donald trump maschera

IL PASSATO OSCURO DI “THE DONALD” - IL BIOGRAFO NON UFFICIALE: “IL PADRE GLI DICEVA: 'DEVI ESSERE UN KILLER PER DIVENTARE RE' - POI LO HA MESSO IN CONTATTO CON IMPRENDITORI EDILI LEGATI ALLA MAFIA - A TRUMP PIACEREBBE ESSERE COME BERLUSCONI E AVER AVUTO UNA VISTA SESSUALE INTENSA COME LA SUA”

trumptrump

Andrea Marinelli per il “Corriere della Sera”

 

Donald Trump lo ha definito uno scrittore fallito, eppure Harry Hurt III è una delle persone che conosce meglio il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti: dopo quasi tre anni di ricerche, nel 1993 ha pubblicato una delle prime biografie del miliardario, Lost Tycoon, the Many Lives of Donald J. Trump, che nelle settimane scorse l' editore, W.W. Norton & Co., ha preferito non ripubblicare.

 

«Troppo pericoloso», gli hanno comunicato, nonostante non fosse mai arrivata una denuncia. All'epoca non erano stati in molti a interessarsi alle vicende del miliardario newyorkese. Oggi per averne una copia usata su Amazon servono 118 dollari, una nuova ne costa 182. Il rifiuto non ha fermato Hurt: un nuovo editore si è già fatto avanti, e nei giorni scorsi ha pubblicato la versione e-book del libro, dove per primo svelò la storia del presunto stupro subito per vendetta da Ivana Trump.

 

trump 2trump 2

Signor Hurt, come è cambiato Trump in questi anni?

«È lo stesso di allora, dopotutto aveva già 46 anni. Negli anni è solo diventato più Trump di quanto già non fosse. All'epoca mi colpì soprattutto l' influenza del padre Fred - un donnaiolo con l'abitudine di pubblicare finti comunicati stampa in cui esagerava il proprio status finanziario - sulla sua situazione personale ed economica».

 

Possiamo dire che il padre è all' origine del trumpismo?

«Donald Trump è cresciuto nel mito del genitore, che gli ripeteva fino allo sfinimento una frase: "Sei un killer, sei un re". Doveva imparare che è necessario essere un killer, per poter diventare un re».

 

bill clinton hillary e donald trumpbill clinton hillary e donald trump

Anche lui ha l' abitudine di esagerare il proprio valore?

«Una volta ho potuto leggere i suoi documenti finanziari, nei quali assegnava al proprio nome un valore di 5 miliardi di dollari e sosteneva di valerne 10. È un ragionamento piuttosto ambiguo. In realtà molte delle cose che portano il suo nome sono licenze sulle quali prende royalty, ma che non sono di sua proprietà. Non so quanto sia il suo patrimonio oggi ma, stando alle sue stime, quando dice di valere una cifra, metà è soltanto il valore che assegna al proprio nome».

 

Trump sostiene di aver ricevuto dal padre solo un prestito di un milione. È vero?

trump nel 1976 trump nel 1976

«In realtà il padre gli ha fatto ottenere prestiti bancari ben oltre i 40 anni, compreso quello per la Trump Tower. In più, lo ha messo in contatto con imprenditori edili legati alla mafia e quando il casinò Trump Castle rischiava la bancarotta, nel 1989, acquistò fiches per 3 milioni: anche in quel caso si trattava di un prestito vero e proprio».

 

E il rapporto con le donne?

«Non sono discriminate. Le usa, come fa con chiunque. Un esempio è l'ex moglie Ivana: la promuoveva facendole gestire le proprietà, poi la umiliava. Fino al presunto stupro».

 

A guardarlo da oltreoceano, il paragone è ovvio.

trump nel 1990 con clive davis rod stewart e rachel huntertrump nel 1990 con clive davis rod stewart e rachel hunter

«Gli piacerebbe essere come Berlusconi, e aver avuto una vita sessuale intensa come quella che ha apparentemente avuto lui (ride, ndr ). A differenza di Berlusconi, che era proprietario di una buona percentuale dei media italiani, Trump è solo una celebrità da reality show. Sono tuttavia molto simili nell' ego, nel narcisismo e nell' uso dei propri soldi per scopi politici».

 

Cosa pensa della sua ascesa politica?

«Si basa su una profonda ipocrisia: da un lato si scaglia contro il governo, dall' altro lo ha sempre sfruttato per fini economici, come il padre. In qualche modo è un liberal classico, che ha usato il governo per sostenere i propri interessi privati».

trump e burnett nel 2003trump e burnett nel 2003

 

Crede che possa davvero diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti?

«Sfortunatamente Trump può vincere: in troppi detestano Hillary Clinton, che è machiavellica. Tuttavia non credo che sia intellettualmente e moralmente in grado di fare il presidente: durante la campagna è emersa chiaramente la sua personalità instabile».

 

Secondo lei, Trump crede davvero a quello che ripete in campagna elettorale?

«Se non crede a quello che dice è cinico e sta usando il razzismo per scopi politici.

Quindi sarebbe anche malvagio. Se ci crede, è semplicemente razzista e malvagio.

trump con john f kennedy jr nel 1991trump con john f kennedy jr nel 1991TRUMP BERLUSCONI 1TRUMP BERLUSCONI 1TRUMP BERLUSCONITRUMP BERLUSCONI

L' America è un Paese di immigrati, come gli stessi Trump, che arrivarono dalla Germania. E gli immigrati, combinati con gli ideali americani, di questo Paese sono la forza».

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