matteo salvini roberto vannacci umberto bossi

BOSSI NON BATTE I TACCHI DAVANTI AL GENERALE VANNACCI E SFANCULA SALVINI (“VOTO FORZA ITALIA”). CHE FARA' ORA "IL CAPITONE"? LO STATUTO DELLA LEGA PREVEDE L'ESPULSIONE PER CHI SI SPENDE PUBBLICAMENTE PER UN ALTRO PARTITO. SALVINI, CRESCIUTO A PANE, CARROCCIO E BOSSI, SE LA SENTIRÀ DI FAR FUORI IL VECCHIO CAPO? - LA CANDIDATURA DEL GENERALE SCRIBA HA SPACCATO IL PARTITO - FLAVIO TOSI: "È TUTTO FUORCHÉ LEGHISTA" - I MALUMORI DEI GOVERNATORI DEL NORD...

Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per "La Repubblica"

 

ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI

È una bomba, seppur a scoppio ritardato. Come anticipato ieri da Repubblica, Umberto Bossi fa sapere che non voterà Lega. Proprio così, il fondatore del Carroccio, il visionario che dal nulla esattamente 40 anni fa creò il partito che voleva essere "il sindacato del Nord", a questo giro opterà per un candidato di Forza Italia. «Perché la Lega è stata tradita», è il suo messaggio a urne aperte per tramite di Paolo Grimoldi, ex segretario della Lega Lombarda e animatore di Comitato Nord, la minoranza interna in via Bellerio.

 

bossi salvini

La scelta di Bossi è per certi versi nel solco della vecchia Lega Nord, visto che darà la sua preferenza a Marco Reguzzoni, già capogruppo "padano" alla Camera e ora in lista con gli azzurri, dove negli ultimi mesi un altro ex leghista come Flavio Tosi ha creato Forza Nord, la componente federalista della formazione guidata da Antonio Tajani.

 

«La candidatura di Roberto Vannacci è la chiave di volta: tutto fuorché leghista, ecco spiegata la scelta di Bossi. Penso che la sua dichiarazione possa smuovere consensi e fare la differenza», commenta l'ex sindaco di Verona.

 

LA DECIMA COSA BELLA - IL GIORNALONE - LA STAMPA

[…] A suggerire la scelta di Bossi, incredibile se si pensa alla sua storia, erano diversi fattori. Per iniziare il pessimo trattamento ricevuto dal Senatur in questi ultimi mesi dal Carroccio: i suoi problemi di salute sono noti, eppure gli avevano tolto gli assistenti storici, lasciandogliene solo uno.

 

Per quanto riguarda la campagna elettorale invece non pochi avevano notato la firma di un appello pubblico per Reguzzoni da parte di fedelissimi di Bossi come Giuseppe Leoni e Giancarlo Pagliarini, assieme a lui tra i fondatori del sogno lumbard.

 

«La Lega di oggi - ragiona Max Bastoni, segretario organizzativo regionale lombardo di FI, anche lui una vita dentro le Lega - non c'entra più nulla con la Lega Nord di Umberto per cui è normale la posizione dello storico leader leghista».

 

E poi c'è il contesto generale di grande insofferenza dentro la Lega per le scelte di Matteo Salvini. La svolta nazionalista che si è sgonfiata elettoralmente non è cosa nuova ma l'aver voluto puntare tutte le fiches su Vannacci, il generale sospeso dall'esercito molto caratterizzato a destra, ha acuito il solco tra il segretario e vicepremier e il grosso della Lega che non ha alcuna voglia di indossare la camicia nera.

LUCA ZAIA UMBERTO BOSSI MATTEO SALVINI

 

Dai governatori del Nord (Luca Zaia, Attilio Fontana, Massimiliano Fedriga) fino appunto a Bossi, il quale però ha voluto portare alle estreme conseguenze la sua insofferenza. Oggi il Senatur andrà a votare al solito seggio di Milano (ha ancora la residenza in via Bellerio) e di certo lo strappo si porterà dietro strascichi vari.

 

Lo statuto prevederebbe l'espulsione per chi si pronuncia elettoralmente per un altro partito. Salvini, cresciuto a pane, Lega e Bossi, se la sentirà di far fuori il vecchio capo? A proposito di simboli, infine, a Pontida, luogo del sacro pratone, l'uscente sindaco leghista è insidiato dalla candidatura nordista di un altro ex di lusso, l'ex ministro Roberto Castelli. […]

umberto bossi e matteo salviniLUCA MORISI MATTEO SALVINI UMBERTO BOSSImatteo salvini umberto bossiflavio tosimatteo salvini e umberto bossi

matteo salvini e roberto vannacci. presentazione del libro controvento ROBERTO VANNACCI E MATTEO SALVINI - MEME BY GRANDE FLAGELLOmatteo salvini roberto vannacci 1presentazione del libro controvento salvini e il generale vannacci al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europee

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…