carlo calenda

CALENDA COME MACRON? AL MOMENTO, SOMIGLIA PIU’ A PARISI. BERLUSCONI (O CHI PER LUI) IN CERCA DI QUALCUNO DA OPPORRE AL DUCETTO – SEMPRE PIU’ DIFFICILE LA CONVIVENZA FRA LEGA E FARSA ITALIA: SALVINI CON LA LE PEN, IL CAV CON LA MERKEL – COME DIMOSTRA LA FRANCIA, SI VINCE AL CENTRO, DA QUI IL MINISTRO DELLO SVILUPPO

 

Stefano Folli per “la Repubblica”

 

BERLUSCONI E STEFANO PARISIBERLUSCONI E STEFANO PARISI

Come era prevedibile, lo sport politico della primavera- estate è già diventato l' imitazione di Macron. È giovane, brillante e vincente. Tanti vorrebbero essere lui, nel centrosinistra e anche nel centrodestra. Quasi nessuno però si pone le domande giuste: come ha fatto il giovane francese a diventare presidente con un' ascesa fulminea? Talento naturale, certo. Ma anche studio severo, relazioni importanti, spirito di sacrificio.

 

E un punto essenziale: il sistema istituzionale ed elettorale della Quinta Repubblica. Semi-presidenzialismo e doppio turno uninominale di collegio. Da noi il Porcellum, poi l' Italicum - cancellati dalla Consulta - e infine la resa, annunciata ieri da Renzi in risposta a Mattarella (Non dipende dal Pd cambiare la legge elettorale»). Ci si prepara, in altri termini, ad andare a votare nel 2018 con il sistema proporzionale ritagliato dalle sentenze della Consulta. Non potendo vincere, si preferisce impedire anche agli altri di prevalere. Con un retro- pensiero tipico delle segreterie partitiche: meglio la paralisi ma con le liste bloccate, in modo da controllare la grande maggioranza degli eletti.

macronmacron

 

Si capisce che su queste basi l' imitazione di Macron si rivela subito stucchevole. Al tempo stesso, proprio le giornate parigine rendono più evidente il vuoto della politica italiana, cioè la vera ragione per cui Grillo è in testa in tutti i sondaggi. Dopo la Francia, torna a essere l' Italia il sorvegliato speciale d' Europa, l' unica nazione in cui i cosiddetti "populisti" possono vincere nelle urne, anche poi non saranno in grado di governare.

 

Tuttavia proprio l' esempio francese dimostra che invertire la rotta è possibile. Il tema riguarda tutti, ma soprattutto il centrodestra berlusconiano, il lato più debole e imperscrutabile nel triangolo della nostra politica. Ovvia la soddisfazione di Berlusconi: la vittoria di Macron è la sconfitta della Le Pen. Dunque anche di Salvini, l' aspirante alla leadership.

 

carlo calendacarlo calenda

Ma è davvero così? Berlusconi ha recuperato il pieno controllo della sua area? Sembra difficile crederlo. In ogni caso, nel centrodestra si confrontano due indirizzi. Il primo è quello di chi crede che la Lega, privata di una sponda a Parigi, finirà per accettare il mantello di Berlusconi. La pensa così Brunetta: tutti uniti dietro al leader di Arcore, senza estremismi e con una chiara proposta "di centro". Ma è un' ipotesi che ha poco di francese, se vogliamo restare ai paragoni.

 

A Parigi nessuno ha voluto stringere alleanze con il Front National e le due destre sono rimaste distinte, secondo tradizione. Da noi viceversa si vorrebbero mescolare amici e nemici della moneta unica, aderenti al Ppe (Angela Merkel come riferimento) e avversari della Germania, gente che ha fiducia nell' Europa integrata e altri che la disprezzano. Con tali criteri si può fare al massimo un cartello elettorale, solcato da contraddizioni alla lunga fatali.

angelino alfano e pierferdinando casiniangelino alfano e pierferdinando casini

 

L' altra ipotesi è quella rilanciata da Casini in un' intervista a "Libero": un' alleanza centrista, orchestrata da Berlusconi, senza più Salvini lasciato al suo destino. Questa alleanza dovrebbe riunire i segmenti sparsi del cosiddetto "mondo moderato", a cominciare da Alfano, e offrire al ministro Calenda il bastone del comando. Non è certo la prima volta che il nome di Calenda viene evocato.

 

La soluzione prospettata da Casini ha il merito di aver messo le carte in tavola con congruo anticipo sulla data del voto. I problemi tuttavia cominciano subito. Berlusconi è celebre per incoraggiare possibili "successori" che vengono delegittimati alla prima curva. L' ultimo esempio è Stefano Parisi che però si è intestardito ad andare avanti con le sue forze. Calenda non avrebbe speranze se apparisse come mero strumento per la cosmesi di Forza Italia. Ovvero se si prestasse a salvaguardare una modesta piattaforma centrista che senza di lui rischia molto.

 

MATTARELLA BERLUSCONIMATTARELLA BERLUSCONI

Al contrario, se Calenda un giorno decidesse di giocare una partita politica, avrebbe una sola carta: mettere in piedi un movimento semi-autonomo, alla Macron, appunto. Senza contrattare nulla con nessuno. Dovrebbe essere lui la calamita che attira gli ambienti centristi e non solo quelli, senza bisogno di imbarcare pezzi di ceto politico in cerca di rilancio. Al momento siamo lontani da un simile sbocco. Non basta sognare Macron.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...