alessandro profumo putin

‘’CREDO CHE L’UNICA COSA CHE PROFUMO IN QUESTO MOMENTO POSSA FARE PER IL BENE DI LEONARDO S.P.A. È DIMETTERSI” – BIVONA LANCIA L’ALLARME: ‘’SE NON SI DIMETTE, A RISCHIO GLI AFFARI COMMERCIALI E I VIAGGI IN USA” - DEL RESTO, PER L’INTELLIGENCE USA, PROFUMO PUZZA DI ZOLFO DAL 2011 QUANDO FU COOPTATO NEL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA DELLA SBERBANK, PRIMA BANCA RUSSA. CHE FIGURA DAL 2014 NELLA BLACKLIST DI STATI UNITI, CANADA, UNIONE EUROPEA, SVIZZERA, NORVEGIA E AUSTRALIA, TUTTI PAESI CON CUI LEONARDO VANTA COMMESSE E PROGETTI – E NEL 2018 PROFUMO PERSE UNA COMMESSA ASSEGNATA DAL PENTAGONO DEL VALORE DI 9,2 MILIARDI DI DOLLARI PER LA MANCANZA DI UN ALLEATO NEGLI STATI UNITI

Carlotta Scozzari  - https://it.businessinsider.com

 

GIUSEPPE BIVONA

Il numero uno di Leonardo, Alessandro Profumo, finisce nel mirino del fondo “attivista” Bluebell di Giuseppe Bivona, dopo la recente condanna in primo grado per aggiotaggio e false comunicazioni sociali riferiti al periodo in cui era ai vertici di Banca Monte dei Paschi di Siena.

 

In estrema sintesi, il fondo con base a Londra chiede le dimissioni del manager ex banchiere di Unicredit (anche il Movimento 5 stelle lo ha fatto) in una missiva firmata da Bivona, indirizzata al diretto interessato e inviata in copia conoscenza a tutti i componenti del consiglio di amministrazione dell’ex Finmeccanica (di cui il Tesoro ha in portafoglio il 30,2%), oltre che al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte, e ai ministri dell’Economia e della Difesa, Roberto Gualtieri e Lorenzo Guerini.

Luigi Di Maio Alessandro Profumo

 

 “Sgombriamo il campo – scrive Bivona nella lettera – da un equivoco: le Sue dimissioni a seguito della condanna non sono un obbligo di legge e nemmeno un obbligo statutario”.

Non a caso, subito dopo la notizia arrivata dal tribunale di Milano, Leonardo, società che opera nei settori dell’aerospazio, difesa e sicurezza di cui Profumo dalla primavera del 2017 è amministratore delegato scelto dalla lista del Tesoro, ha fatto sapere in una nota: “In relazione alla condanna in primo grado di Alessandro Profumo relativa al precedente ruolo di Presidente di Mps, la società precisa che non sussistono cause di decadenza dalla carica di amministratore delegato di Leonardo ed esprime piena fiducia nella sua azione auspicando un percorso di continuità”.

Alessandro Profumo - locandina

 

“Si tratta – prosegue la lettera di Bluebell rivolgendosi a Profumo – di una questione di opportunità, sensibilità, dignità, senso civico e spirito di servizio nei riguardi dell’azienda per cui Lei lavora e dell’azionista Stato che L’ha nominata”.

 

Segue l’elenco delle ragioni, numerose, in base alle quali, secondo Bivona, Profumo farebbe meglio a dimettersi. “Non è opportuno – è il primo motivo indicato – che una società quotata sia guidata da un amministratore delegato condannato per aver falsificato i bilanci di altra società quotata in quanto viene meno il presupposto di fiducia tra amministratore e socio”.

 

sabina ratti alessandro profumo foto di bacco

Inoltre, prosegue Bivona, “realisticamente potrebbe diventare più complicato per Lei persino entrare negli Stati Uniti posto che il rilascio dell’Electronic System for Travel Authorization (Esta) – il sistema elettronico per l’autorizzazione al viaggio senza visto del Governo degli Stati Uniti – richiede di rispondere alla domanda se è ‘mai stato condannato per un’azione criminale che ha causato danni materiali oppure ad un individuo o a un’entità governativa’. Nel caso di specie – ragiona Bluebell – credo che la risposta come conseguenza della Sua condanna sia affermativa in tutte e tre le circostanze”.

 

Luigi Di Maio con Alessandro Profumo e Gianni De Gennaro

Senza contare che la condanna dell’ad di Leonardo, “in assenza di dimissioni, rischia di avere ricadute commerciali importanti” afferma Bivona, ricordando che “quando scoppiò lo scandalo per la fornitura di elicotteri AW101 all’India, ci furono gravi conseguenze come ad esempio l’interruzione delle trattative per un accordo di joint-venture con Embraer in Brasile che doveva rafforzare la presenza dell’allora Finmeccanica in tutto il Sud America. Mi risulta – rivela Bivona – che la cessazione delle negoziazioni fu espressamente motivata dall’allora amministratore delegato di Embraer come conseguenza dello scandalo”.

 

bivona

Tra le altre ragioni a supporto della richiesta di dimissioni, le considerazioni di tipo etico, e in particolare i criteri Esg (environmental, social and corporate governance), che oggi appaiono sempre più rilevanti nelle scelte degli investitori.

 

“Alla luce delle considerazioni esposte – conclude Bivona rivolto a Profumo – La invito ad un gesto di responsabilità che capisco possa costarle sotto il profilo personale. Ma è proprio questa la straordinaria opportunità che Le sto ancora una volta offrendo ovvero poter dimostrare ‘di aver sempre operato per il bene delle aziende per cui ho lavorato’ come Lei ha dichiarato subito dopo la condanna del 15 ottobre: credo che l’unica cosa che Lei in questo momento possa fare per il bene di Leonardo S.p.A. è dimettersi”.

ALESSANDRO PROFUMO PUTIN

 

16 MAGGIO 2017 - LEONARDO-FINMECCANICA, GLI IMBARAZZI RUSSI SU PROFUMO. E IL NOME DELL'EX MPS COMPARE NEI CABLE DI WIKILEAKS.

Alessandro Da Rold - https://www.lettera43.it

 

Da mesi si discute sulle possibili interferenze che la Russia di Vladimir Putin potrebbe avere sulla politica in Italia. Da ultimo è stata La Stampa che ha riportato un retroscena dell'incontro di Milano tra l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama e l'ex premier Matteo Renzi, dove il secondo avrebbe mostrato preoccupazione per le interferenze dello zar a favore del Movimento 5 stelle sulle nostre elezioni politiche del 2018.

ALESSANDRO PROFUMO

 

COME LA NOSTRA INTESA. Del resto è da molto tempo che la Russia aleggia come spauracchio sull'Europa e sugli Stati Uniti, tanto che la presidenza americana di Donald Trump deve difendersi dalle accuse di aver passato informazioni riservate al Cremlino. In questo clima di sospetti sull'influenza russa nella politica del nostro Paese, a qualche azionista e attento osservatore del mondo di Leonardo-Finmeccanica sembra alquanto particolare la decisione che il prossimo amministratore delegato dell'azienda – voluto dal ministero del Tesoro insieme con Renzi e l'attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni – sia Alessandro Profumo, tutt'ora nel supervisory board di Sberbank, la prima banca russa – praticamente come la nostra Intesa SanPaolo.

Sberbank sede Mosca

 

DI FATTO UNA BANCA DI STATO. Sberbank è di proprietà al 51% della Banca centrale della Federazione russa, quella che stampa i rubli come la Bce di Mario Draghi gli euro. Si tratta di fatto della banca di Stato. D'altra parte Sberbank finanzia il 50% dei crediti forniti all'industria della difesa russa: nello specifico ha finanziato il nuovo caccia Sukhoi.

 

Sberbank è dal 2014 nella blacklist di Stati Uniti, Canada, Unione Europea, Svizzera, Norvegia e Australia, tutti Paesi con cui Leonardo vanta commesse e progetti

 

Sberbank sede Mosca

Ebbene sì, l'ex numero uno di Unicredit e di Monte dei Paschi di Siena siede dal 2011 in quello che è considerato il consiglio del consiglio di amministrazione, ossia supervisiona il buon funzionamento del board principale. Nel suo curriculum, presentato e reperibile sul sito di Leonardo-Finmeccanica, c'è scritto che la carica in Sberbank è destinata a cessare il 26 maggio 2017, in concomitanza con l'assemblea della banca.

 

INCARICO RINNOVABILE ANNUALMENTE. In teoria, dal momento che l'incarico è rinnovabile di anno in anno, solo allora si saprà se davvero sarà riconfermato oppure abbandonerà il ruolo per dedicarsi esclusivamente alla nostra holding della Difesa. Più che altro c'è chi si domanda come l'incarico di Profumo sia stato accolto dalla diplomazia americana, ma pure da quella europea. Il motivo è semplice. Oltre alle sanzioni, Sberbank è dal 2014 nella blacklist di Stati Uniti, Canada, Unione Europea, Svizzera, Norvegia e Australia, tutti Paesi con cui Leonardo vanta commesse e progetti.

 

Putin e Sberbank CEO German Gref

ARRIVATO L'OK ALL'INGRESSO NEL CDA. Non solo. Il nome di Profumo legato a Sberbank compare pure nei cable di Wikileaks dell'intelligence Usa che evidentemente monitora i suoi movimenti da anni, di sicuro da quando è entrato nell'istituto di credito moscovita.

 

D'altra parte è incominciato l'iter che deve portare il banchiere genovese sullo scranno più importante di piazza Montegrappa: l'assemblea degli azionisti ha congedato Mauro Moretti, approvando il bilancio 2016. E gli azionisti hanno dato l'ok all'ingresso di Profumo nel consiglio di amministrazione.

 

gentiloni realacci

Le polemiche intorno all'ex Unicredit-Mps continuano da settimane. Come già scritto, il governo Gentiloni con apposito decreto ha smontato possibili rilievi di onorabilità nei suoi confronti. Ci sono i rinvii a giudizio nelle procure, ma soprattutto c'è chi critica il profilo professionale del banchiere, non adatto a dirigere un'azienda che vende sistemi di difesa e sicurezza all'estero.

 

27 SETTEMBRE 2018 - VINCE BOEING. LEONARDO PERDE LA GARA IN USA PER AEREI ADDESTRATORI

di Gianni Dragoni - https://www.ilsole24ore.com/art/vince-boeing-leonardo-perde-gara-usa-aerei-addestratori-AE61ZaAG

zingaretti gentiloni

 

L’americana Boeing in alleanza con la svedese Saab ha vinto la gara americana per i nuovi aerei addestratori per i piloti dell’aeronautica militare degli Stati Uniti, un contratto complessivo da 9,2 miliardi di dollari.

 

Sconfitta Leonardo-Finmeccanica, che era in gara con l’M-346 (ribattezzato per la gara T-100), velivolo dalle buone capacità tecniche, ma il gruppo italiano ha pagato soprattutto la mancanza di un alleato negli Stati Uniti. Il terzo concorrente in gara era Lockheed Martin insieme alla coreana Kai, che proponeva il velivolo T-50 di origine coreana.

 

Una fornitura di 351 aeroplani

L'annuncio ufficiale che conclude la gara del T-X (T sta per “trainer”, cioè addestratore) è stato dato oggi. Era atteso entro il 30 settembre, data di chiusura del bilancio federale americano. Il consorzio guidato da Boeing propone un nuovo velivolo, somigliante al piccolo caccia Gripen prodotto dalla svedese Saab. Il contratto prevede la fornitura di 351 velivoli e 46 simulatori per l'addestramento, entro il 2034.

 

boeing 787 vuoto

Ma il potenziale dell'intero programma è più ampio. Il Pentagono ha precisato che in base a questo contratto l'aeronautica militare può comprare una quantità massima fino a 475 aerei e 120 simulatori. «L'annuncio di oggi è la conclusione di anni di concentrazione risoluta della squadra Boeing e Saab», ha detto Leanne Caret, la manager che guida la divisione Difesa di Boeing. Gli aerei saranno assemblati nella fabbrica Boeing di Saint Louis.

 

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…