BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI - RENZIE FA LO SCHERZETTO ALLE BANCHE ALL’ULTIMO MOMENTO? PRONTO IL RADDOPPIO DELLA TASSAZIONE SUL REGALONE BANKITALIA VOLUTO DA LETTANIPOTE

Francesco Bonazzi per Dagospia

"Le coperture c'erano dal primo giorno", dice Matteo Renzi prima di entrare a Palazzo Chigi per la riunione del Consiglio dei ministri che in serata dovrà dare il via al Def, il documento di programmazione economico-finanziaria che andrà poi "vistato" da Bruxelles.

Rispetto alle ipotesi degli ultimi giorni, però, c'è almeno una sorpresa. Sempre che resista alla discussione in corso a Palazzo Chigi. Si tratta del raddoppio dell'imposta sulle plusvalenze messe a segno dalle banche con il decreto che ha rivalutato le quote in Bankitalia: il gettito per lo Stato arriverebbe così a quasi due miliardi e mezzo di euro, con un'aliquota del 26%.

Per il resto, sembra scontato che i tagli alla spesa pubblica per il 2014 ammonteranno a 6,6 miliardi di euro. Come sarà composta questa manovra, è ancora presto per dirlo con precisione. Di sicuro, uscendo dal Viminale, il ministro Angelino Alfano ha rassicurato i suoi collaboratori più stretti sul fatto che non ci saranno tagli al comparto sicurezza e, soprattutto, alle forze di polizia.

Più prudenti al ministero della Salute, dove Beatrice Lorenzin è abbastanza tranquilla di non dover subire decurtazioni "lineari", ma dove si danno per scontati tagli robusti alla spesa farmaceutica e per l'ordinario funzionamento degli ospedali.
Confermati anche i tagli all'Irap nell'ordine del 10%, ma per quest'anno ci si fermerà alla metà. Spuntano poi 12 miliardi di incassi previsti dal fronte privatizzazioni.

Nelle cifre preparate dal Tesoro hanno un peso importante anche le previsioni di ripresa economica, con il Pil che nel 2015 dovrebbe aumentare dell'1,3% anche per merito delle riforme annunciate e del taglio del cuneo fiscale. Per il Fondo monetario internazionale, tuttavia, l'anno prossimo l'Italia crescerà non oltre l'1,1% e questo scetticismo di Washington oggi ha innervosito i mercati, con la Borsa di Milano che perso un punto e mezzo percentuale e lo spread che è tornato a salire.
Sul fronte delle riforme, mentre il Quirinale informa di aver firmato senza correzioni il disegno di legge costituzionale sul Senato, i grillini provano a infilarsi nelle contraddizioni interne del Pd.

A Palazzo Madama è stato depositato nei giorni scorsi un contro-progetto a firma Vannino Chiti (firmato da 20 senatori del partito guidato da Renzie) che prevede un taglio robusto dei senatori (ne rimarrebbero solo 106) che però sarebbero elettivi. E un taglio anche dei deputati di Montecitorio. Dopo averci pensato qualche giorno, oggi il Movimento Cinque Stelle ha deciso che potrebbe votare questo testo. Non solo, ma anche in Forza Italia rimangono forti le voci di dissenso, con Gasparri che ripete di essere favorevole a un Senato ancora elettivo. Il patto Renzie-Berlusconi, insomma, continua a vacillare pericolosamente.

 

BERLUSCONI BRUNETTA RENZI RENZI E ALFANO IN SENATO FOTO LAPRESSE nicola morra Vannino Chiti

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