BOBO FUORI DAI MARONI: PRONTE LE DIMISSIONI DA SEGRETARIO - PER LA SUCCESSIONE DUELLO TRA I SUOI FEDELISSIMI SALVINI-TOSI

Rodolfo Sala per "la Repubblica"

Maroni prepara il dopo Maroni: dopo di lui ci saranno Salvini o Tosi. Tutto deciso, il segretario-governatore si ormai convinto che la Lega "di governo", da lui incarnata da quando è diventato presidente della Lombardia, non basta per affrontare la nuova fase politica che si è aperta con il governo Letta.

E così pensa alla successione. Il primo passo sarà fatto al consiglio federale di lunedì prossimo, dove Maroni - forte della regola interna che assegna al segretario la competenza esclusiva delle nomine in segreteria - darà il benservito ai tre vice da lui insediati nel luglio scorso. Via il lombardo Giacomo Stucchi (impegnatissimo in Senato) e via gli altri due: il veneto Federico Caner e la piemontese Elena Maccanti, sul cui operato il leader non ha mancato di esprimere qualche corposo dubbio.

Verranno nominati subito vice- segretari federali due uomini forti del movimento: il segretario della Lombardia Matteo Salvini e quello del Veneto Flavio Tosi, entrambi fedelissimi (sul vice piemontese i giochi sono invece ancora aperti, anche se qualcuno butta lì il nome di Gianna Gancia, presidente della Provincia di Cuneo). Ed è tra Salvini e Tosi, assicura "Bobo", che si giocherà la partita per la guida della Lega prossima ventura: «Avranno un po' di tempo per misurarsi, e sarà una competizione sana, che farà solo del bene alla Lega».

Dunque un nuovo segretario, ma non subito. Bisogna aspettare il congresso. Nelle scorse settimane, Maroni aveva addirittura maturato l'idea di anticipare entro fine anno quello federale. Per far eleggere dai delegati il suo successore, come da statuto. Ora si è convinto che nella primavera del 2014, oltre alle europee e alla tornata amministrativa che interessa la stragrande maggioranza dei Comuni, si voterà anche per le politiche: «Meglio affrontare in tranquillità e senza scossoni quella scadenza, il congresso lo convocheremo dopo».

Intanto bisogna vedere come andranno le elezioni amministrative del 26 maggio. In Veneto si vota a Treviso (si ricandida il sindaco sceriffo Giancarlo Gentilini) e a Vicenza, dove la Lega punta su Manuela Dal Lago. Se per il Carroccio andasse bene almeno a Treviso, Tosi confermerebbe alla grande la sua leadership. In caso contrario potrebbero
riemergere le tensioni esplose all'indomani del flop elettorale di febbraio tra tosiani e amici del governatore Luca Zaia.

Ieri Tosi, al comitato dei garanti della Lega riunito in via Bellerio, ha proposto la riammissione di 15 militanti e 113 sostenitori sospesi, proposta accolta all'unanimità. Si tratta, perlopiù, di leghisti che erano stati epurati da Gianpaolo Gobbo (nemico dichiarato del sindacao di Verona e bossiano) quand'era segretario in Veneto. Il comitato doveva anche dire l'ultima parola sulle 35 richieste di espulsione avanzate più di recente dalle strutture territoriali. Ne sono state confermate 14, tra i cacciati ci sono l'ultrà bossiana Paola Goisis e Marco Desiderati, vicinissimo all'ex capogruppo "cerchista" alla Camera Marco Reguzzoni.

 

FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpegMATTEO SALVINIFLAVIO TOSI DOPO LA RIELEZIONE A SINDACO DI VERONA UMBERTO BOSSI jpegBOSSI IN LACRIMA CONSOLATO DA MANUELA DAL LAGOLA LEGHISTA MANUELA DAL LAGO

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