IL PADRINO DELLA PATRIA – BERLUSCONI, PER NON ARRIVARE TERZO ALLE EUROPEE, BOMBARDA IL ‘SIMPATICO TASSATORE’ RENZI: ‘VUOLE UNA PATRIMONIALE DA 400 MILIARDI, HA PRESO TUTTI I VECCHI VIZI DELLA SINISTRA’

Amedeo La Mattina per ‘La Stampa'

Berlusconi arranca nella salita elettorale delle Europee e pensa a Marina per il futuro. Sfrutta ogni spazio televisivo per superare il 25% (è il suo sogno) e ovviare all'impossibilità di muoversi liberamente per l'Italia. Deve farsi largo tra Renzi e Grillo e riportare al voto quegli elettori che lo hanno premiato negli anni e poi salutato. Ieri è rimasto inchiodato alla poltrona di Lucia Annunziata dopo avere utilizzato la sua mezz'ora di tempo: quando è arrivato il turno di Matteo Salvini, collegato dal pratone di Pontida, ha interloquito con il leader della Lega per quindici minuti buoni.

Dicendo di non essere d'accordo con la Lega sull'uscita dall'euro ma di capirne le ragioni, di voler fare le riforme con Renzi e diventare il «Padre della Patria» (soprattutto «quando sarà mondato a tutte le accuse»), ma intanto sente tutti i giorni Calderoli per cambiare la riforma del Senato perché così com'è è «inaccettabile, non votabile».

Ad un certo punto Annunziata ha fatto una domanda scomoda a Salvini a proposito dell'alleanza del Carroccio con Marine Le Pen, un movimento nazionalista che mai penserebbe di attaccare una banana alla bandiera tricolore francese, come ha invece fatto la Lega con quella italiana. Vedendo il giovane Salvini spiazzato, Berlusconi è corso in suo aiuto: «Forse posso darti una mano a rispondere...».

Alla fine Berlusconi ha lasciato soddisfatto il circolo dei giornalisti di Milano: questa volta non se n'è andato come era successo otto anni fa quando abbandonò infuriato la trasmissione «In mezz'ora». In serata si è video-collegato con Bari dove i cinque capilista di Fi (Fitto, Toti, Tajani, Micciché, Gardini) sono saliti sullo stesso un palco, dando l'immagine di un partito unito. Si tratta di unità di facciata che il 25 maggio verrà messa alla prova delle urne. Un risultato deludente sotto il 20% rimetterà tutto in discussione, anche quello che finora era impensabile, ovvero le capacità elettorali di Berlusconi e la sopravvivenza stessa del centrodestra.

Forse per questo Berlusconi continua a far balenare l'ipotesi di un impegno futuro della figlia Marina. Lo fatto anche ieri, dicendo che la sua primogenita ha tutte le qualità del leader. «Ha un grandissimo intuito, come tutte le donne, più veloce degli uomini. Ha una grandissima preparazione visto che è alla testa di una grande azienda. Ha una forte disciplina di vita e di studi». Ma sarà capace di guidare un partito? Berlusconi non ha dubbi che sì, ma non vuole forzarla. Un leader non viene decisa a tavolino, «lo scelgono gli elettori».

L'ex premier in questo modo vuole assicurare gli elettori che lo hanno votato e abbandonato, dando loro una prospettiva. È il momento di recuperare gli astensionisti e convincere i suoi ex elettori a non votare Grillo (dice che i discorsi del comico genovese gli ricordano quelli di Hitler quando andò al potere nel '33). Anche Renzi lo ha deluso perchè avrebbe preso i «i vecchi vizi della sinistra». Ha raccontato di avere scoperto che Palazzo Chigi pensa a «una legge patrimoniale per 400 miliardi, il 10% dei risparmi degli italiani». Lui invece vorrebbe portare le pensioni minime 800-1000 euro al mese.

 

 

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