IL BANANA SI CONVERTE SULLA VIA DEL NAZARENO: “SÌ ALLE PREFERENZE” - MA C’È IL TRUCCO: IL CAPOLISTA SARÀ BLOCCATO. QUINDI SARANNO SEMPRE LUI E VERDINI A DECIDERE I PARLAMENTARI

Amedeo La Mattina per “la Stampa

 

berlusconi renziberlusconi renzi

Berlusconi varcherà il portone di Palazzo Chigi martedì pomeriggio per aggiornare il Patto del Nazareno con Renzi. La legittimazione del Cavaliere nella sede del governo, dove non mette piede da tanto tempo, sarà completa e l’asse rinsaldato. Al Senato l’accordo regge. Ora si tratta di stringere sulle regole elettorali. Martedì infatti il piatto forte saranno le modifiche dell’Italicum.

 

L’intesa si sta perfezionando in questi giorni grazie al lavoro di Denis Verdini che è stato in stretto contatto con gli uomini del premier (Boschi, Lotti e Guerini) e con lo stesso ex sindaco di Firenze. Ma Berlusconi ha già più volte sentito il presidente del Consiglio, che ieri alla direzione del Pd ha fatto riferimento a quanto si muove nella trattativa.

renzi e berlusconi italicumrenzi e berlusconi italicum

 

«Ove ci fosse la possibilità di introdurre le preferenze, il Pd dovrebbe tornare indietro rispetto alla sua tradizionale posizione su questo punto e penso che tutti siano d’accordo. Tutti abbiamo detto - ha precisato Renzi - che se ci fosse la possibilità di assicurare maggiore possibilità di scelta, noi saremmo stati d’accordo». Per la verità il Pd non è mai stato d’accordo alle preferenze e la stessa Serracchiani ricorda che queste sono state abolite con un referendum.

 

Eppure si sta andando verso la reintroduzione delle preferenze con l’ok del Cavaliere e la mediazione di Verdini: eppure entrambi le hanno sempre avversate. Verdini ha più volte sostenuto che questo sistema di voto non esiste in quasi nessun Paese europeo. Allora perché questa conversione sulla via di Damasco?

 

BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS

Intanto per paura di essere scavalcati e magari trovarsi il Mattarellum con i collegi uninominali (Fi terzo partito rischierebbe di non eleggere un solo deputato). «Ma poi c’è il trucco, il bluff», spiega La Russa, vecchia volpe d politica e di sistemi elettorali. In sostanza l’accordo lungo l’asse Firenze-Arcore prevede la lista bloccata solo per il capolista. Gli altri candidati verrebbero eletti, appunto, con le preferenze.

 

Ma Fi, visto il consenso attorno al 16-17%, eleggerebbe soltanto un deputato per collegio, cioè il capolista, ovvero quelli decisi da Berlusconi (e Verdini). In questo caso, anche chi ha una montagna di preferenze non verrebbe eletto. Se il Cavaliere decidesse di non candidare capolista in Puglia Fitto, che di preferenze ne ha tante, lui non tornerebbe in Parlamento.

PALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICAPALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICA

 

«Per Berlusconi il problema è risolto», precisa La Russa: «Lui non si candida e non può essere candidato: mette capolista i suoi fedelissimi e nei 120 collegi in cui è divisa l’Italia elegge un centinaio di deputati. Grosso modo quelli attuali. Per questo dico che l’apertura di Berlusconi alle preferenze è un bluff. È chiaro che c’è lo zampino diabolico di Denis». Altra cosa invece è per i piccoli partiti che possono giocare con le preferenze: se candidi in più collegi il leader di partito e questo viene eletto in diversi collegi, poi si dimette e scatta l’elezione di chi ha preso più preferenze.

 

boschi lotti boschi lotti

Insomma, ecco spiegato l’improvvisa conversione di Cavaliere. Lo ha convinto Verdini che l’altra sera era ad Arcore con Gianni Letta. Ieri sera invece a Villa Martino per cena sono arrivati Bergamini, Toti, Romani, Gelmini, Tajani. Gelmini dice che ancora l’intesa non è perfezionata. Si attende di capire la reazione dei piccoli partiti, in particolare quelli della maggioranza come Ncd e Udc. Il problema infatti sono le soglie di sbarramento. Ad Arcore dicono: «Ora che hanno le preferenze, vogliamo vedere se il problema era veramente questo».

 

Infatti il problema è proprio questo. Alfano vorrebbe portare la soglia di sbarramento per chi si coalizza al 2,5%. Renzi è disponibile a tirarla giù al 4% dall’attuale 4,5% previsto dall’Italicum. Berlusconi vorrebbe portarla al 5%, ma alla fine ha detto di sì anche al 4%, purché rimanga ferma la soglia per coloro che non intendono coalizzarsi (8%). Ma anche su questo alla fine una limatura in giù ci sarà.

ALFANO E RENZI ed df e fbac d ALFANO E RENZI ed df e fbac d

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO