AL VOTO! AL VOTO! – IL BANANA SI SVEGLIA E S’ACCORGE CHE LO SEGUE SOLO META’ PARTITO E RENZI VUOLE CAMBIARE SUBITO LA LEGGE ELETTORALE PER VOTARE A MARZO – E GLI ANTI-RENZIANI DI “FARSA ITALIA” NON CI STANNO
Tommaso Labate per “il Corriere della Sera”
«Oggi ho avuto la sensazione che Renzi voglia andare a votare a marzo. Ne sono quasi certo, ormai». Non l’aveva mai fatto, quantomeno negli ultimi mesi. Neanche in privato Silvio Berlusconi aveva attribuito al premier l’intenzione di voler accelerare la corsa verso le urne. Eppure ieri, quando rientra dal vertice di Palazzo Chigi e s’infila in una riunione con Letta, Verdini e Ghedini, l’ex Cavaliere la dice come prima cosa. Aggiungendo che «noi, l’arma della legge elettorale, non possiamo concedergliela adesso».
Perché quello che Berlusconi ha opposto ieri a Renzi è stato un «non possumus». «A me va anche bene la formula dell’Italicum che piace a voi, col premio alla migliore lista», è stato il ragionamento berlusconiano di fronte al presidente del Consiglio. «Ma per prendere un impegno», ha aggiunto, «devo avere il via libera dei miei parlamentari. La maggior parte di loro è contraria perché pensa che voi vogliate il voto anticipato. Se invece facciamo le cose senza fretta, li convinciamo del contrario. E tutto andrà a posto».
Nel menù dell’incontro — oltre al premio di maggioranza alla lista, allo sbarramento per piccoli partiti al 5% e al ballottaggio che scatta se nessuno raggiunge il 40% — c’è stata anche la questione delle quote dei «nominati», che Berlusconi vorrebbe molto più alte. E anche una frase, che l’ex Cavaliere avrebbe lasciato cadere lì: «Quando si andrà a votare, dovrò avere la possibilità di candidarmi»
A qualcuno quel passaggio è sembrato il remake della dichiarazione con cui Maria Rosaria Rossi, domenica, aveva chiesto al Pd di estendere il patto del Nazareno anche alla legge Severino. Ma più in là non si è andati, visto che i due erano passati già oltre. A dirsi reciprocamente quanto «una parte dei parlamentari voglia condizionarci». E a chiarirsi sul fatto che «un passo in avanti sulla legge elettorale, a Napolitano, dobbiamo garantirlo».
Ha bisogno di tempo, insomma, Berlusconi. Difficilmente, infatti, riuscirebbe a convincere la maggioranza dei suoi parlamentari a votare subito il nuovo Italicum. Basta vedere i numeri che ha ostentato l’oppositore interno Raffaele Fitto, che ieri ha convocato una conferenza stampa sulla legge di Stabilità affiancato da ben 32 parlamentari, di cui 17 senatori.
Tra i forzisti, la paura che Renzi tiri fuori la clausola segreta per modificare l’articolo 2 della legge elettorale, quella che estende la legge anche al Senato, è molto alta. Sarebbe la certificazione che, come ripete l’ex Cavaliere, «il premier vuole andare al voto a marzo». Il premio alla lista piuttosto che alla coalizione, paradossalmente, è il tema minore.
Tra i berlusconiani, al riparo da microfoni, c’è chi teorizza che a Forza Italia converrebbe arrivare «terza e non seconda» perché così, all’eventuale ballottaggio, sposterebbe i voti sul Pd (e non sul M5S) guadagnandosi un posto in maggioranza dopo. Ma sono teorie, per adesso. Solo teorie. Berlusconi, ora, pensa solo a come fare melina. E a come non concedere all’inquilino di Palazzo Chigi «l’arma per votare subito» .