berlusconi merkel

BANANA DA ESPORTAZIONE – IL CAVALIERE VOLA A MADRID ALLA RIUNIONE DEL PPE CON LA SPERANZA DI OTTENERE UN INCONTRO BILATERALE CON LA C.I. MERKEL, QUELLA CHE SECONDO I SUOI FEDELISSIMI LO FECE CADERE – E PER TORNARE SULLA SCENA EUROPEA GLI TOCCA PURE VEDERE ALFANO

Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera

 

Viene. Forse no. Va a San Siro a vedere il Milan. Domani. Forse no». Ieri, la vigilia del «grande rientro» di Silvio Berlusconi sulla scena internazionale, nel Palazzo dei Congressi di Madrid, per gli azzurri è trascorsa così. Nell'attesa di un arrivo divenuto oggetto di un giallo: il rinvio ad oggi ha alimentato voci che accreditavano un improvviso forfait del Cavaliere, smentite fino a tarda notte da Forza Italia: «Verrà». Loro, gli azzurri, lo aspettano impazienti.

SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI

 

Divisi tra l' entusiasmo di non dover essere più orfani all' estero del leader senza passaporto e il timore di un' accoglienza freddina. Consapevoli che oggi l' ex premier, se viene, si gioca tutto. E che a decidere il suo futuro sarà Angela Merkel. Già. Proprio lei, che un pettegolezzo universale vuole protagonista di un apprezzamento irripetibile di Berlusconi.


Proprio lei, che mentre si affannavano a smentire il pettegolezzo, i berlusconiani descrivevano come la stratega del «grande complotto», che a fine novembre 2011, a colpi di spread, costrinse Berlusconi all' addio a Palazzo Chigi.

MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO


Oggi si riparte. Ma non da lì, assicurano, i forzisti. O almeno ci sperano, ostentando sicurezza. Primo fra tutti Antonio Tajani che oggi sarà riconfermato, salvo colpi di scena, alla vicepresidenza del Partito popolare europeo. «Non c' è un clima teso con la Germania. Perché? Ancora per quella battuta che non ha mai detto? Nessun problema. E me lo hanno confermato: lui verrà». Ma la certezza di un disgelo si avrà solo oggi.

 

Quando i due torneranno faccia a faccia, 4 anni dopo quelle risatine di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy alla conferenza stampa dopo il Consiglio europeo del 23 ottobre 2011. L' incontro, tanto auspicato da Berlusconi per distrarre i moderati dall' abbraccio con il leader leghista Matteo Salvini e per riaccreditarsi come leader internazionale in vista del rientro sulla scena politica, ci sarà.
 

MERKEL BERLUSCONI BACIO MERKEL BERLUSCONI BACIO

Prima a pranzo. Al summit con i 14 capi di Stato e di governo Ue che fanno parte della grande famiglia del Ppe. Da Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, al padrone di casa, il premier Mariano Rajoy. Ma, infaticabile, il leader di FI ha cercato in tutti modi anche un bilaterale con la cancelliera tedesca. E ieri, fino a tarda sera, veniva dato per cosa fatta.


Però come in tutte le grandi famiglie anche in quella del Ppe ci sono parenti serpenti. E oggi arriverà anche Angelino Alfano, che Berlusconi considera tale. Anche per il ministro dell' Interno non sarà una trasferta relax. I 749 delegati ieri hanno votato un documento che suona come una severa tirata di orecchie. «Grecia e Italia - si legge nella risoluzione - devono tenere fede ai loro obblighi per rendere sicure le frontiere. Perché la Grecia ha ricevuto 430,1 milioni di euro e l' Italia ne ha ricevuti 388,98».

BERLUSCONI E MERKEL AL G VENTI DI CANNES jpegBERLUSCONI E MERKEL AL G VENTI DI CANNES jpeg


Eccolo il tema cruciale. «Di questo parlerà Angela Merkel: immigrazione, immigrazione, immigrazione», assicura David McAllister, ex presidente della Bassa Sassonia, grande sostenitore della cancelliera e per molti suo futuro successore. «Noi del Nord Europa - ammette - abbiamo sottovalutato la crisi più grande degli ultimi 50 anni.
Dobbiamo fare di più per fermare alla radice questa ondata. La terribile guerra in Siria dove sono state già buttate troppe bombe, ma anche in Iraq, in Libia.
Ma serve una soluzione comune che passa per tre punti: controllo delle frontiere, identificazione e condivisione. In Germania abbiamo 10mila immigrati al giorno».

 

L'intruso di Cannes dal Fatto QuotidianoL'intruso di Cannes dal Fatto Quotidiano

E Berlusconi? «È il leader di un grande partito», si smarca. Vedremo se oggi la Merkel sarà altrettanto diplomatica.

angelino alfano 2angelino alfano 2

 

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…