picierno bonaccini schlein

BONACCINI SGANCIA SILURI CONTRO LA SCHLEIN PER LA PARTECIPAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE DEL M5S: “NOI FORZA TRAINANTE, NON POSSIAMO ESSERE PERCEPITI COME QUELLI CHE VANNO A RIMORCHIO” – ALFIERI (BASE RIFORMISTA): “SPERO CHE LE CRITICHE A ELLY NON SIANO CONSIDERATE LESA MAESTA’. LE POSIZIONI SULL’UCRAINA DEL M5S SONO IRRICEVIBILI” – E PINA PICIERNO, VICEPRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: “COSA STIAMO FACENDO? QUALE È LA STRATEGIA?”. E SULL’UCRAINA PARTE LO SCHIAFFONE A ELLY: “SOSTENERE KIEV E’ LA PACE”

L’intervento di Pina Picierno in Direzione PD

 

PINA PICIERNO - STEFANO BONACCINI

(…) Ma il punto è: cosa stiamo facendo? Quale è la strategia? Siamo sicuri che dire che saremo in tutte le piazze, senza prima aver fatto la fatica di una proposta politica condivisa, sia giusto?

 

Nessuno  nega la necessità di un tentativo di lavoro comune (il lavoro parlamentare è questo, nella mia esperienza parlamentare europea è stata una delle mie attività costanti) ma abbiamo in testa delle priorità, delle “red line” su cui chiedere agli alleati potenziali uno sforzo di convergenza?

 A me pare funzioni così la fatica della mediazione politica.

 

E a proposito di priorità: io non penso affatto che sia possibile considerare le posizioni sul conflitto in Ucraina come tema marginale.

 

pina picierno

Così come non è marginale: quello che pensiamo noi di quel conflitto, anche oltre alcune legittime sfumature.

 

È ovvio, cara segretaria, che la parola pace è la prima del nostro lessico, ci mancherebbe. E facciamo un torto a chi quella pace la invoca a usare quella parola come inciso dopo le parole sosteniamo l’Ucraina.

 

Sosteniamo l’Ucraina ma la pace. Sosteniamo l’Ucraina ma l’Europa. Chiariamoci qui e definitivamente. Su questo come anche nei prossimi tempi su tutte le materie che il governo sta ponendo, dalla riforma della giustizia a quello del fisco, che rischiano di trovarci in posizione di marginalità se le archiviamo sbrigativamente con un no.

pina picierno 2

 

Sostenere l’Ucraina è la pace. Perché la guerra sta dall’altra parte, dalla parte dell’aggressore. Sostenere l’Ucraina è l’Europa. Perché tutto quello che è contro l’Europa sta dall’altra parte, dalla parte di chi non nasconde neanche l’odio verso il nostro sistema di valori aperto e plurale, e chi sta disordinando il mondo. Altrimenti corriamo il rischio di non capirci.

 

INTERVENTI IN DIREZIONE PD

Da corriere.it

alessandro alfieri

 

Alfieri: «Hic manebimus, quanto all’optime lavoriamoci»

«Hic manebimus… quanto all’optime lavoriamoci. Il Pd è plurale o non è». Così Alessandro Alfieri in Direzione Pd.

 

 

Bonaccini: «Con approcci minoritari non si batte la destra»

«Non sarebbe con approcci minoritari che noi riporteremmo la destra all’opposizione. E voglio essere chiaro. Vocazione maggioritaria per noi è il contrario dell’autosufficienza, da soli non si vince mai». Lo ha detto il presidente Pd Stefano Bonaccini, parlando in direzione. «Vorrei provassimo a far capire anche alle altre opposizioni che, certo, il Pd da solo non può farcela, ma senza il Pd né M5s, né il Terzo polo potranno mai essere alternativi a questa destra, sempre che vogliano davvero essere alternativi a questa destra».

 

bonaccini schlein

Ha aggiunto Bonaccini: «Con Elly al congresso avevamo convenuto su questo: un partito più grande attorno a cui costruire un centrosinistra nuovo e credibile. Io ho parlato allora di una traversata nel deserto, per dire che non sarà né facile né breve. Ma il Pd non può che essere - ecco la vocazione maggioritaria - il perno di un nuovo centrosinistra». E, ha precisato, per ogni no al governo serve «una controproposta che sia convincente».

 

Bonaccini: «Perno coalizione, discutere di più e meglio»

«Discutere di più e meglio». È l’invito arrivato dal presidente del Pd, Stefano Bonaccini, durante la direzione nazionale del partito in corso al Nazareno. Il presidente dem ha sottolineato come, nel corso della relazione della segretaria Elly Schlein, sia arrivata la rivendicazione di una «vocazione maggioritaria che non è autosufficienza», ma la constatazione del fatto che «spetta al Pd svolgere il ruolo di perno nella costruzione di una alternativa al centrodestra».

pina picierno

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?