guglielmo golinelli cristian invernizzi

“ADESSO BASTA STUPIDAGGINI, AVETE ROTTO IL ..” - PARLA CRISTIAN INVERNIZZI, IL LEGHISTA ANTI NO VAX CHE NEI GIORNI SCORSI È VENUTO QUASI ALLE MANI CON IL COLLEGA GUGLIELMO GOLINELLI CHE CRITICAVA IL GREEN PASS: “NEGARE LA PANDEMIA E' ROBA DA PSICHIATRIA. SONO DI BERGAMO. MIO PADRE L'ABBIAMO PRESO PER I CAPELLI, E HO PERSO DEGLI AMICI - LA LEGA È UN MOVIMENTO SERIO. SI DISCUTE MA È IL SEGRETARIO CHE FA LA SINTESI”

Cesare Zapperi per il "Corriere della Sera"

 

cristian invernizzi

Il Covid l'ha visto sul volto sofferente di suo padre Fiorino. Medico di base ed odontoiatra che pur avvertito della pericolosità del virus nella primavera di un anno fa, tra marzo e aprile, è finito in ospedale per un mese e mezzo (terapia intensiva compresa).

 

È anche per questo, da bergamasco che ha vissuto in mezzo allo tsunami che nella sua provincia ha mietuto più di 6 mila vittime, che il deputato leghista Cristian Invernizzi ha un sussulto di rabbia, non sempre facile da trattenere come quando nei giorni scorsi è venuto quasi alle mani con il collega Guglielmo Golinelli che criticava il green pass («adesso basta stupidaggini, avete rotto il ...»),

 

guglielmo golinelli

quando sente mettere in dubbio la validità dei vaccini o combattere il certificato verde, in versione base o rafforzata. «Mio padre l'abbiamo preso per i capelli, per fortuna - ha raccontato al Corriere Bergamo - ma ho perso degli amici». Quando la tragedia ti sfiora non c'è tempo né voglia di perdersi in teorie da aspiranti scienziati.

 

«Primum vivere» è il motto che si porta dietro dai suoi studi al Classico. Leghista sì, della prima ora e sempre assolutamente allineato (come quando, in sede di discussione del contestato ddl Zan fece ribollire l'Aula della Camera con quel saluto a «colleghi, colleghe e a chi non ha ancora maturato una chiara identità sessuale...»).

 

Quarantaquattro anni portati con baldanza, capello lungo e fama da dongiovanni, nella e per la Lega ha fatto un po' di tutto: il segretario provinciale a Bergamo dal 2006 al 2013 (e da pochi mesi è stato nominato di nuovo referente locale), il candidato sindaco nel suo paese natale Arcene nel 2009 (stesso numero di voti con lo sfidante al primo turno, ballottaggio perso per soli 3 voti), assessore alla Sicurezza del Comune di Bergamo dal 2009 al 2013, commissario e segretario regionale della Lega Calabria dal 2019 al 2020.

 

cristian invernizzi

Nonostante il curriculum a prova di bomba, però, nella vicenda Covid Invernizzi si è ritrovato più sulle posizioni di Massimiliano Fedriga e di Luca Zaia che in quelle del segretario Matteo Salvini, per non parlare di quelle dei no green pass tendenza Claudio Borghi.

 

«Sono per il green pass e ancora di più per il vaccino. Appena ho potuto l'ho fatto e di corsa» la sua scelta. A chi ha occasione di affrontare il tema con lui, il deputato non si stanca di ricordare che a Bergamo più che altrove, senza bisogno di evocare immagini strazianti, certe posizioni sono inconcepibili, quando non suonano oltraggiose per tanti amici e parenti che non ci sono più.

 

L'insofferenza c'è, da tempo. Ed è condivisa dai militanti come dai piccoli imprenditori e dagli artigiani che pur votando Lega, e lo sottolineano al deputato, non capiscono l'atteggiamento ondivago del partito. Il litigio di Invernizzi con Golinelli è il segno di una fatica sempre maggiore a comprendere chi strizza l'occhio ai no vax e no green pass, tanto più se crede nei medesimi ideali politici.

 

matteo salvini

È stata una fiammata, tipica di chi cova la rabbia sotto la cenere. Anche se poi, pubblicamente, deve sempre prevalere la fedeltà. «La Lega è un movimento serio. Si discute ma è il segretario che fa la sintesi». E pazienza se sul green pass ha prevalso un'altra linea.

 

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…