beppe grillo giuseppe conte soldi

IL DUE PER MILLE CE LA FA? – DOMANI E MARTEDÌ GLI ISCRITTI AL MOVIMENTO CINQUE STELLE DOVRANNO DECIDERE SE FAR CADERE IL TABÙ DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO, VOTANDO SULL’ACCESSO DEL PARTITO AL DUE PER MILLE – BEPPE GRILLO È CONTRARIO, E INCAZZATO NERO, SOPRATTUTTO PERCHÉ “GIUSEPPI” LO AVEVA AVVERTITO. SI VOCIFERAVA DI UN SUO INTERVENTO, MA IL RINVIO A GIUDIZIO DEL FIGLIO CIRO LO HA DISTRATTO…

1 - M5S A CACCIA DI SOLDI, I DEPUTATI NON VERSANO PIÙ. E GRILLO DICE NO AL 2XMILLE

Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

 

GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA

Soldi, maledetti soldi: l'argomento è sempre spinoso in politica, ancor di più in casa 5 Stelle dove attorno al cosiddetto "spirito francescano" ci si è costruita una fortuna politica. Domani e martedì sul sito del Movimento gli iscritti votano se aderire o meno al 2 per mille, la possibilità cioè che hanno tutti i partiti di avere un contributo dai cittadini in fase di dichiarazione dei redditi; considerato finanziamento pubblico (orrore assoluto, nella vulgata delle origini), finora il M5S non aveva mai usufruito di questa possibilità.

 

Ma i tempi cambiano, Giuseppe Conte e la maggioranza dei parlamentari sono favorevoli alla svolta. Non Beppe Grillo: il fondatore - si racconta nel dietro le quinte - è infuriato, un po' perché nessuno lo aveva avvertito della decisione, un po' perché lui stesso per anni si è speso contro ogni tipo di contributi di questo genere.

GIUSEPPE CONTE ALLA CONFERENZA The Revolution of Hope AD AMSTERDAM

 

Per ore si sono rincorse le voci di un suo intervento a gamba tesa per invitare a votare no e di mediazioni di big per portarlo a più miti consigli. Il pericolo di una nuova e potente presa di posizione del garante è per ora sventato, la concomitanza con le vicissitudini familiari del comico genovese aiuta, ma il tutto conferma che ad oggi per il M5S Grillo rappresenta un vulcano pronto a esplodere da un momento all'altro, con effetti potenzialmente disastrosi. (…)

 

 

beppe grillo scemo di guerra 2

2 - IL NO DI GRILLO AL 2 PER MILLE TIMORI NEL MOVIMENTO PER LA VOTAZIONE SUL WEB

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera

 

I tempi che stringono, gli equilibri che ballano, i progetti che avanzano: un normale weekend in fibrillazione per i Cinque Stelle. A tenere tutti con il fiato sospeso è il voto sul via libera all'adesione al 2 per mille. L'annuncio della votazione è previsto al massimo entro stasera (domani sarebbe troppo tardi per far scattare dal nuovo anno la novità).

BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO

 

C'è attesa per conoscere come (e se) verrà posta la questione dei fondi. La base intanto è divisa. I parlamentari discutono. C'è chi come Sergio Battelli, vicino a Luigi Di Maio, ha già dato il suo placet pubblicamente. Alcuni volti storici come la ministra Fabiana Dadone o esponenti vicini a Beppe Grillo - come Vincenzo Presutto, Davide Crippa e Daniele Pesco - hanno invece espresso perplessità.

SERGIO BATTELLI

 

Deputati e senatori temono di venire sconfessati e, perlopiù, mantengono un basso profilo. Il garante, come ha più volte manifestato in passato, è contrario e non è escluso che nelle prossime ore non chiarisca pubblicamente la sua posizione. Il finanziamento - spiegano i vertici - serve «anche per i territori» e per rendere funzionale la nuova struttura. Le casse del Movimento, a causa di diversi ritardatari delle restituzioni, languono.

chiara appendino

 

I fondi sarebbero una boccata d'ossigeno, anche perché la nuova macchina del partito che ha in mente Giuseppe Conte è capillare. E presenta sulla carta alcune novità. La squadra per il consiglio nazionale (o più prosaicamente segreteria) si sta formando. Sono quattro i responsabili dei comitati tematici che dovrebbero entrare a far parte della segreteria, come stabilisce il nuovo statuto.

 

giuseppe conte enrico letta

I rumors danno Chiara Appendino alla formazione, Alfonso Bonafede ai rapporti territoriali e Fabio Massimo Castaldo ai rapporti europei e internazionali. Il posto vacante - quello destinato ai progetti - è ancora un rebus. I comitati, però, saranno molto numerosi e le nuove nomine potrebbero alimentare altre rivalità interne. Il Movimento, poi, punta a fare a meno dei segretari regionali.

 

virginia raggi giuseppe conte

Le indiscrezioni che circolano in queste ore sono tutte a senso unico, ma con diverse letture. Il presidente M5S - sostengono i ben informati - ha deciso di puntare direttamente sui referenti provinciali. «In questa fase il Movimento va costruito da zero. Non c'è nulla e sbagliare la nomina di un segretario regionale a un anno dal voto sarebbe grave», spiegano i Cinque Stelle.

 

ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE

E proseguono: «Ovviamente un coordinamento per le attività di routine sarà in gestione a Bonafede». In più viene messo in evidenza il fatto che una struttura più snella crei «un filo diretto con i territori». L'idea, però, avrebbe già creato alcune tensioni tra i vice. E c'è nel M5S anche chi la contesta: «Come potrà Conte riuscire a gestire indenne le beghe di cento referenti anziché di soli venti?».

 

Quasi sicuramente i coordinatori provinciali, sulla scia di quanto già accaduto con i facilitatori M5S, non avranno una remunerazione per il loro ruolo. «Nessuno stipendio», assicura una fonte, anche perché, precisa, «la situazione attuale non lo consente e gli eventuali benefici del 2 per mille arriverebbero comunque nel settembre 2023». Conte, che nei giorni scorsi aveva precisato di aver preso atto del voto dell'assemblea sul 2 per mille, rimettendosi al giudizio degli iscritti sul web, ieri ha preferito concentrarsi su altre questioni, lanciando un appello alla presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, per la stabilizzazione di 400 precari: «Non possiamo voltare le spalle a questi professionisti».

grillo contegiuseppe conte ph luca santese e marco p valli GRILLO CASALEGGIO CONTE BY OSHO

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...