laura boldrini a montecitorio fiducia

BOLDRINOVA IMMOBILIARE - BECHIS: LA PRESIDENTE DELLA CAMERA, DOPO LA FINE DELLA RELAZIONE CON IL SUO COMPAGNO, HA LASCIATO L’ABITAZIONE DI TRASTEVERE E SI È MESSA IN CERCA DI ALTRO APPARTAMENTO CHE ANDRÀ BLINDATO E PROTETTO: E NOI PAGHIAMO – LA "BOLDRINMEIER", PROPRIETARIA ANCHE DI UNA CASA A MONTEVERDE, HA SCARTATO L’IPOTESI DI UN TRASLOCO NELL’ALLOGGIO DI MONTECITORIO…

Franco Bechis per Libero Quotidiano

BOLDRINIBOLDRINI

 

Nell' ultima cerimonia del Ventaglio, incontrando la stampa parlamentare, il presidente della Camera Laura Boldrini ha snocciolato con grande orgoglio i risparmi che gli italiani avrebbero avuto in questi quasi 5 anni grazie alla sua guida dell' amministrazione di Montecitorio. Secondo lei il costo della Camera dei deputati sarebbe sceso del 25% dal 2013.

 

Secondo i bilanci ufficiali pubblicati in realtà la dotazione ufficiale che ogni anno viene corrisposta dal ministero dell' Economia è scesa dai 992,8 milioni del 2012 ai 943,16 milioni di euro del 2017, e quindi la riduzione che risulta è del 5,55%. Ma la Boldrini si è vantata in quella occasione come ha fatto altre volte di avere partecipato personalmente alla grande operazione risparmio.

 

Ad esempio rinunciando al 50% della indennità di funzione che le spetta come guida dell' ufficio di presidenza dell' istituzione (ed è vero). Oppure - è anche questo è accaduto dal primo giorno dell' elezione - non utilizzando come propria abitazione l' alloggio di servizio che secondo il regolamento esistente le sarebbe spettato. E qui il risparmio ottenuto per le tasche del contribuente è assai più discutibile.

 

Il presidente della Camera quando è stata eletta infatti era andata ad abitare da non molto tempo nella casa di Trastevere del proprio compagno di vita - un giornalista - e volendo restare lì non utilizzando l' alloggio di servizio che esisteva ed esiste dentro il palazzo di Montecitorio, è stata protetta in quel luogo come tocca fare con tutte le personalità delle istituzioni secondo le decisioni del comitato ordine e sicurezza.

 

SPESE EXTRA

La protezione è avvenuta innanzitutto con la scorta con auto blindata che l' ha seguita in ogni spostamento istituzionale, ma anche nei tragitti "casa-lavoro" che non ci sarebbero stati avesse scelto di abitare all' interno di Montecitorio.

 

laura boldrini voto legge elettoralelaura boldrini voto legge elettorale

La protezione è stata assicurata con un auto di vigilanza anche alla abitazione privata, e anche questo costo non ci sarebbe stato avesse scelto l' opzione istituzionale dell' alloggio interno alla Camera.

 

Non solo: anche nell' abitazione privata (che era quella del compagno di vita) sono stati compiuti come accade in questi casi gli «interventi di sicurezza sui beni immobili a disposizione di coloro che rivestono cariche pubbliche», ad esempio blindando a regola d' arte l' ingresso della abitazione privata. Un costo che non ci sarebbe stato con altra scelta.

 

BOLDRINIBOLDRINI

La Boldrini - ed era un suo diritto - ha sempre evitato di parlare in pubblico della propria vita privata, difesa per quanto possibile gelosamente e puntigliosamente dall' attenzione dei media. Ma la vita privata inevitabilmente si intreccia con quella pubblica. Causando ogni tanto in questi anni qualche polemica, come accadde quando si discusse se estendere il sistema di protezione anche al compagno e alla figlia Anastasia, quando si recava in Italia venendo da Londra dove studiava. O come accadde (e fu raro) quando il compagno la seguì in trasferte istituzionali all' estero.

 

QUALCHE DUBBIO

Anche negli ultimi tempi la vita privata rischia di avere una rilevanza pubblica, nonostante la legittima decisione della Boldrini di difendere con le unghie la propria privacy. Quel rapporto sentimentale con il giornalista è venuto man mano a spegnersi, ed appartenendo a lui originariamente l' abitazione, la Boldrini si è messa in cerca di altra abitazione privata.

 

laura boldrinilaura boldrini

Qualcosa è trapelato sulla stampa, sostenendo che cercava una seconda casa vicino a piazza Navona, ma non di quello si trattava. Lei per altro era insieme alla figlia già proprietaria di casa a Monteverde, non distante dalle mura Gianicolensi. Mancando pochi mesi al termine della legislatura, è stato preso in considerazione ancora una volta il possibile trasloco nell' appartamento di servizio di Montecitorio, ma la Boldrini ha preferito di no, cercando così di ritagliarsi qualche momento di vita privata.

 

Sono così aumentati nuovamente i costi per la sua protezione. Non tanto quelli della scorta, che semplicemente ha cambiato tragitto rispetto all' indirizzo precedente, e nemmeno quelli della vigilanza. Il problema è la sicurezza del nuovo appartamento, con la necessaria blindatura.

 

laura boldrinilaura boldrini

Una condizione prevista per casi come questo (e infatti esiste anche un apposito capitolo di spesa del ministero dell' Interno per la messa in sicurezza delle abitazioni private di personalità istituzionali), ma che ha creato più di un chiacchiericcio e anche qualche preoccupazione vista la fine della legislatura perfino nei piani istituzionali della Camera dei deputati dove più di uno è convinto che per così breve tempo sarebbe stato gran risparmio che il presidente usasse quell' alloggio di servizio...

BOLDRINIBOLDRINI

 

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...