IL MEA CULPA DI BERTONE: “NON HO SAPUTO DIFENDERE PAPA RATZINGER DAGLI ATTACCHI. VATILEAKS? FORSE CI SONO ALTRI DOCUMENTI, MA IL CLIMA È CAMBIATO” (OVVERO: SERVIVANO SOLO A FAR FUORI ME)

1. IL RAMMARICO DI BERTONE «NON HO SAPUTO RESPINGERE ATTACCHI SPIETATI A RATZINGER»
Maria Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"

Ior, Vatileaks, anniversario delle dimissioni di Benedetto XVI. L'ex segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, ha soprattutto il rammarico di «non esser riuscito a frenare queste critiche così spietate e a mio parere infondate contro il Papa Benedetto XVI e contro i suoi primi collaboratori».

Bertone ne ha parlato per la prima volta, in una lunga intervista alla trasmissione «Stanze vaticane» di TGcom24. Il rimpianto, dunque, di non essere riuscito ad arginare gli attacchi che furono portati con lo scandalo del Corvo. E qui Bertone ha detto: «Spero che Vatileaks sia una pagina ormai chiusa, anche se può darsi che ci siano ancora dei documenti che sono lì in riserva per esser buttati fuori. Ma credo che ormai il tempo, l'atmosfera, la rete dei rapporti sia molto cambiata. Vedo che c'è una grande fiducia che regna all'interno della Chiesa».

L'ex numero due vaticano descrive oggi Joseph Ratzinger, con cui ha frequenti rapporti, in ottima forma, «sempre molto vivace, molto lucido e dotato di una formidabile memoria. E lo Ior?

«Nei decenni passati - ha detto Bertone - ci sono stati comportamenti deplorevoli che hanno gettato ombre sull'Istituto per le Opere di Religione. Negli ultimi anni si era avviato un lavoro di ripulitura, di riassestamento amministrativo anche con le nuove leggi antiriciclaggio e con l'adeguata vigilanza sulla clientela dello Ior. Io credo - ha aggiunto - che sia stato un lavoro che ha portato a molta trasparenza e che adesso credo stia crescendo con la spinta di Papa Francesco e della commissione referente da lui istituita».

Bertone ha annunciato infine che scriverà un libro di memorie: «Ho un archivio molto ricco, per cui posso dare una rilettura che forse sarà utile per rimettere a posto alcune interpretazioni che forse sono andate anche fuori dalle righe».


2. PEDOFILIA, REPLICA DEL VATICANO: L'ONU HA TRASCESO I SUOI COMPITI - GINEVRA: ESAME OBIETTIVO
Maria Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"

Botta e risposta tra il portavoce della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi («Il Comitato ha trasceso i suoi compiti») e il presidente del Comitato Onu per la tutela dei diritti dei minori, che mercoledì 5 febbraio ha pubblicato un durissimo atto di accusa contro il Vaticano sulla pedofilia, Kirsten Sandberg («Abbiamo fatto un esame obiettivo»). Il rapporto del Comitato Onu per i diritti dei bambini presenta «limiti gravi», ha detto ieri mattina padre Lombardi.

«In particolare - ha spiegato - sembra grave la non comprensione della natura specifica della Santa Sede. Non si può non rilevare che le ultime raccomandazioni pubblicate dal Comitato appaiono presentare, a giudizio di chi ha ben seguito il processo che le ha precedute, limiti gravi», ha detto Lombardi, in una lunga nota per la Radio Vaticana. «In particolare - secondo padre Lombardi - sembra grave la non comprensione della natura specifica della Santa Sede».

E ancora: «Non si è capaci di capire o non si vuole capire? In ambedue i casi si ha diritto a stupirsi», ha aggiunto il portavoce vaticano. Per padre Lombardi però «non è il caso di parlare di scontro fra l'Onu e il Vaticano. Le Nazioni Unite sono una realtà molto importante per l'umanità di oggi. La Santa Sede ha sempre dato un forte supporto morale all'Organizzazione delle Nazioni Unite come luogo d'incontro fra tutte le nazioni».

Nel pomeriggio è arrivata la risposta a queste accuse da Ginevra. I membri del Comitato Onu sui diritti dell'infanzia hanno elaborato le loro raccomandazioni «dopo aver esaminato obiettivamente tutte le informazioni pertinenti relative all'attuazione della Convenzione e rispetto ai diversi articoli della Convenzione», ha affermato la presidente del Comitato Onu, Kirsten Sandberg.

 

 

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