LA BEFFA DI PRIEBKE: GLI EBREI COSTRETTI A PAGARE IL CONTO DEL LORO BOIA
Rita Di Giovacchino per "Il Fatto Quotidiano"
Erich Priebke è nullatenente. Almeno tale si dichiara il Boia delle fosse Ardeatine condannato all'ergastolo nel 1998, anche se a causa della tarda età è sottoposto a una "dolce carcerazione" che trascorre in una casa a Boccea ospite del suo avvocato.
L'ex ufficiale delle Ss compirà 100 anni il prossimo 29 luglio, è in ottima salute e in perfetta forma, dimostra almeno 20 anni di meno, ed è possibile incontrarlo al bar e al supermercato dove fa personalmente la spesa.
Ma a questa anomalia se ne aggiungono altre che hanno riportato questo personaggio, a Roma mai dimenticato per il massacro che è costato la vita a 335 tra civili e militari, di nuovo sulle pagine dei giornali. A causa del dichiarato stato di indigenza, l'ex nazista si è rifiutato di pagare le spese processuali di una causa da lui stesso intentata.
Cosa straordinaria a ricevere la cartella esattoriale sono stati il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici e il giornalista del Tg2 Walter Vecellio, entrambi accusati da Priebke di sequestro di persona e ingiurie, reati dai quali sono stati pienamente assolti. Ma Equitalia è implacabile, qualcuno deve pagare. Chi se non le vittime?
La denuncia risale al 1996. La sera del 1 agosto il Tribunale militare ritenne di non doversi procedere contro Priebke per la strage delle Fosse Ardeatine dichiarando il reato prescritto. Vi furono tumulti in aula, l'ex capitano Ss fu riarrestato per ordine dell'allora ministro della Giustizia Flick, la condanna definitiva all'ergastolo arrivò nel marzo 1998. Il fatto non gli è andato giù e pur avendo perso la causa non intende pagare.
Pacifici è incredulo: "La mostruosità giuridica sta nel fatto che a pagare debba essere chi è risultato innocente in tre gradi di giudizio perché l'imputato Priebke non ha beni pignorabili. Comunque non pagherò". Il presidente della Comunità ebraica intende rivolgersi al neo ministro della Giustizia Cancellieri, Vecellio invece ha già scritto al Presidente Napolitano. In discussione non è la cifra, 316 euro, ma il principio.
Il giornalista ha mostrato la cartella Equitalia al Tg2: "Non sono così pezzente da negare 300 euro allo Stato bisognoso. La legge prevede che la notifica della sentenza sia a carico del soccombente, se questo non paga delle parti. Ma è offensivo che sia applicata in questo caso. Un nazista che non ha nulla da perdere querela chi gli pare.
E pensare che ci siamo pagati gli avvocati e non abbiamo chiesto una lira di risarcimento, avrei avuto problemi ad accettare soldi da tale personaggio. Ero soltanto uno dei giornalisti che seguiva l'udienza, non a caso l'unico chiaramente ebreo. Dice di essersi offeso perché l'ho definito boia".
Il Presidente della comunità ebraica ha buona memoria: "Prima di essere arrestato Priebke concesse un'intervista alla Rai per la quale doveva incassare 50 milioni di lire. Quei soldi furono poi bloccati, ma il nullatenente Priebke fece causa alla Rai e li ottenne quattro o cinque anni fa, con tanto di interessi. Noi provammo a bloccare quei conti, ma i soldi erano già scomparsi".
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