BIPOLARISMO PER MODO DI DIRE – FRATELLI D’ITALIA E PARTITO DEMOCRATICO HANNO OTTENUTO INSIEME IL 53% DEI VOTI VALIDI ALLE ELEZIONI EUROPEE. MA SE IL DATO VIENE “TARATO” CON LA BASSA AFFLUENZA, I DUE PARTITI OTTENGONO POCO PIÙ DEL 25% DEL CONSENSO DEGLI ITALIANI – IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI: IL 44% CREDE CHE I RISULTATI DELLE ELEZIONI EUROPEE RENDERANNO PIÙ LITIGIOSA LA MAGGIORANZA, E IL 57% CHE IL GOVERNO ASSUMERÀ POSIZIONI PIÙ RADICALI...
Estratto dell’articolo di Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”
CHI VINCE E CHI PERDE ALLE EUROPEE - SONDAGGIO BY IPSOS PER IL CORRIERE DELLA SERA
Il voto europeo sembra essere dominato da tre elementi forti. Il primo è senza dubbio la scarsa partecipazione: quest’anno ha votato il 49,7% del corpo elettorale, con un calo di oltre 6 punti rispetto alle ultime Europee. Per la prima volta, in una consultazione nazionale, ha partecipato meno della metà degli elettori. Il drammatico calo registrato alle Politiche del 2022 si conferma.
Il secondo elemento forte è rappresentato dalla rinascita del bipolarismo, come sottolineato da molti osservatori. Fratelli d’Italia e Partito democratico ottengono insieme circa il 53% dei voti validi.
GIORGIA MELONI - ELLY SCHLEIN - MEME BY EDOARDO BARALDI
Un dato importante ma, se lo riportiamo alla partecipazione, insieme ottengono solo poco più del 25% degli elettori. […] Il terzo elemento da sottolineare è proprio relativo alle «terze forze». Sia il M5S, sia soprattutto le forze moderate (Azione e Stati Uniti d’Europa) hanno ottenuto risultati decisamente poco soddisfacenti. E infine si è prodotta una ridefinizione dei rapporti di forza nella maggioranza, con il sorpasso di Forza Italia sulla Lega.
Se guardiamo al dato continentale, che vede la crescita di forze di destra come il Rassemblement national in Francia e AfD in Europa, tra gli elettori italiani emerge qualche preoccupazione relativa al fatto che ci siano dei rischi per il progetto dell’Ue (lo pensa il 36%, con le punte massime nelle forze di opposizione), anche se molti ritengono che complessivamente non ci siano grandi rischi poiché le forze europeiste rimangono comunque maggioritarie (28%).
Nel nostro Paese la vittoria spetta, nella valutazione degli intervistati, innanzitutto a Giorgia Meloni, recordwoman di preferenze, che ha saputo migliorare le performance della sua formazione anche rispetto al dato delle elezioni politiche (l’asticella minima dei consensi accettabili). Lo pensa esattamente la metà degli italiani.
MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI COME LE GEMELLE DI SHINING - MEME BY SIRIO
Al secondo posto, pur se distanziata, Elly Schlein, cui assegna la vittoria quasi il 30% degli italiani, a conferma del «bipolarismo» di cui abbiamo appena parlato. D’altronde Elly Schlein non era presente in tutte le circoscrizioni e guida un partito decisamente più «plurale». Gli altri contendenti raccolgono poche citazioni, con l’eccezione di Antonio Tajani, indicato da poco meno del 10%. […]
Relativamente ai perdenti, la classifica vede in testa Giuseppe Conte (29%), seguito da Matteo Renzi (23%), Matteo Salvini (19%) e Carlo Calenda (12%). Una valutazione sostanzialmente rispondente alla realtà […]. […]
ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI
Se guardiamo alla compagine di governo, la percezione prevalente (56%) è che i risultati delle Europee produrranno una maggiore coesione, ma il 44% è di parere opposto. A questo proposito le opinioni degli elettori della maggioranza sono radicalmente diverse rispetto a quelle degli elettori dell’opposizione, ad indicare che si tratta più di auspici che di previsioni. E il 57% prevede che si produrrà una radicalizzazione degli atteggiamenti delle forze di maggioranza, per quanto in realtà la forza più radicalizzata, la Lega (in maniera quasi esasperata con la candidatura di Vannacci), sia stata superata da Forza Italia che ha un posizionamento più moderato. Sembra quindi che il bipolarismo cui accennavamo abbia come conseguenza, nella percezione relativamente prevalente, un accentuarsi delle distinzioni.
roberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma
Per le forze di opposizione le prospettive percepite sono decisamente più articolate: se il 22% pensa che si andrà verso una coalizione progressista che comprenda Pd, M5S e Avs, il 14% prevede un allargamento anche alle forze centriste (Azione, Stati Uniti d’Europa), mentre ben il 17% propende per l’idea che ognuno andrà per proprio conto e il 41% non è in grado di fare previsioni. […]