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IL SALVINISMO, CON MARCHINI-PARISI, RISCHIA DI MORIRE SUL NASCERE - POVERO MATTEO: NEL SUO LIBRO ROTTAMA BERLUSCONI, MA INTANTO SILVIO HA PIAZZATO I SUOI CANDIDATI SIA A ROMA CHE MILANO. PER NON PARLARE DI NAPOLI - IL BLOG SI CHIAMERA' ''LIBERA LA BESTIA CHE E' IN TE''
Michele Serra per “la Repubblica”
matteo salvini diretta facebook
MATTEO SALVINI E MARINE LE PEN A MILANO
Pare che il blog di Matteo Salvini avrà come slogan “Libera la bestia che c’è in te”. Si presume che lo staff che lo ha concepito ne rivendichi il piglio anticonformista. Ma a giudicare da toni e modi del discorso pubblico (da quello capillare dei social a quello, teoricamente ben distillato, degli abitanti del Palazzo) il concetto è oramai decrepito, adoperatissimo, abusatissimo.
La bestia che c’è in noi è incustodita ormai da diversi anni, ogni gabbia è spalancata, molto di zoologico e perfino qualcosa di licantropico corre nella brughiera perfino in pieno giorno. L’esaltazione del politicamente scorretto è vecchia come il cucco, una retorica vuota tanto quanto certe pomposità virtuose dell’Italietta repubblicana.
La destra burina è risaputa quanto la sinistra azzimata, e perfino più noiosa, il che è tutto dire. Il salvinismo si preannuncia, in questo senso, come uno dei tanti detriti della seconda Repubblica, quella nata già morta, quella di Silvio e degli stremati calcoli di corridoio del dopo Silvio.
Sono passati più di vent’anni da Funari, altrettanti da quando Corrado Guzzanti ( genio!) faceva gli spot della Casa delle Libertà mangiando i maccheroni per terra perché “ finalmente possiamo fare quello che ci pare”. Diteci qualcosa di nuovo, per piacere, che qui si muore di noia.