginatevi un'eternità fatta di tanti Google Glass fissati, con il sostegno di Washington, ad altrettanti volti umani dallo sguardo perso nel vuoto.

Gli zelanti adepti del culto della tecnologia di consumo troveranno pochi motivi di ispirazione in questo libro. Ma è una lettura essenziale per tutti quelli coinvolti nella lotta per il futuro, in considerazione di un unico, semplice imperativo: conosci il tuo nemico.

 

ROBERTO SAVIANO E JULIAN ASSANGE ASSANGE ANONYMOUSjulian assange biopic planned GoogleASSANGE PARLA DALL'AMBASCIATASOTTO LA DOCCIA CON I GOOGLE GLASS CONDOLEEZA RICEHILLARY CLINTON BENGASI

Ultimi Dagoreport

papa francesco bergoglio balcone policlinico gemelli

DAGOREPORT – QUESTA VOLTA PAPA FRANCESCO HA RISCHIATO DAVVERO DI MORIRE, ED È STATO RIPRESO PER LO ZUCCHETTO: TENERLO IN VITA  HA RICHIESTO UNA ASSISTENZA STRAORDINARIA DA PARTE DELL’OTTIMO STAFF MEDICO DEL POLICLINICO GEMELLI – BERGOGLIO RICEVERÀ LE STESSE PREMURE A SANTA MARTA? UN PRIMO PESSIMO SEGNALE SI È AVUTO NELLA MODALITÀ CON CUI IL PAPA È STATO “OFFERTO” AGLI OCCHI DEI FEDELI DAL BALCONE DELL’OSPEDALE: LO STAFF VATICANO, PER NON FARLO SEMBRARE MALCONCIO, GLI HA TOLTO I NASELLI DELL’OSSIGENO, TANTO CHE BERGOGLIO NON È RIUSCITO A CONCLUDERE LA BENEDIZIONE PER L’AFFANNO…

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - SOPRAVVIVERÀ IL GOVERNO DI GIORGIA MELONI AL VOTO, PREVISTO PER OTTOBRE, DI CINQUE REGIONI (OLTRE 17 MILIONI DI CITTADINI ALLE URNE)? - TRANNE LA TOSCANA SEMPRE ROSSA, CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA E VENETO SONO TUTTE CONTENDIBILI DAI DUE SCHIERAMENTI - IN PUGLIA LA VITTORIA DEL PD SAREBBE CERTA SOLO CON ANTONIO DECARO – IN VENETO, IL MELONIANO DE CARO SE LA PRENDE IN QUEL POSTO SE ZAIA PRESENTA UN SUO UOMO NELLE LISTE DELLA LIGA VENETA - DA ‘’VIA COL VENETO’’ A “PER CHI SUONA LA CAMPANIA”. DOVE SI È GIÀ IN PIENA SCENEGGIATA NAPOLETANA, STARRING MARTUSCIELLO, PIANTEDOSI, CIRIELLI, DE LUCA – MARCHE? QUASI PERSE - GIORGIA, QUI SI RISCHIA LA SCOPPOLA! CHE FARE? NEL DUBBIO, COME INSEGNA L’ANTICO CODICE DEMOCRISTIANO, MEGLIO RIMANDARE IL VOTO REGIONALE NEL 2026…

meloni salvini tajani palazzo chigi

DAGOREPORT - LA SITUAZIONE DEL GOVERNO MELONI È GRAVE. PROBABILMENTE NON SERIA, MA DISPERATA SÌ - SE L’ESCALATION DEL SALVINISMO TRUMPUTINIANO FA IMBUFALIRE TAJANI (“POPULISTI QUAQUARAQUÀ”), FA PRUDERE MANI E GOMITI A UNA DUCETTA MALCONCIA, FINITA NEL CONO D’OMBRA DI TRUMP-MUSK, CHE ASPETTA SOLO LA CONFERMA DI SALVINI A CAPO DELLA LEGA, IL 6 APRILE, POI “LA PAZIENZA FINISCE” - IL GIORNO PIÙ DOLOROSO DELLA MELONA ARRIVERÀ INFATTI QUATTRO GIORNI PRIMA: IL 2 APRILE, QUANDO TRUMP ANNUNCERÀ I FAMIGERATI DAZI USA E MELONI DOVRÀ DECIDERE SE STARE CON WASHINGTON O CON  BRUXELLES - IN ATTESA DEL GIORNO DEL GIUDIZIO, SI FANNO SEMPRE PIÙ FITTE E FORTI VOCI E MUGUGNI DI UNA DE-SALVINIZZAZIONE DEL GOVERNO CHE PREFIGURANO UNA PROSSIMA CRISI E IL VOTO ANTICIPATO NEI PRIMI MESI DEL 2026 - L’APERTURA DELLE URNE DIPENDERÀ PERÒ DA ALTRI DUE FATTORI: I DATI DEI SONDAGGI E IL VOTO INCERTISSIMO, PREVISTO PER IL PROSSIMO OTTOBRE, IN CINQUE REGIONI…

proteste benjamin netanyahu ronen bar gali baharav-miara

DAGOREPORT – TUTTI A GUARDARE L’UCRAINA, MA IN ISRAELE È IN CORSO UN GOLPETTO DI NETANYAHU: “BIBI” PRIMA HA PROVATO A CACCIARE IL CAPO DELLO SHIN BET, RONEN BAR, CHE INDAGAVA SU DI LUI, POI HA VOTATO LA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO LA PROCURATRICE GENERALE, GALI BAHARAV-MIARA, ANCHE LEI "COLPEVOLE" DI AVER MESSO SOTTO LA LENTE I SOLDI DEL QATAR FINITI AD HAMAS MA ANCHE AI COLLABORATORI DEL PREMIER – LE “OMBRE” SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE: CHE RESPONSABILITÀ HA IL GOVERNO? NETANYAHU ERA STATO O NO INFORMATO DAI SERVIZI DI  BAR DEL PIANO DEI TERRORISTI PALESTINESI? PERCHÉ NON SONO STATE PRESE LE DOVUTE CONTROMISURE?

ursula von der leyen xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LE MATTANE DI TRUMP SVEGLIANO L'EUROPA: DOPO IL VIAGGIO IN INDIA, URSULA VOLA A PECHINO A FINE APRILE - SE TRUMP CI SFANCULA, LA GRANDE FINANZA AMERICANA RISPONDE INVESTENDO NEL VECCHIO CONTINENTE (IN ACCORDO CON IL MONDO FINANZIARIO BRITISH) - DOPO AVER SENTITO PARLARE WITKOFF ("PUTIN NON È UN CATTIVO RAGAZZO") , I DIPLOMATICI EUROPEI HANNO AVUTO UN COCCOLONE: CON QUESTI STATES, PUTIN POTREBBE OTTENERE TUTTO QUELLO CHE VUOLE. E INFATTI SOGNA ADDIRITTURA ODESSA - L'UNICA NOTIZIA CHE HA IMPENSIERITO "MAD VLAD" NELLE ULTIME ORE È STATA LA POSSIBILE PARTECIPAZIONE CINESE, POI SMENTITA, ALLE OPERAZIONI DI PEACEKEEPING DEI "VOLENTEROSI" A KIEV...