matteo piantedosi carlo nordio

C’È UN BEL CLIMA NEL GOVERNO: TRA NORDIO E PIANTEDOSI VOLANO STRACCI – NEL DECRETO SULL'IMMIGRAZIONE, APPENA APPROVATO DAL GOVERNO, IL MINISTRO DEGLI INTERNI VOLEVA INSERIRE ANCHE LE MISURE DI CONTRASTO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE. MA IL GUARDASIGILLI HA CONSIDERATO LA MOSSA UN'INVASIONE DI CAMPO – È FINITA CHE LE NORME SUL FEMMINICIDIO SONO STATE ESCLUSE DAL DECRETO. MA LE TENSIONI TRA I DUE MINISTRI RESTANO...

Pasquale Napolitano per “il Giornale”

 

matteo piantedosi carlo nordio

Il femminicidio fa litigare Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. Due ministri «vulcanici» che arrivano a un passo dallo «scoppio». Il governo Meloni vara il pacchetto immigrazione, introducendo il nuovo codice di condotta per le Ong. Ma l'esecutivo va in fibrillazione sino all'ultimo istante prima dell'inizio della riunione del Cdm.

 

Il ministro della Giustizia Nordio si impunta. E impone al collega a capo del Viminale Piantedosi lo spacchettamento del provvedimento e lo slittamento delle misure di contrasto alla violenza contro le donne. Il decreto licenziato dal Consiglio dei ministri ne esce rimodulato.

 

CARLO NORDIO

Nella prima bozza, messa a punto dal Viminale, nel decreto sicurezza sarebbero dovute entrare anche le norme contro le baby gang e il femminicidio. Oltre, ovviamente, alla stretta contro le Ong. Un maxi-decreto sicurezza, quello ipotizzato da Piantedosi nella prima fase. Con tre pilastri: misure contro l'immigrazione illegale, le baby gang e la violenza sulle donne. Di pilastro, alla fine, ne resta uno.

 

Nell'ordine del giorno, con l'elenco dei provvedimenti, inserito per il Cdm vengono confermate solo le misure per "la gestione dei flussi migratori e la semplificazione procedimentale in materia di immigrazione". Lo scontro tra i due ministri spinge l'Esecutivo alla sforbiciata. Si decide per il rinvio rispetto alle baby gang e al femminicidio. Si continua a trattare.

 

matteo piantedosi alla camera 8

Il Guardasigilli avrebbe considerato l’inserimento nel decreto immigrazione delle norme contro la violenza sulle donne un'invasione di competenza da parte del Viminale. Da Via Arenula è stata sollevata una critica di metodo più che di merito. Nonostante i rispettivi uffici abbiano tentato sino alla fine un punto di mediazione. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano cerca un compromesso tra i due ministeri. Nulla da fare.

 

matteo piantedosi alla camera 4

Le norme sul femminicidio spariscono dal decreto. Si valuta di ripresentarle alla prossima riunione del governo. Con quale firma? Nordio o Piantedosi? Una settimana per decidere. Si è rischiato il corto circuito tra i due ministri. Entrambi sono tecnici di area. Uno (Nordio) eletto in Parlamento in quota Fratelli d'Italia, l'altro (Piantedosi) considerato vicino alla Lega. In passato è stato capo di gabinetto dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini. Nessuno dei due avrebbe voluto rinunciare alla propria bandiera. Una prova di forza. E dunque il rinvio è stata la scelta più saggia.

 

CARLO NORDIO IN VERSIONE CHURCHILL

Piantedosi e i suoi uffici lavoravano al decreto da settimane: codice di condotta per le Ong, snellimento delle procedure per rimpatri e rilascio del permesso di asilo politico, inasprimento delle pene e nuove norme per la violenza contro le donne e misure per arginare il fenomeno della baby gang. Sul tema del femminicidio, la bozza originaria prevedeva l'introduzione della flagranza differita. Una fattispecie simile a quella usata per punire le violenze negli stadi grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza. Il punto di Nordio non è stato di merito ma di metodo. Deve esserci l'impronta del Guardasigilli nelle norme sul femminicidio. Si riparte da via Arenula.

ALFREDO MANTOVANO ORAZIO SCHILLACI GIORGIA MELONI CARLO NORDIO MATTEO PIANTEDOSI matteo piantedosi alla camera 5matteo piantedosi alla camera 2IL CASO MATTEI - PIANTEDOSI E SALCINI BY EMILIANO CARLI CARLO NORDIO

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