jeb bush

IL BUSH GIUSTO, CON 15 ANNI DI RITARDO - JEB ANNUNCIA LA CANDIDATURA, ANCHE IN SPAGNOLO (VIDEO) - LA FAMIGLIA: UN PESO IL FRATELLO E LA FIGLIA EX TOSSICA, UN SOSTEGNO L'IMMORTALE MADRE BARBARA E LA MOGLIE COLUMBA, FIGLIA DI IMMIGRATI (CLANDESTINI!)

VIDEO - L'ANNUNCIO DI JEB BUSH, ANCHE IN SPAGNOLO: "THANK YOU, AND GOD BLESS YOU ALL. LOVE YOU"

 

 

 

1. ENTRA IN CAMPO IL TERZO BUSH. SARA’ LUI A SFIDARE HILLARY?

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera

 

«Jeb 2016!» con un bel punto esclamativo, ma senza l’ingombrante cognome. E poi una promessa: «Posso rimettere in moto questo Paese perché l’ho già fatto in Florida: nei miei otto anni da governatore, otto bilanci in equilibrio e crescita record dei posti di lavoro e delle attività imprenditoriali».

jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane  9jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane 9

 

Dopo una fase «esplorativa» durata sei mesi, ieri sera Jeb Bush ha lanciato la sua candidatura alla Casa Bianca con un logo sbarazzino e un discorso orgoglioso, pronunciato in maniche di camicia in un luogo che ha poco a che vedere con la tradizione repubblicana: il Miami Dade College, un istituto che sorge nel bel mezzo del quartiere cubano della metropoli della Florida e che ospita la più grande comunità studentesca ispanica d’America.

 

jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane  8jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane 8

Campagna tutta in salita quella che aspetta il figlio e fratello di presidenti: quando, l’anno scorso, annunciò l’intenzione di candidarsi, schizzò subito in testa ai sondaggi (pur non superando mai il 20 per cento dei consensi). Ma poi, tra sortite infelici (come le incertezze nel giudicare un errore la guerra contro l’Iraq scatenata dal fratello George) e l’arrivo sulla scena di candidati più giovani e freschi del 62enne ex governatore — dal senatore Marco Rubio, suo ex delfino, al governatore del Wisconsin Scott Walker — Jeb ha visto i suoi consensi scivolare fino all’attuale 11 per cento.

jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane  11jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane 11

 

Il terzo Bush che cerca di arrivare alla Casa Bianca è, così, finito nel mezzo del gruppone dei 25 candidati che sono già allineati ai blocchi di partenza, 15 dei quali sono personaggi nazionali, da Rick Santorum a Carly Fiorina, passando per i senatori Rand Paul e Ted Cruz, ex governatori come Rick Perry e George Pataki e perfino il miliardario Donald Trump.

 

Costretto a cercare di emergere, Jeb tenta di mostrarsi sereno e rilassato. Promette una campagna «gioiosa»: correrà per la presidenza mostrandosi solidale coi deboli, anche se per molti repubblicani questa non è una priorità e dice di non essere preoccupato dai sondaggi attuali visto che, comunque, «gli elettori decidono come votare solo pochi giorni prima del voto». Insomma, c’è tempo: la stagione delle primarie si aprirà solo il primo febbraio 2016 col «caucus» dell’Iowa.

jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane  10jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane 10

 

Prima o poi, comunque, Jeb dovrà cominciare a recuperare terreno: dispone di una macchina elettorale potente, i finanziatori del fronte conservatore sono in maggioranza con lui, ma, come già Mitt Romney quattro e otto anni fa, l’ex governatore ha un problema di comunicazione. Sa amministrare, ma non ha un’oratoria trascinante, non suscita emozione.

 

george p. bush george p. bush

Tre giorni fa Hillary Clinton, che ha un problema simile, ha cercato di ridurre la distanza tra il ceto medio progressista e la «royal family» del partito democratico rievocando l’infanzia difficile della madre Dorothy. Una strada evidentemente preclusa a Jeb che ha scelto di sottolineare l’amore per il padre e il fratello, ma anche la sua diversità politica. Nella sua prima sortita pubblica da candidato, ha puntato su quattro messaggi: ottimismo sul futuro dell’America e sulla capacità di «tornare ad avere il controllo del futuro del nostro Paese» in un periodo «che sarà il momento migliore per vivere del nostro mondo».

noelle bush arrestatanoelle bush arrestata

 

Poi la promessa di «ricostruire la potenza militare e la leadership politica americana» deteriorate durante la presidenza Obama, incapace di proteggere gli amici e imbelle davanti ai nemici. In terzo luogo la competenza economica dell’ex governatore contrapposta all’esperienza fatta solo di parole degli altri candidati alla «nomination» che fanno politica tra i palazzi di Washington. Infine l’impegno a battersi anche per risolvere il problema degli immigrati clandestini e per i più deboli della società, come i disabili «che hanno diritto a un posto in prima fila, non nelle retrovie»: messaggi più vicini al solidarismo democratico che ai Tea Party. «Lo so, è una gara incerta, aperta: deve essere così», conclude Jeb.

 

jeb e columba bushjeb e columba bush

 

2. AL SUO FIANCO, LA MOGLIE E LA «DONNA DI TITANIO»

Maria Laura Rodotà per il “Corriere della Sera

 

John Ellis Bush, acronimo Jeb, «è praticamente cubano, solo più alto», vive da anni a Miami ed è bilingue; parola di un cubano vero, rivale nelle primarie, il senatore, concittadino ed ex protetto Marco Rubio. Ha una moglie messicana, Columba, sposata nel 1974, che ora è spesso al suo fianco ma da cui — parola dei floridiani beninformati — vive di fatto separato.

 

jeb bush giura da governatore nel 1999jeb bush giura da governatore nel 1999

Ha uno storico braccio destro, Sally Bradshaw — poco simpatica a Columba — detta «magnolia di titanio» o «la donna che sussurra a Jeb»; vera capa anche di questa campagna, descritta tipo Olivia Pope di Scandal : «La consigliera di Jeb è una stratega del Furto della Presidenza nel 2000», parole forti scritte da Katrina vanden Heuvel, direttore di The Nation . La presidenza di George W. Bush, assegnata per pochi voti contestati in Florida, dove governava Jeb. All’epoca, era percepito come il fratello serio.

jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane  2jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane 2

 

E invece — sarà la propaganda sporca dei rivali alle primarie, sarà che rispetto a W., Jeb era più attivo — in queste settimane sta venendo fuori come il fratello cattivo. Protagonista di una complessa, a volte oscura «House of Jeb». A prima vista, un modello per la nuova America repubblicana, attenta al voto latino (cruciale, di nuovo, per vincere negli Stati in bilico del Southwest e nella solita Florida). Una carriera da immobiliarista, due volte governatore, tre figli, una certa popolarità nel suo Stato. Però, parecchie ombre, dolori, azioni e dichiarazioni discusse. Dei figli, uno, George P., nuovo erede della dinastia, è commissario del demanio (molto demanio) del Texas.

il clan bushil clan bush

 

La seconda, Noelle, è stata tossicodipendente, arrestata più volte, e una volta Bush è stato sospettato di aver facilitato una sentenza mite. Il terzo, Jeb jr., businessman belloccio di 31 anni, è attivo nella campagna per il padre. Non ha ancora guai né processi per corruzione, come è successo ad alcuni partner d’affari ispanici e non di suo padre, negli anni.

columba bush da giovanecolumba bush da giovane

 

Negli anni di Miami Vice poteva succedere. Più facili da evitare sarebbero state le frasi infelici di Jeb nella sua prima campagna, nel 1994: «Cosa farò per i neri? Niente»; «Le madri single? Devono trovarsi un marito che le mantenga». O l’accanimento nel tenere in vita vegetativa Terry Schiavo, nel 2005. Sul caso, ha detto, «non ho rimpianti». Ora inizia un’impresa politica che rischia di procurargli qualche rimpianto, o qualche delusione, chissà.

 

il clan bush il clan bush i fratelli bush fanno campagna per il padre george hwi fratelli bush fanno campagna per il padre george hwjeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane  4jeb bush annuncia la sua candidatura alle primarie repubblicane 4

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…