massimo cacciari

"NELLA MISERIA IN CUI CI TROVIAMO LA POLITICA PRODUCE PAURA E NON CULTURA" – CACCIARI ATTACK! "PRIMA IL TERRORISMO ISLAMICO, POI LA CRISI ECONOMICA E LA TRAGEDIA DELL'IMMIGRAZIONE, INFINE LA PANDEMIA: OGNI FORZA POLITICA SI VA SPECIALIZZANDO IN UN RAMO PARTICOLARE DEL COMPLESSO PAURA-RASSICURAZIONE, IN CUI LA RASSICURAZIONE È TANTO PIÙ EFFICACE QUANTO PIÙ CRESCE LA PAURA, DENOMINATORE COMUNE È L'ASSOLUTA VAGHEZZA DELLE ANALISI. A COSA VALGONO LE LEGGI SE MANCA L'ETHOS?" - IL RUOLO DELLA SCUOLA

Massimo Cacciari per "la Stampa"

 

massimo cacciari

Nessuno nasce libero - un solo essere (per quanto si sa), l'uomo, nasce con la possibilità di diventarlo. È un lavoro difficile e faticoso. Occorre combattere pregiudizi, ignoranze, abitudini e costumi che ci sembrano "naturali". Occorre l'esercizio della critica nei confronti di ogni forma di potere, che intenda affermarsi a prescindere dalla ragionevolezza e coerenza dei propri fini, semplicemente in virtù della propria forza. Ma prima di tutto diventare liberi significa liberarsi dalle passioni e dalle paure che ci imprigionano continuamente. E mai queste pesano tanto sui nostri comportamenti e sulle nostre idee come nei momenti di crisi, di "salto d'epoca".

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

È inevitabile che il potere giochi su di esse; è sempre accaduto e sempre accadrà. Il sentimento di paura favorisce la naturale (questa sì davvero naturale) tendenza dell'uomo ad affidarsi a chi crede sia, magari per l'espace d'un matin, il suo buon pastore. Chiedimi quello che vuoi, ma rassicurami. Ci sarà a volte chi rassicura davvero, ma quasi sempre ci troveremo a che fare con chi sa fingerlo con abile spregiudicatezza.

 

massimo cacciari accordi e disaccordi 2

E quando una Fortuna propizia ci fa dono di una leadership adeguata, state pur certi che essa saprà far leva sulla partecipazione intelligente, sulla collaborazione di tutti i suoi governati mille volte più che su norme e pene. Sono vent' anni che rispondiamo alle paure che la "grande trasformazione" produce promettendo soluzioni e ingigantendole, rassicurando e terrorizzando a un tempo.

 

Un velleitario regime di sorveglianza universale si è andato formando all'interno delle maglie delle nostre democrazie. Le forze politiche sembrano cercare sempre più la propria legittimazione nel dimostrare di averne in testa il modello migliore. Rassicura chi sorveglia e punisce con maggiore efficacia - di ciò sono convinte e questo pare oggi il destino. È iniziato da tempo, dall'attimo successivo alle grandi speranze con la nascita dell'euro.

 

Enrico Letta

Prima il terrorismo islamico, poi la crisi economica e sociale, il brutale "ritorno all'Ordine" imposto alla Grecia, poi la tragedia dell'immigrazione, prodotto inevitabile di una globalizzazione priva di ogni governo, infine la pandemia. Nessuno di questi momenti è stato davvero superato; chiodo in questo caso non scaccia chiodo, ma lo fa per un po' dimenticare. Le minacce, i pericoli sono realissimi.

 

Non di questo si discute, ma della risposta che a essi si dà, e della cultura che questa sottende. E la risposta segue un paradigma univoco: drammatizzazione della paura; informazione a base di "si si-no no", aut-aut, bianco-nero; un balbettante consolare-rassicurare privo di analisi, sostanza, progetto; enfasi straordinaria sulla dimensione normativistico-penalistica degli interventi. Fino a qualche tempo fa quest' arte sembrava essere saldamente in mano alla destra. Chiudere le frontiere contro il terrorismo, sbarrare qualche porto per combattere l'immigrazione. Pene durissime per i barbari che ci vorrebbero invadere. La paura per il crollo dell'Occidente e le invasioni barbariche è stato il territorio d'elezione della propaganda e delle rassicurazioni delle destre europee nazionaliste e sovraniste. Ben più efficace l'azione della destra europeista che facendo leva sulla paura per la perdita di stabilità e lo spettro di Weimar, ha nei fatti annichilito dopo il 2007 nei Paesi del continente lo spazio per qualsiasi reale, autonomia in campo economico-finanziario. Ormai, però, il modello è dilagato.

cacciari

 

Ogni forza politica si va specializzando in un ramo particolare del complesso paura-rassicurazione, in cui la rassicurazione è tanto più efficace quanto più cresce la paura, come per San Paolo si tengono peccato e legge. Si tratta di specializzazione competitiva: la mia sì è paura reale, fondata, non la tua! La mia sì va rassicurata, la tua invece è mera strumentalizzazione! Chi si specializza nel prendersi cura del timore per le invasioni barbariche e la perdita di sovranità, chi in assistenzialismo in materia di reddito, chi in omofobia e covid. Denominatore comune è l'assoluta vaghezza delle analisi che dovrebbero sostenere tali progetti di cura, la occasionalità e contraddittorietà degli stessi.

 

Nessuna paura viene razionalizzata, nessuna informazione viene fornita così da consentire che essa non si trasformi in fuga, ma diventi azione responsabile di ciascuno. Chi sono i terroristi? Dove abitano? Come isolarli nel loro ambiente? Interrogativi superflui; alla guerra come alla guerra, punto e basta. Chi sono gli immigrati? quali politiche possono fronteggiare la loro tragedia? masturbazioni intellettuali; muraglie, fili spinati e lager libici occorrono, altro che balle.

 

Chi sono i morti? Chi rischia davvero? Quali sono i reali limiti per ospedali e terapie intensive? Come può accadere che dopo tante vaccinazioni i contagi siano maggiori che nello stesso periodo dell'anno scorso? Vaghe, elusive risposte - alle quali fanno riscontro decisioni fantapolitiche come l'autorizzazione di manifestazioni di massa per le nostre vittorie sportive.

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1

 

E' davanti agli occhi di tutti: la competizione politica si sta sempre più svolgendo su questo terreno. E potrebbe anche andare se ognuno, per la sua parte, avesse proposte corrispondenti alla gravità delle questioni, e non solo si appellasse alla nostra fede sulle sue capacità di risolverle. E risolverle come? E qui davvero è evidente tutta la "miseria" in cui ci troviamo: risolverle con norme e pene, norme all'inseguimento della situazione, incapaci di prevedere e governare - pene sempre più dure, per un numero sempre più ampio di fattispecie, come se non si sapesse da secoli che non esiste corrispondenza tra severità della pena e crimini commessi. "Quid leges sine moribus?" chiedevano i fondatori romani dell'idea di Diritto - che valgono le leggi se manca l'ethos? Se i nostri politici cominciassero, anche da questo punto di vista, a riconoscere l'assoluta centralità della scuola e dei processi formativi? Perché non provarci, pur sotto la pioggia di norme e di pene?

massimo cacciari la confessione 2

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…