
“C’È IL RISCHIO DI PRESCRIZIONE” – I PM LANCIANO L’ALLARME DOPO CHE DANIELA SANTANCHÉ HA OTTENUTO IL RINVIO AL 20 MAGGIO DELL’UDIENZA PRELIMINARE SULLA PRESUNTA TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, IN SEGUITO ALLA SOSTITUZIONE DI UNO DEGLI AVVOCATI DELLA DIFESA – LE PRIME CONDOTTE CONTESTATE ALLA MINISTRA RISALGONO AL 2020, LA “TAGLIOLA” SCATTEREBBE NEL 2027 – LA PROCURA OTTIENE UN PUNTO A SUO FAVORE: LA GUP TIZIANA GUELI, CHE DA APRILE PASSA A UN ALTRO INCARICO, CONTINUERÀ A SEGUIRE IL CASO. SI EVITA COSÌ UN ULTERIORE RINVIO – IL M5S ATTACCA: “È INDEGNO CHE MELONI, EVIDENTEMENTE SOTTO RICATTO, CONTINUI A TENERE SANTANCHÈ AL SUO POSTO”
Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo per “la Repubblica”
Trenta minuti per respirare altri due mesi. La ministra del Turismo Daniela Santanchè ottiene il rinvio dell’udienza preliminare sulla presunta truffa ai danni dell’Inps. Con i suoi avvocati studia nuove mosse per difendersi e valuta di farsi interrogare dal giudice. Intanto risarcisce l’Istituto di previdenza, che uscirà così dal processo.
I pm, che erano contrari allo stop and go, evocano il rischio prescrizione. Almeno un punto gioca a loro favore: la gup Tiziana Gueli, che da inizio aprile passerà a un altro incarico, continuerà a seguire il caso. Sarà lei a decidere su un eventuale rinvio a giudizio o un proscioglimento. Il 20 maggio, data della prossima udienza, non si partirà da zero. [...]
Ore 11, settimo piano del Palazzo di giustizia di Milano. In mezz’ora la giudice rimanda alla prossima puntata perché il nuovo avvocato della ministra, Salvatore Pino, chiede più tempo per studiare le carte visto che è stato nominato il 20 marzo. E il legale “storico”, Nicolò Pelanda, è impegnato in un altro processo.
La pm Marina Gravina – titolare dell’inchiesta con il collega Luigi Luzi – si oppone invano a un lungo rinvio. Tra i motivi, il rischio prescrizione: le prime condotte contestate risalgono al 2020, la “tagliola” arriverebbe dopo sette anni e mezzo, nel 2027. [...]
Di sicuro sarà chiamato a parlare Paolo Concordia, uno degli indagati, già collaboratore esterno di Visibilia. E potrebbe farsi sentire anche la ministra. «Non lo escludiamo», dice il legale Pino, che definisce la sua assistita «tranquillissima» e l’opposizione dei pm «molto tenace».
Tuttavia lo slittamento dei tempi «non è una manovra dilatoria, non credo che un mese in più cambi qualcosa, non c’è una prescrizione imminente». E adesso? È immaginabile che la difesa studi altri conigli da tirar fuori dal cilindro, per dare più ossigeno all’esponente di FdI che in caso di rinvio a giudizio dovrebbe lasciare.
Un asso è stato già giocato: oltre ai 126 mila euro risarciti dalle società – l’ammontare della presunta truffa all’Inps per l’indebita cassa integrazione percepita dai dipendenti – Santanchè con il compagno Dimitri Kunz e Concordia hanno ripagato i danni d’immagine e «da disservizio».
La cifra totale del risarcimento sfiora i 200 mila euro. Il senso è: una ministra non può affrontare questo procedimento con l’Inps contro. E l’Istituto, con l’avvocato Aldo Tagliente, uscirà dal processo. Non sarà più parte civile. [...]
Intanto, per la ministra il 15 aprile comincia il processo per falso in bilancio. Le opposizioni continuano a invocare il passo indietro. «È indegno che la premier, evidentemente sotto ricatto - attacca Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera - continui a tenere Santanchè al suo posto».