CHI DI INTERCETTAZIONE FERISCE - L’EX ASSESSORE AL COMUNE DI NAPOLI, REALFONZO, CONSEGNA IN PROCURA LA REGISTRAZIONE DEL COLLOQUIO IN CUI DE MAGISTRIS LO SILURÒ PERCHÉ VOLEVA DICHIARARE IL DEFAULT DEL COMUNE

Enrico Fierro per il "Fatto quotidiano"

La cosa che più lo fa imbufalire è che lo hanno intercettato, fatto parlare e registrato a sua insaputa. Lui, che da pubblico ministero in Calabria aveva captato le vite malandrine degli altri, politici locali e big nazionali, ci è cascato. Non si dà pace Luigi de Magistris, l'ex pm, sindaco di Napoli, per il brutto scherzo che gli ha fatto il suo ex assessore al Bilancio, Riccardo Realfonzo, che nei giorni scorsi ha consegnato alla Procura della Repubblica un file con la registrazione di un colloquio avvenuto due anni fa.

È il 17 luglio 2012, le cose tra Giggino e il giovane economista, già assessore al Bilancio ai tempi di Rosetta Iervolino, non vanno bene, troppi contrasti col sindaco e con le scelte dell'amministrazione. Realfonzo vuole dichiarare il dissesto, De Magistris no: piuttosto che accettare il fallimento è pronto a farsi decapitare in piazza come Tommaso Aniello, Masaniello. Alla fine vince il sindaco, Realfonzo viene cacciato. In quella afosa giornata di luglio, il colloquio tra i due, un faccia a faccia teso, che Reralfonzo registra minuto per minuto. "Una cosa umanamente miserabile", dice sdegnato il sindaco.

"Mi sentivo minacciato, ero scosso, preoccupato", si giustifica al Mattino l'ex assessore, che ha consegnato in procura il file della sua personale e abusiva intercettazione. "Il sindaco mi convocò e mi comunicò la sua decisione di revocarmi, mi spiegò che non si trattava di una critica alla mia persona, mi disse che se volevo si poteva aprire una trattativa in vista di quello che avrei potuto fare nel Movimento".

In pratica, De Magistris lo caccia per dissensi ormai insanabili, Realfonzo resiste, il sindaco insiste e gli prospetta come alternativa un impegno nel Movimento arancione, un "non partito" che non aveva alcuna speranza di eleggere deputati o senatori. "La verità - dice ancora Realfonzo - è che De Magistris non voleva gli facessi la guerra, voleva evitare le polemiche sui giornali". Il default divideva il sindaco dal suo assessore. Il primo voleva risanare il bilancio, recuperando debiti per un miliardo e mezzo, più 800 di disavanzo, l'altro voleva immediata dichiarazione del dissesto.

DOPO DUE anni, e un piano imposto dal governo tutto lacrime e sangue per i napoletani, De Magistris è certo di aver fatto la scelta giusta: "Appena la Corte dei conti approverà il piano di riequilibrio - ha dichiarato - il Comune nel 2014 andrà in avanzo di bilancio. È stata dura, ma ce l'abbiamo fatta con le nostre gambe.

Il sì al piano porterà nelle casse dell'amministrazione 160 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere alle risorse del decreto con cui è stato possibile pagare i creditori e ridurre i tempi di pagamento alle imprese, che a fine anno si allineeranno alla media europea di 60-90 giorni". Ma lo scontro fra De Magistris e l'economista Realfonzo si fece aspro anche sulla vicenda della "internalizzazione " di 350 lavoratori dell'Asia (l'azienda dei rifiuti). "Era un periodo in cui eravamo in emergenza, dovevamo togliere i rifiuti dalle strade ed evitare il ricatto delle ditte del subappalto che minacciavano di farci trovare i rifiuti per strada", ricordano fonti del Comune.

Su ogni delibera una denuncia, per ogni scelta una iniziativa giudiziaria. Anche per l'assunzione di 300 maestre si sollevò lo scandalo, "poi - chiariscono fonti a Palazzo San Giacomo - la Corte dei conti ci ha dato ragione". Come finirà non si sa, Realfonzo, secondo indiscrezioni, sarà uno dei testi base in inchieste giudiziarie che riguardano membri dell'amministrazione De Magistris.

Il sindaco mostra tranquillità: "Registrare un colloquio è tra gli atti più ignobili dell'essere umano, ho fatto bene a cacciarlo. Realfonzo è il passato, noi andiamo avanti per la nostra strada con le mani pulite". Si definisce un "carro armato", De Magistris, che annuncia la sua ricandidatura a sindaco. Ma quella intercettazione non gli va giù. Proprio a lui che fu il terrore di computer, cellulari e telefoni fissi. Cose che solo a Napoli possono succedere.

 

RICCARDO REALFONZO LULTIMO BACIO DE MAGISTRIS E LASSESSORE REALFONZO TWEET DE MAGISTRIS DE MAGISTRIS CLAUDIO E LUIGI DE MAGISTRIS .pngMANIFESTANTI IN PIAZZA CONTRO DE MAGISTRIS

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