BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI - RENZI HA STRIZZA: “NON È CHE CON LE ELEZIONI CAMBIA IL GOVERNO” MENTRE GRILLO DOMINA LA SCENA: “DOPO LE EUROPEE ANDREMO SOTTO IL QUIRINALE”. NAPOLITANO DALLA SVIZZERA: “C’È LIBERTÀ DI PAROLA”

Francesco Bonazzi per Dagospia

"Non è che il giorno dopo le elezioni cambia il governo", dice Matteo Renzi di fronte alla marea montante grillina. E forse non si rende conto che è la classica frase che dice da mezzo secolo ogni premier assediato alla vigilia del voto. E' in ogni caso uno dei pochi quasi-ragionamenti di una giornata segnata dagli insulti forsennati di Grillo e Berlusconi e dal battesimo del fuoco degli Alfaniani, che da oggi hanno anche loro un arrestato. Ma la loro sfortuna è che si tratta di un candidato alle elezioni di domenica.

Grillo tiene saldamente il centro della scena, come il Banana dei bei tempi. Ieri ha regalato 4 milioni di spettatori a Vespa (ci guadagnerà un ritocchino al cachet?) e oggi si dedica al Parlamento e a Re Giorgio, dicendo che non sono più legittimati. Poi anticipa che dopo le elezioni "andremo sotto il Quirinale, pacificamente".

Il capo dello Stato non si scompone e sostiene che in effetti "l'Italia attraversa una fase complessa e cruciale" e che la campagna elettorale "è molto aspra". Dopo di che, quasi a rispondere all'ex comico genovese, ricorda che comunque "c'è libertà di parola". Tutte queste cose, Bella Napoli le dice finalmente da un posto civile: la Svizzera.

Renzi mantiene l'aplomb da premier ed evita di scendere di livello: «Il problema di Grillo e Berlusconi è che devono sapere che si vota per le Europee. Non è che il giorno dopo le elezioni cambia il Governo».

In effetti, anche Berlusconi oggi non si è risparmiato, attaccando Grillo con tutto quello che ha trovato negli armadi: «Lui è uno esperto sul non entrare in prigione perché con colpa ha ucciso tre amici, è entrato dentro una strada che aveva un cartello che avvisava `strada impraticabile´, lui è riuscito ad uscire dalla sua auto e sono morte tre persone. È stato condannato per omicidio plurimo, ha fatto tre mesi di carcere, è un pregiudicato è un assassino, ma la prigione l'ha scampata e non dovrebbe tornare su questi argomenti».

Anche Paolo Romano, presidente del consiglio regionale della Campania in quota Ncd, ha scampato la prigione. Oggi lo hanno messo ai domiciliari per tentata concussione - solita storia di presunte pressioni per nomine sanitarie - e ora anche gli alfaniani sono un partito adulto. Il problema è che Romano era anche candidato alle Europee e quindi, in caso di elezione, per uscire a festeggiare in strada dovrà prima chiamare in caserma.

 

GRILLO E VESPA c d dfe f e b YALTA CON BERLUSCONI RENZI GRILLO PAOLO ROMANO

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