LA GIUSTIZIA È IL FRONTE BOLLENTE DELL'ESTATE – LA MAGGIORANZA ACCELERA SUL DDL NORDIO SULL'ABOLIZIONE DEL REATO DI ABUSO D'UFFICIO: PARTE L'ITER ALLA CAMERA – IL GUARDASIGILLI: “I SINDACI NON SARANNO PIU’ PARALIZZATI DALLA PAURA DI UNA FIRMA” – IL TESTO PREVEDE ANCHE UNA STRETTA SULLA PUBBLICAZIONE DELLE INTERCETTAZIONI E RIDIMENSIONA IL PERIMETRO DEL TRAFFICO DI INFLUENZE ILLECITE – RENZI E CALENDA PRONTI A VOTARE CON LA DESTRA – I GRILLINI: “È UN REGALO A FORZA ITALIA, DOPO IL PREMIERATO DELLA MELONI E L'AUTONOMIA DI SALVINI”
1 - COLPO DI SPUGNA FINALE SULL’ABUSO D'UFFICIO
Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”
La battaglia sulla giustizia si è già combattuta di notte senza esclusione di colpi, quando in commissione Giustizia sono state respinte le oltre cento proposte di modifica presentate dall'opposizione. E oggi il disegno di legge Nordio sull'abolizione del reato di abuso d'ufficio, che con un colpo di spugna concede uno scudo di impunità ai pubblici amministratori, arriva nell'Aula della Camera per il secondo round.
Tra i punti principali di questo provvedimento, sventolato dalla destra come una bandierina e considerato una provocazione dalle opposizioni irritatissime perché l'esecutivo ha preteso di accelerare i tempi, anche una nuova stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni e un ridimensionamento del perimetro del traffico di influenze illecite. Reato, quest'ultimo, che punisce chi millanta o sfrutta rapporti, dietro remunerazione, con un'istituzione pubblica e fa valere questa posizione per fare da mediatore tra un soggetto privato e l'ente pubblico.
Blitz notturno, quindi, e accelerazione per approvare il testo in commissione, ma non è ancora arrivato il momento del via libera finale. La destra ha infatti spedito il testo in Aula questa settimana solo per poter sfruttare la norma del regolamento che poi consentirà di contingentare i tempi a luglio. […]
Ma non è ancora chiaro quando il ddl di Nordio sarà votato, perché qualche giorno fa la premier Giorgia Meloni ai ministri ha messo in chiaro che inevitabilmente «vengono prima i decreti» che affollano i lavori parlamentari e che scadono in sessanta giorni: non si può correre il rischio di lasciarli decadere.
Il Partito democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza verdi e sinistra, che hanno votato contro in commissione, torneranno alla carica in Aula già oggi. Mentre Italia Viva e Azione, che non erano presenti al momento del voto, sono pronte a votare con la maggioranza.
Enrico Costa, del partito di Carlo Calenda, lo dice chiaramente: «Abrogazione dell'abuso d'ufficio, interrogatorio prima della custodia cautelare, giudice collegiale per gli arresti, tutela dei terzi nelle intercettazioni, inappellabilità delle sentenze di assoluzione, sono punti che proponiamo da sempre». […]
La cinquestelle Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia, vede «in questa corsa contro il tempo un regalo a Forza Italia dopo il premierato a Fratelli d'Italia e l'Autonomia alla Lega.
Tappe forzate per lasciare i cittadini indifesi di fronte agli abusi di potere e ai soprusi dei pubblici ufficiali. Noi in Aula saremo la voce di quei cittadini».
E lo sarà anche il Pd. «Staremo in trincea tutte le notti», annuncia la responsabile giustizia dei dem Debora Serracchiani, «pur di opporci a questo ddl Nordio che Forza Italia ha tirato fuori dopo mesi, con il solo scopo di non rimanere con il cerino in mano».
La questione è cruciale e coinvolge l'Associazione nazionale magistrati, con il presidente Giuseppe Santalucia contrario all'eliminazione del reato perché «non è seriamente comprensibile come l'abuso dei pubblici poteri possa restare indifferente al sistema penale». Ed è così che la giustizia diventa il fronte caldo di una estate già politicamente torrida di suo.
2 - NORDIO: VIA L'ABUSO D'UFFICIO, ANCHE L'EUROPA HA DATO L'OK
Estratto dell’articolo di Lodovica Bulian per “il Giornale”
carlo nordio ricevimento quirinale 2 giugno 2024 foto lapresse
È una bandiera del governo e del ministro della Giustizia Carlo Nordio dai tempi in cui faceva il pubblico ministero. Il suo ddl che contiene l'abrogazione dell'abuso d'ufficio arriva oggi in aula alla Camera - ha già incassato il sì del Senato - e il Guardasigilli lo rivendica come l'eliminazione di uno degli ostacoli alla velocità del cosiddetto sistema Paese, con la paura delle firma che assilla migliaia di sindaci e amministratori.
«Senza l'abuso di ufficio l'economia e la giustizia italiana correranno più veloce», dice in un'intervista rilasciata proprio ieri. Per Nordio, il Paese «cambierà radicalmente. Sindaci e amministratori non saranno più paralizzati dalla paura della firma, la certezza del diritto sarà meglio assicurata, e alcune migliaia di processi inutili, statisticamente già destinati all'assoluzione, saranno eliminati - sottolinea - La giustizia penale, gli investimenti e l'economia correranno più veloci».
carlo nordio - riforma della giustizia - poster by macondo
Una modifica chiesta sottovoce anche da un esercito di sindaci del Pd, come aveva confidato lo stesso ministro: «Sottobanco tutti venivano in processione a dirci Fate bene, fate bene».
All'opposizione che gli contesta i richiami dell'Europa contenuti nella nuova direttiva anticorruzione - la cui bozza iniziale chiedeva l'introduzione del reato in tutti i Paesi - Nordio fa chiarezza dopo l'ultimo consiglio Ue dei 27 che si è svolto pochi giorni fa: «La Presidenza ha accolto la nostra proposta di rendere facoltativo, e non più obbligatorio, il mantenimento di questo reato». […]
Ai colleghi europei aveva spiegato come l'abrogazione del reato verrebbe comunque bilanciata dagli altri strumenti anticorruzione attivi nel nostro Paese: «In Italia abbiamo un arsenale normativo penale di ben 17 articoli contro la corruzione. Abbiamo un'autorità, l'Anac, che si occupa in termini preventivi. Abbiamo una giurisdizione amministrativa che annulla gli atti amministrativi quando sono viziati, e abbiamo un'autorità civile che consente il risarcimento del danno delle persone che lo hanno subito».
Con questa apertura di Bruxelles alla discrezionalità di ciascun Paese sul tenere o meno il reato, «la riforma sull'abuso di atto di ufficio è perfettamente compatibile con la lotta alla corruzione: gli Stati non sono obbligati, come si era detto un tempo, a mantenere questo reato, possono mantenerlo secondo la loro discrezione. Noi manterremo l'intenzione di abolirlo», aveva detto Nordio.
I numeri. Al di là di un dossier di Azione - opposizione che sostiene in Parlamento il ddl Nordio - che ha analizzato i procedimenti per abuso d'ufficio consegnando a via Arenula oltre 150 casi di sindaci indagati e poi assolti per questo reato, le cifre sono ormai note e fotografano migliaia di procedimenti che finiscono archiviati. N
el 2021 dei 4.745 procedimenti aperti ben 4.121, ovvero l'85%, sono finiti così. Nel 2022 ne sono stati instaurati 3.938 e 3.536 archiviati, il 79%. Si tratta in gran parte di richieste di archiviazione presentate dalle stesse Procure al termine delle indagini preliminari. Le condanne: nel 2021, su 513 procedimenti definiti e andati a dibattimento, sono state soltanto 18 (erano state 37 nel 2020 e 54 nel 2019).
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