LA FINANZIARIA IN MANO AI NO-EURO - BAGNAI: 'SALE LO SPREAD PERCHÉ IO E BORGHI DIVENTIAMO PRESIDENTI DI COMMISSIONE? NON SANNO FARE IL LORO LAVORO. NON CI SONO LE CONDIZIONI PER USCIRE DALL'EURO. IL CONTRATTO DI GOVERNO NON LO PREVEDE, A PRESCINDERE DALLE NOSTRE OPINIONI PERSONALI CHE SONO MOLTO DIVERSE'' - PURE TRIA PROVA A TRANQUILLIZZARE: ''L'EURO NON È IN DISCUSSIONE''. MA MILANO PEGGIORA (-2%)
- BAGNAI, SALE SPREAD? NON SANNO FARE IL LORO LAVORO
ALBERTO BAGNAI DOPO LA NOMINA A PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE FINANZE DEL SENATO
(ANSA) - "Che io e Borghi saremmo stati nominati in queste commissioni è cosa nota da tempo. Questa impennata dello spread mi turba come economista perché forse vuol dire che i mercati non sono cosi efficienti come raccontano di essere, cioè non sono in grado di ottenere informazioni ovvie o non sono in grado di tenerne conto, e questo sarebbe molto grave perché vorrebbe dire che i risparmiatori affidano i loro soldi a persone che non sanno fare il loro lavoro e vengono sorprese da vicende politiche del tutto ovvie". Lo dice ai giornalisti Alberto Bagnai.
"Tutti sapevano quello che sarebbe successo. Se si preoccupano perché ci sono state elezioni, non voglio crederlo. E' opportuno che non passi questo messaggio perché è poco costruttivo", ha detto ai giornalisti il neopresidente della commissione Finanze del Senato commentando la notizia secondo cui la sua elezione insieme a quella di Claudio Borghi alla Camera avrebbe scatenato la preoccupazione dei mercati.
- BORGHI, NOI COLPA DELLO SPREAD? COME 'PIOVE GOVERNO LADRO'
(ANSA) - "Dire che lo spread sale per colpa nostra è la versione moderna del classico 'piove, governo ladro'. Basta con questi esercizi stucchevoli della stampa". Così Claudio Borghi, deputato della Lega e presidente appena eletto della commissione Bilancio della Camera, le opinioni degli operatori finanziari secondo cui le elezioni di Alberto Bagnai al Senato e sua alla Camera, 'due euroscettici' sono alla base del rialzo dello spread a 2 e a 10 anni della mattinata sui mercati.
"Ripeto che noi attueremo il contratto di governo che non prevede l'uscita dall'euro, a prescindere dalle nostre opinioni personali che sono, com'è noto, molto diverse. Ora - conclude Borghi - ci rendiamo conto che non ci sono le condizioni, nemmeno gli alleati, per questo processo. Io mi impegno quindi a far lavorare la commissione al meglio".
"Dubito che i mercati possano essere spaventati dalla mia persona. Abbiamo detto molte volte che ci atterremo al programma e nel programma non c'è l'uscita dall'euro", dice poi Borghi commentando i giudizi di alcuni analisti (Alessandro Balsotti, portfolio manager di Jci Capital, e Antoine Bouvet, analista di Mizuho International), secondo cui la sua nomina - insieme a quella di Albertro Bagnai alla Commissione Bilancio del Senato - avrebbe influito oggi negativamente sui mercati. "Abbiamo anche modificato le traiettorie di alcuni asteroidi? - si chiede ironicamente Borghi - Sono cose ridicole", afferma, usando parole simili anche per l'informazione italiana.
- SPREAD: BAGNAI, IMPENNATA DOVUTA AD ALTRI FATTORI
(ANSA) - "Spero che questa impennata dello spread sia dovuta ad altri fattori, perché se fosse dovuto a una banalità come questa (elezione presidente commissioni Camera e SEnato ndr) sarei preoccupato più che altro per i miei soldi come risparmiatore". Lo dice il neopresidente della commissione Finanze Alberto Bagnai ai giornalisti.
- BAGNAI,MERCATI MI VENDONO IN PUBBLICO,MI COMPRANO IN PRIVATO
(ANSA) - "I mercati sono strani! Mi vendono in pubblico e mi comprano in privato... Ringrazio tutti pubblicamente per gli attestati di stima e incoraggiamento. Seguono ringraziamenti privati". Lo scrive in un tweet Alberto Bagnai, appena nominato presidente della commissione Finanze del Senato. Secondo gli analisti Alessandro Balsotti, portfolio manager di Jci Capital, e Antoine Bouvet, analista di Mizuho International la sua nomina, insieme a quella di Claudio Borghi alla Commissione Bilancio della Camera, avrebbe scatenato la preoccupazione dei mercati. In un secondo tweet in inglese Bagnai si rivolge direttamente agli operatori: "Vorrei umilmente consigliare ai mercati di non insistere sulla narrativa 'abbiamo paura degli euroscettici'. Dato che tutti sapevano che stavamo per essere nominati, ciò dimostrerebbe che non sono in grado di ottenere informazioni ovvie o di incorporarle nei prezzi".
- TRIA, PER GOVERNO EURO NON È IN DISCUSSIONE
(ANSA) - "La linea del Governo è che l'euro non è in discussione": così il ministro dell'economia Giovanni Tria risponde a chi gli chiede quale sia la linea del Governo sulla moneta unica.
- TRIA, RASSICURARE L'EUROPA? SPERO DI NON ESSERE PREOCCUPANTE
(ANSA) - "Spero di non essere preoccupante e di essere il contrario, poi giudicheranno gli altri se mi considerano una persona preoccupante, in genere non lo sono": così il ministro dell'economia Giovanni Tria risponde a chi gli chiede se, alla sua prima uscita in Europa, sarà rassicurante con i suoi omologhi.
- BORSA: MILANO PEGGIORA CON FCA E BANCHE, -2%
(ANSA) - Avvicinandosi alla chiusura Piazza Affari si appesantisce ulteriormente, confermandosi la peggiore tra le Borse europee: l'indice Ftse Mib perde il 2% con Fca, indebolita dal profit warning di Daimler, che per oltre il 4 per cento. Milano accusa il forte nervosismo sui titoli di Stato italiani (il Btp a dieci anni registra rendimenti in crescita di quasi 20 punti base) e l'ampliarsi dello spread con la Germania arrivato a quota 237. Male anche le banche, con Unicredit che perdeil 3% e Tim in calo del 2 per cento.