1- LA CACARELLA GIUDIZIARIA DEL CAINANO HA ORIGINE DA QUESTA DOMANDA-PURGA E DALLA RELATIVA RISPOSTA: ATTRAVERSO QUALE BONIFICO BANCARIO HA ELARGITO I 500 MILA EURO A LAVITOLA DESTINATI A TARANTINI? SE IL PREMIER NON RIUSCIRÀ A SCOVARE NEL CASSETTO UNA RICEVUTA DELL’ELARGIZIONE, VERREBBE INDAGATO PER RICICLAGGIO 2- SECONDO UNO CHE SE NE INTENDE DI POTERI FORTI COME GIULIANO AMATO, A MANDARLO A CASA POTREBBE ESSERE IL COMPAGNO SPREAD: “CHE COSA SUCCEDE SE UN GIORNO LA BCE SMETTE DI COMPRARE I NOSTRI TITOLI E A TENERCI SOTTO QUESTA TENDA A OSSIGENO? E SE LO SPREAD PARTISSE VERSO LIVELLI DI 400 O 500? A QUEL PUNTO PUÒ DETERMINARSI UNA SITUAZIONE IN CUI UNA MAGGIORANZA SI SBRICIOLA DA SOLA”

1 - DAGOREPORT
La cacarella giudiziaria del Cainano ha origine da questa domanda e dalla relativa risposta: attraverso quale bonifico bancario ha elargito i 500 mila euro a Lavitola destinati a Tarantini? Se il premier non riuscirà a scovare una ricevuta dell'elargizione, verrebbe indagato per riciclaggio.

2- LA MOSSA POLITICA DEL COMPAGNO SPREAD
Giorgio Meletti per il "Fatto quotidiano" http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/14/il-messaggio-e-preciso-e-arriva-dalla-fonte/157265/

Il messaggio è preciso, e arriva dalla fonte forse più autorevole tra quelle che possono parlare liberamente. Alla fine - mentre la politica italiana si consuma nelle sue circonvoluzioni - a mandare a casa Silvio Berlusconi potrebbe essere il compagno spread. Lo scenario è quello di un governo travolto dalla rivolta dei mercati finanziari. Di un premier al quale il sostegno della maggioranza parlamentare non basta più di fronte alla quotidiana svalutazione dei titoli di Stato, con conseguente impetuoso aumento del costo del debito pubblico: un conto da miliardi di euro, con conseguenti inevitabili nuove manovre sui conti pubblici dopo quella gigantesca in approvazione oggi alla Camera.

La fonte autorevole si chiama Giuliano Amato, intervistato lunedì sera a "Otto e mezzo" (La7) da Lilli Gruber. Occasione solenne, prima puntata della nuova stagione in cui la conduttrice annuncia di voler dare "spazio ai volti nuovi, che in Italia non sono abbastanza illuminati".

Amato vale l'eccezione alla regola. Braccio destro di Bettino Craxi a palazzo Chigi negli anni ‘80; presidente del Consiglio nel ‘92 designato dallo stesso Craxi dopo che si era visto negare la nomina da Oscar Luigi Scalfaro; presidente dell'Antitrust scelto da Silvio Berlusconi nel 1994; ministro del Tesoro nel governo D'Alema nel ‘99; di nuovo capo del governo nel 2000.

Oggi fa il battitore libero e, benché più giovane di Berlusconi, si dichiara troppo vecchio per nuovi incarichi di governo. Però continua a muoversi. Tra i suoi incarichi attuali c'è quello di senior advisor della Deutsche Bank, cioè di spiegare al gigante bancario tedesco che aria tira in Italia. È la stessa Deutsche Bank che a fine luglio ha venduto di colpo titoli italiani per 7 miliardi di euro, provocando l'ira di Romano Prodi: "Dimostra una mancanza di solidarietà che porta al suicidio anche la Germania".

Amato è una delle punte di diamante della cosiddetta riserva della Repubblica. È in ottimi rapporti con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e con il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. E questo dà alle sue parole un sapore particolare. Richiesto di un'opinione sulla tenuta del governo, ha detto: "Molto dipende da come si comporteranno i mercato nei nostri confronti. Siamo davanti a un rischio molto forte. Che cosa succede se un giorno la Banca centrale europea smette di comprare i nostri titoli e a tenerci sotto questa tenda a ossigeno? E se lo spread partisse verso livelli di 400 o 500? A quel punto può determinarsi una situazione in cui una maggioranza si sbriciola da sola, perché non sa come reagire o perchè risulta trasparente che ha adottato una misura dopo l'altra ma non ha fatto abbastanza...".

Ieri lo spread è salito sopra quota 400, per poi chiudere la giornata poco sotto. La Bce sta continuando a sostenere i titoli italiani con massicci acquisti, nonostante i malumori tedeschi, che pure Amato conosce molto bene. E tra poche settimane alla guida della banca centrale di Francoforte si insedierà Draghi, che avrà forse qualche imbarazzo in più dell'attuale leader francese Jean Claude Trichet a spiegare ai suoi danti causa tedeschi l'insistenza nello svenare la Bce per sostenere l'Italia.

La logica è ferrea, ed è difficile credere che Amato vada in tv a esibirsi intento a "pensare se stesso pensante", come il padreterno di Francesco Guccini. Così il messaggio arriva a Berlusconi forte e chiaro: potrebbe essere proprio Draghi, tra poco, volente o nolente, a dare il colpo di freno agli acquisti di titoli della Bce.

Quella "maggioranza che si sbriciola da sola" significa alludere a una situazione dei mercati finanziari tale da costringere Berlusconi alle dimissioni senza neppure poter invocare il voto parlamentare. Cioè a un tracollo finanziario in grado di dare micidiale efficacia alla "moral suasion" di Napolitano. Il colpo del ko, sferrato dal compagno spread. "Io sinceramente non me lo auguro", chiosa Amato. Nel senso che però così si stanno mettendo le cose.

 

GIULIANO AMATOSILVIO BERLUSCONI Tarantinilavitolagiorgio-napolitano-mario draghi

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…