luca zaia roberto calderoli autonomia

CALDEROLI, LO SPECIALISTA DELLE “PORCATE” – FU AUTORE DEL PORCELLUM, CHE LUI STESSO DEFINÌ TALE, E ORA HA MESSO IL CAPPELLO SULLA DISASTROSA AUTONOMIA DIFFERENZIATA, SMONTATA PEZZO PER PEZZO DALLA CORTE COSTITUZIONALE – LUI RINTIGNA: “ANDIAMO AVANTI. LA CONSULTA HA SANCITO CHE È COSTITUZIONALE, LA SINISTRA SI RASSEGNI”. MA LA CORTE HA SMONTATO L’IMPIANTO GENERALE DELLA LEGGE. TRE I PUNTI FERMI: LO STATO CENTRALE DEVE MANTENERE SERVIZI E DIRITTI FONDAMENTALI; IL PARLAMENTO NON PUÒ ESSERE AGGIRATO; VA RISPETTATO L’EQUILIBRIO DI BILANCIO, CHE LA RIFORMA RISCHIA DI METTERE A RISCHIO

1. L’AVVISO DELLA CORTE: LA RIFORMA SIA PER I CITTADINI NON PER I PARTITI

Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

roberto calderoli - foto lapresse

Al centro della decisione della Consulta c’è lo Stato nella forma e nelle funzioni previste dalla Costituzione del 1948, con i suoi principi guida: l’unità della Repubblica, la solidarietà e — soprattutto — l’eguaglianza dei cittadini e la garanzia dei loro diritti. Insieme a quelli introdotti successivamente, come l’equilibrio di bilancio.

 

È sulla base di questi criteri che è stata giudicata (e in buona parte bocciata) la legge sull’autonomia differenziata, recuperando il senso costituzionale originario del regionalismo. Non più, come interpretato in passato, uno strumento di spartizione del potere esercitato dai partiti […], bensì un sistema per migliorare i servizi da offrire ai cittadini.

 

ROBERTO CALDEROLI MATTEO SALVINI

Una visione ribaltata del regionalismo, sottratto a egoismi territoriali o di parte per restituirgli un ruolo effettivo di efficienza dello Stato nel suo insieme, così esplicitata dai giudici costituzionali: «La distribuzione delle funzioni legislative e amministrative tra i diversi livelli territoriali di governo […] deve avvenire in funzione del bene comune della società e della tutela dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione».

 

Alla luce di questo caposaldo, la decisione di ieri […] sembra caratterizzata da tre punti fondamentali […]. Il primo riguarda la necessità di mantenere in capo allo Stato centrale la disciplina dei servizi e dei diritti da assicurare ai cittadini su questioni ritenute fondamentali.

 

AUTONOMIA DIFFERENZIATA - IL SONDAGGIO

Ecco allora che l’intesa sul trasferimento di poteri alle Regioni, con le conseguenti «differenziazioni» territoriali, non può riguardare «materie o ambiti di materie», bensì «specifiche funzioni legislative e amministrative».

 

[…] Inoltre la richiesta di maggiori poteri da parte delle Regioni dev’essere specificamente motivata e «giustificata», sulla base di elementi concreti; l’obiettivo è evitare che la devoluzione a un livello amministrativo più basso avvenga per via di accordi e convenienze politiche […].

 

Il secondo punto riguarda la centralità del Parlamento, che nella legge appare sacrificata in favore del governo. Al momento la definizione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni da garantire con lo spostamento delle competenze, è una sorta di delega in bianco, «[…] con la conseguenza che la decisione sostanziale viene rimessa nelle mani del governo, limitando il ruolo costituzionale del Parlamento».

 

RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Invece è solo dal Parlamento, dove sono rappresentate tutte le forze politiche e le diverse istanze espresse dalla società, che possono arrivare le indicazioni necessarie per una autonomia differenziata che rispetti i principi della Carta. E lo stesso Parlamento deve avere la possibilità di emendare la legge che sancisce l’intesa tra Stato e Regioni, che non dovrà essere obbligatoriamente approvata o bocciata nel suo insieme ma potrà eventualmente essere rinegoziata in virtù delle modifiche suggerite dal potere legislativo.

 

Infine c’è l’aspetto finanziario della riforma, bocciata nella misura in cui rischia di mettere a rischio l’equilibrio del bilancio statale creando scompensi a favore delle Regioni meno virtuose. […]

 

CAOS AL SENATO AUTONOMIA DIFFERENZIATA

2. «NE TERREMO CONTO MA LA LEGGE VA AVANTI PER I GIUDICI NON È CONTRO LA CARTA»

Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”

 

Ministro, la Consulta ha dato l’ok alla costituzionalità dell’Autonomia ma ha ritenuto illegittime parecchie disposizioni. Lei ha vinto o ha perso?

«Non ha senso parlare di vincitori o di vinti — risponde Roberto Calderoli, il «padre» della riforma —. La Consulta ha sancito che l’Autonomia è costituzionale, questa è una rivoluzione copernicana per il sistema italiano».

 

Ne è proprio sicuro?

«[…] Quello che conosciamo è un comunicato stampa e non la sentenza che aspetto di leggere bene e nel dettaglio. Ma non esistono dubbi sulla pronuncia dei giudici».

 

corte costituzionale

E tutti i rilievi che sono stati mossi? Su più aspetti la Corte parla esplicitamente di «illegittimità».

«Guardi, io ringrazio di cuore i giudici per avermi dato tutte le indicazioni che andrò a leggere nella sentenza. In tutte le parti attuative ne terrò conto».

 

Per lei sembra che non sia successo nulla, eppure le opposizioni cantano vittoria.

«La gran parte dei rilievi mossi possono essere agevolmente superati in fase di attuazione della legge […]».

 

Una delle incongruenze rilevata riguarda la possibilità di delegare funzioni e non intere materie, per esempio.

roberto calderoli - foto lapresse

«E io sono d’accordo. Ora che siamo nella fase delle trattative con le Regioni stiamo parlando di funzioni e non di materie. La legge attuativa, lo ripeto, terrà conto di tutto. Lo stiamo già facendo».

 

[…] Ma il Parlamento è obbligato a conformarsi a quanto stabilito dalla Corte?

«In linea di principio sì, ma avete presente le pronunce sulla procreazione assistita o sul fine vita? Finché non si interviene si procede a legislazione vigente. Lo ricordo: la legge che istituisce l’Autonomia è entrata in vigore e la Corte l’ha considerata costituzionale».

 

[…] Ci saranno ripercussioni sui tempi dell’iter legislativo?

«Non cambia nulla. Noi ci stiamo confrontando con alcune Regioni sulle materie non Lep. Quando arriveremo alle intese vedrete che conterranno le prescrizioni della Corte. Altrimenti si andrà avanti a legislazione vigente».

BANDIERE DELLE REGIONI ALLA CAMERA DOPO L APPROVAZIONE DELL AUTONOMIA DIFFERENZIATA

 

Insomma, a sentir lei, pare che per fermare l’Autonomia non resti che il referendum abrogativo.

«In bergamasco si dice: l’è ’ndacia (è andata, ndr). Sì, ci sarebbe il referendum, che per me non è nemmeno ammissibile. Ma lo scoglio vero sarà il quorum […]. A sinistra si rassegnino, la battaglia è persa».

autonomia differenziata vignetta by rolli il giornalone la stamparoberto calderoli sul palco di pontida foto lapresse

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...