letta scarpa

TAFAZZISMO NO LIMITS - LE BOIATE DEI GIOVANI DI LETTA ZAVORRANO IL PD – RACHELE SCARPA, CAPOLISTA IN VENETO E SICURA PARLAMENTARE, GIA’ NEL MIRINO PER LE FRASI CONTRO ISRAELE E A FAVORE DEL MODELLO CINESE PER CONTRASTARE IL COVID, SE NE ESCE CON LA SOLITA FUFFA SU UNA DECRESCITA STUPIDAMENTE FELICE: “DOBBIAMO INTERROMPERE QUEL CIRCOLO VIZIOSO PER CUI IL LAVORO È L'UNICO MEZZO DI SOSTENTAMENTO” – APRITI CIELO: LA LEGA: “I SOLDI NON CRESCONO SUGLI ALBERI” – I RENZIANI: IL PD? C’ERA UNA VOLTA IL PARTITO DEL LAVORO…" - VIDEO

Maria Rosa Tomasello per “La Stampa”

 

RACHELE SCARPA

È vero, non di solo pane vive l'uomo. Ma sostenere che bisogna «interrompere quel circolo vizioso per cui il lavoro è l'unico mezzo di sostentamento» rischia, in tempi di elezioni, di trasformarsi in un gigantesco boomerang: anche se la frase risale a un anno prima ed è stata, non senza perfidia, ripescata e postata su Twitter, ricordando ai candidati che è impossibile sfuggire al temibile setaccio della rete.

 

Autrice della dichiarazione è Rachele Scarpa, giovane candidata del Pd in Veneto, bacchettata dall'economista di Italia Viva Luigi Marattin. «C'era una volta il partito del lavoro» scrive Marattin, evocando rendite e sussidi. «E in quel caso, chi produce il reddito necessario per creare il sussidio?» domanda.

 

«Tanti di noi giovani, pur lavorando, rimangono poveri. Immaginare forme di sostegno al reddito universale non deve essere un tabù» replica lei, lanciando una stoccata all'avversario: «Magari lo capisce meno chi ha sempre difeso la precarietà chiamandola flessibilità».

RACHELE SCARPA 45

 

Ha le sue ragioni Scarpa, già finita nella bufera per alcuni post su Israele, ma in un Paese in cui alcuni imprenditori considerano difficile assumere un barista, sarebbe meglio rivendicare salari giusti e contratti regolari. Anche per non prestare il fianco a chi, come fa il leghista Andrea Ostellari, non si fa sfuggire l'occasione: «I soldi non crescono sugli alberi, in Veneto siamo abituati a rimboccarci le maniche, non a chiedere mance». Piccoli Pd crescono? Può darsi, ma hanno molto da imparare.

 

2 - LA «GOLDEN GIRL» DEL PD VUOLE FAR SOLDI SENZA LAVORARE

Francesco M. Del Vigo per “il Giornale”

 

RACHELE SCARPA 67

Rachele Scarpa deve sapere qualcosa che noi non sappiamo. Deve essere venuta a conoscenza di uno stratagemma, un trucco tramite il quale si possono far soldi senza aver a che fare con quel plebeo e pedestre impiccio chiamato lavoro. Altrimenti, le sue dichiarazioni di qualche anno fa ripescate dalla rete, sono del tutto inspiegabili.

 

Partiamo dal principio: largo ai giovani! Rachele Scarpa è uno dei candidati under 35 tanto sbandierati da Enrico Letta, ed è la stessa Rachele Scarpa - purtroppo per lei non è un caso di omonimia - che aveva definito lo Stato d'Israele un «regime di apartheid». Boiata coerente con quella dell'altro giovanissimo candidato dem che aveva sostenuto, salvo poi scusarsi, che fosse più facile credere agli Ufo che alla legittimità del sopraccitato Stato.

 

Questa volta la piddina è passata dalla politica estera direttamente all'economia, con risultati parimenti sconfortanti. «Dobbiamo interrompere quel circolo vizioso per cui il lavoro è l'unico mezzo di sostentamento», spiega piuttosto convintamente in un filmato che ha fatto il giro di social, siti web e tv scatenando un putiferio di polemiche. Lei si difende dicendo che è un vecchio video, roba di anni fa. Verissimo.

 

RACHELE SCARPA

Ma le stupidaggini non diventano intelligenti con il passare del tempo, rimangono sempre stupidaggini. È qualche millennio che l'uomo cerca di sbarcare il lunario senza faticare ma, al momento, pare che nessuno ce l'abbia fatta dignitosamente. Se la Scarpa è in possesso di questo segreto non ce ne tenga in disparte. Ma il vero problema è che non c'è nessuna magia dietro questa teoria, c'è sempre la solita vecchia tara assistenzialista che da anni avvelena il grillismo e che sempre di più ha contagiato il Partito Democratico. L'idea che il lavoro sia una iattura, che sia giusto decrescere stupidamente felici e che si debba sopravvivere con una pioggia di sussidi statali. Il circolo di chi ha un impiego è virtuoso, non vizioso. Se questi sono i giovani, meglio richiamare all'ordine i «vecchi» dal circolo ricreativo. E magari, quello sì, un po' vizioso lo può anche - giustamente - essere.

enrico letta pd enrico letta alla direzione del pd

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…