joe biden volodymyr zelensky benjamin netanyahu

DUE BOMBE, DUE MISURE: MENTRE AL POVERO ZELENSKY NON È PERMESSO COLPIRE LA RUSSIA, CHE HA INVASO IL SUO PAESE, A ISRAELE È PERMESSO SPIANARE GAZA E IL LIBANO SENZA RIPERCUSSIONI - GLI USA SONO IMPOTENTI DAVANTI AL DILUVIO DI BOMBE NEL SUD DEL PAESE MEDIORENTALE: L’APERTURA DI UN NUOVO FRONTE ROVINA L’ULTIMO DISCORSO ALL’ONU DI BIDEN, DA PRESIDENTE – WASHINGTON NON SA CHE PESCI PRENDERE, MA SI PREPARA ALLA GUERRA E INVIA “RINFORZI” IN MEDIO ORIENTE. E ALLE NAZIONI UNITE IL FRONTE ANTI-ISRAELE POTREBBE ALLARGARSI

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

netanyahu biden

Questa mattina Biden salirà per l'ultima volta da presidente sul palco dell'Assemblea generale dell'Onu. Quello che doveva essere un discorso a metà fra il bilancio, toni personali e la consegna a una nuova generazione di leader della difesa del diritto internazionale e della necessità del multilateralismo, rischia di venire calpestato e messo ai margini dalla cruda realtà di un Medio Oriente nella spirale di morti e distruzione.

Il clima stesso potrebbe essere ben diverso dal passato.

 

Due funzionari statunitensi hanno riferito alla Cnn che c'è il timore che questa settimana onusiana possa dare fiato e forza alle rivendicazioni palestinesi e a una retorica antisraeliana magari spingendo altre Nazioni a muoversi per riconoscere ufficialmente – come alleati storici degli Usa, come Spagna, Irlanda e Norvegia qualche mese fa – lo Stato palestinese.

 

volodymyr zelensky joe biden

È probabile che giovedì Mahmud Abbas, presidente dell'Anp, trovi terreno fertile per le sue rivendicazioni. Giovedì è in agenda anche l'intervento di Netanyahu, che ha già posticipato l'arrivo a New York di un giorno e che comunque non ha confermato se sarà alle Nazioni Unite visti gli scenari bellici in casa.

 

Biden arriva a New York con l'incubo dell'escalation in Medio Oriente diventato realtà e con la condanna e la preoccupazione del Dipartimento di Stato di Israele per la chiusura dell'ufficio di Al-Jazeera a Ramallah.

 

«Siamo in una situazione in cui il rischio escalation è più acuto», ha ammesso anche Jake Sullivan consigliere per la Sicurezza nazionale riferendosi alle dinamiche innescate dall'attacco di Hamas del 7 ottobre che di volta in volta hanno visto la situazione regionale avvicinarsi a scenari di conflitto espanso prima di ritirarsi.

 

attacchi israeliani in libano 10

Ieri il presidente ha avuto un bilaterale con lo sceicco degli Emirati arabi uniti Mohamed bin Zayed Al Nahyan e i due hanno parlato anche della situazione a Gaza e del Libano.

«Il mio team è in costante contatto con le controparti (libanesi e israeliane, ndr) – ha detto Biden prima del vertice – e stiamo lavorando per una de-escalation al fine di consentire alle persone di rientrare nelle loro case in sicurezza».

 

Sino a pochi giorni fa ogni ragionamento del Consiglio per la Sicurezza nazionale era imperniato su un concetto: il cessate il fuoco a Gaza è la garanzia migliore per fermare le tensioni nel Nord. Ma nei giorni scorsi anche all'interno dell'Amministrazione si sono udite voci pessimistiche su qualsiasi intesa, almeno entro l'insediamento di un nuovo governo Usa, ovvero gennaio 2025.

CHRIS COONS

 

Il senatore Chris Coons, il più vicino a Biden, ha ammesso che «la dinamica fra Israele e Hezbollah è diventata sempre più tesa, e sono preoccupato […]  Un ex funzionario assai vicino all'Amministrazione, in un colloquio con La Stampa, però ha ammesso che «l'influenza americana su Israele è assai minore di quel che la gente pensi».

 

Tanto che, ha proseguito, «non credo ci sarà, vinca Trump o Harris, un grande cambiamento nella politica Usa, la realtà è che abbiamo sempre meno peso su alcuni alleati».

biden zelensky vertice nato

 

Che Washington sia preoccupata lo si intuisce anche dalla decisione del Pentagono di inviare "rinforzi" in Medio Oriente. Si parla di «piccole unità» che andranno ad affiancare il gruppo guidato dalla portaerei Lincoln.

 

[…] L'America ora vede più concreta non solo l'escalation, ma anche il rischio per la sicurezza delle sue truppe nella regione. Ryan ha detto che «abbiamo più capacità oggi nella regione di quante ne avevamo il 14 aprile quando l'Iran condusse l'attacco con droni e missili su Israele».

attacchi israeliani in libano 2attacchi israeliani in libano 1attacchi israeliani in libano 3

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...