O ROMA O FOGNA! – PER IL BIMILLENARIO DI AUGUSTO IL MAUSOLEO DI LARGO AUGUSTO IMPERATORE SI PRESENTA CHIUSO E PIENO DI RIFIUTI ED ESCREMENTI

1. LA SCONFITTA DELL’IMPERATORE”

Paolo Conti per “Il Corriere della Sera”

 

piazza augusto imperatorepiazza augusto imperatore

«Fare sistema». Quante volte (migliaia? decine di migliaia?) abbiamo sentito usare questa espressione da tutto il Palazzo politico italiano: dai vari presidenti del Consiglio, e i loro ministri, passando per regioni e province, approdando ai sindaci e agli assessori. è un banale luogo comune: indica ciò che dovrebbe contraddistinguere uno Stato moderno da uno litigioso e arcaico. Fare sistema significa darsi un grande progetto e perseguirlo fino in fondo. E non comportarsi, invece, com’è accaduto per il Bimillenario della morte di Augusto, il fondatore dell’Impero romano, che si celebra proprio oggi.

PIAZZA AUGUSTO IMPERATOREPIAZZA AUGUSTO IMPERATORE

 

Mettiamo mano all’archivio. è il 20 febbraio 2006, il sindaco è Walter Veltroni. La giunta approva la delibera per il bando di concorso di riqualificazione di piazza Augusto Imperatore: «Sarà espletato nel 2006 e avremo i vincitori già ad ottobre 2006, il costo dell’operazione sarà di venti milioni di euro», dichiara l’assessore all’Urbanistica, Roberto Morassut.

 

PIAZZA AUGUSTO IMPERATOREPIAZZA AUGUSTO IMPERATORE

La macchina del tempo scatta un’altra fotografia, il 20 ottobre 2010. Piazza Augusto Imperatore è già nel totale degrado, gli scavi archeologici hanno svelato la strada che collegava il Mausoleo dell’imperatore al Pantheon, la rete fognaria, alcune anfore da trasporto del vicino porto di Ripetta. Ma tutto è fermo, recintato e non visitabile. L’allora sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro è giustamente preoccupatissimo e lancia l’allarme: «L’obiettivo è il Bimillenario di Augusto. Bisogna lavorare perché entro quella data tutto il monumento sia recuperato, valorizzato, rilanciato, sia visibile e visitabile».

PIAZZA AUGUSTO IMPERATOREPIAZZA AUGUSTO IMPERATORE

 

Come e quanto l’Italia (governo centrale, quindi presidenze del Consiglio e ministri vari, il Campidoglio, con i suoi diversi sindaci dal 2006 a oggi, sovrintendenze, mancati finanziatori privati) abbia «fatto sistema» si può giudicare osservando quel monumento non al grande fondatore dell’impero ma all’incapacità italiana che è piazza Augusto Imperatore oggi.

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Un Bimillenario non è un appuntamento che «cade» all’improvviso, inaspettato. È una data prevista e ben individuabile in una programmazione, soprattutto se culturale. E oggi, 19 agosto 2014, duemila anni dopo la morte dell’imperatore, ci ritroviamo non più con un Mausoleo ma con una cavea indistinta, abitata da anni dai senzatetto (e animali annessi), piena inevitabilmente di rifiuti come una qualsiasi discarica urbana.

 

Poco importa stare qui a distribuire singole responsabilità e colpe personali. L’unico risultato concreto, per una città che vorrebbe vivere anche (se non soprattutto) di turismo, è la strutturale incapacità di sfruttare una ricorrenza come questa per lanciare nel mondo un’offerta irripetibile, festeggiare il fondatore di una intera civiltà, quella dell’impero romano.

PIAZZA AUGUSTO IMPERATOREPIAZZA AUGUSTO IMPERATORE

 

Molto meglio sarebbe stato non gettarsi in un’impresa ardua e costosissima, tuttora priva di fondi. Ma un pensiero così negativo, dettato dall’amarezza e anche dalla vergogna dei romani di fronte a una simile sconfitta (altro che le inutili liti con il Foreign Office per un’offesa che non c’è e che i cittadini non provano affatto) va subito accantonato nel nome del futuro di una Capitale e della sua dignità, anche se calpestata e vilipesa da chi dovrebbe difenderla .

 

2. “AUGUSTO, IL MAUSOLEO ABBANDONATO”

Alessandro Capponi per “Il Corriere della Sera”

 

Alle quattro del pomeriggio due sacchi neri dell’immondizia sono appesi alla cancellata del cantiere (i lavori sono fermi dal 2010...), qua e là bottiglie e cartacce, un paio di baracche di cartone — una a vista mausoleo, seppure coperta da un telone scuro — escrementi, cabine di plastica spaccate gettate accanto all’Ara Pacis.

 

MARIO VATTANI FRANCESCO GIRO MARIO VATTANI FRANCESCO GIRO

Minore degrado di qualche mese fa, ma certo l’area di piazza Augusto Imperatore è molto lontana da ciò che promise nel 2010 l’allora sottosegretario al Beni Culturali, Francesco Giro: «Bisogna lavorare perché entro il 19 agosto 2014 tutto il monumento sia recuperato, sia visitabile». Ieri nel tardo pomeriggio intervento dei vigili urbani e dei mezzi dell’Ama per fare pulizia in vista del bimillenario della morte dell’imperatore Augusto, oggi. L’assessore all’Urbanistica, Giovanni Caudo: «Entro l’anno sarà chiusa la parte amministrativa, aggiudicata la gara, ed entro il primo semestre 2015 partiranno i lavori»

 

PIAZZA AUGUSTO IMPERATOREPIAZZA AUGUSTO IMPERATORE

Non sembra affatto la vigilia dell’evento, il bimillenario della morte di Augusto, perché la situazione nei dintorni del mausoleo, in piazza Augusto Imperatore, appare simile a com’è sempre: alle quattro del pomeriggio due sacchi neri dell’immondizia sono appesi alla cancellata del cantiere (i lavori sono fermi dal 2010...), qua e là bottiglie e cartacce, un paio di baracche di cartone — una a vista mausoleo, seppure coperta da un telone scuro — escrementi, cabine di plastica spaccate gettate accanto all’Ara Pacis.

 

Vero che il degrado è diminuito rispetto alla scorsa primavera, ma è altrettanto indiscutibile che le parole del 2010 dell’allora sottosegretario al Beni Culturali, Francesco Giro, suonino oggi come una sconfitta: «Bisogna lavorare perché entro il 19 agosto 2014 tutto il monumento sia recuperato, valorizzato, rilanciato, sia visibile e visitabile».

 

PIAZZA AUGUSTO IMPERATOREPIAZZA AUGUSTO IMPERATORE

Alle cinque arrivano i vigili urbani del Pics, i mezzi dell’Ama, e — come spesso in Italia — tutto sarà pulito e sistemato in tempo per l’evento, le celebrazioni del bimillenario della morte dell’imperatore Augusto. Ormai è tardi per sperare di entrare, insieme con i pochi fortunati del numero chiuso, al mausoleo: ma vale la pena comunque capire come sia potuto accadere che, con un evento non proprio difficile da programmare, lo stato dell’area sia, a oggi — prima della pulizia straordinaria dell’Ama — ancora questo.

 

Dunque, il progetto vincitore (l’area sarà quasi del tutto pedonale, i gradoni saranno utilizzabili per spettacoli e concerti estivi e porteranno fino all’ingresso dell’Ara Pacis) dell’architetto Francesco Cellini venne avviato dall’allora sindaco Walter Veltroni: era il 2006. Sembrò muoversi qualcosa perché nel 2009 partirono i primi lavori (fu sgomberato il parcheggio verso via Tomacelli) e, come detto, l’allora sottosegretario ai Beni Culturali immaginò di riuscire nell’impresa. Invece, dopo pochi mesi, tutto si bloccò: e la piazza, da allora a oggi, non è cambiata poi molto.

 

Certo, adesso l’amministrazione guidata da Ignazio Marino sembra certa di poter regalare ai romani l’ennesimo «patrimonio di Roma e del mondo» — com’è scritto sul cartello oggi chiuso all’interno del recinto del cantiere. Il progetto esecutivo sarà quello di Cellini e adesso dovrebbe partire la gara europea per l’impresa che eseguirà i lavori.

ara pacisara pacis

 

L’assessore all’Urbanistica, Giovanni Caudo, è fiducioso: «L’assemblea capitolina ha recentemente votato la delibera con lo stanziamento da 12,2 milioni. L’amministrazione di Gianni Alemanno aveva definanziato il progetto di rifacimento della piazza, noi invece vogliamo portarlo fino in fondo». I prossimi passi saranno decisivi: «Entro l’anno sarà chiusa la parte amministrativa, aggiudicata la gara, ed entro il primo semestre 2015 partiranno i lavori».

 

Ara Pacis mostra di Salgado Ara Pacis mostra di Salgado

Al momento, la situazione è quella descritta all’inizio dell’articolo: certo per oggi, viste le numerose iniziative, l’immondizia sarà tolta — dalle 21.00 alle 24.00, sarà possibile ammirare l’Ara Pacis a colori,attraverso proiezioni di luce; museo aperto fino a mezzanotte; in mattinata ciclo di visite al Mausoleo di Augusto, dalle 9,30 alle 11,30, a numero chiuso — ma di certo la piazza nel cuore di Roma e il mausoleo dell’imperatore aspettano da (troppo) tempo una soluzione definitiva, degna di una capitale europea o, più semplicemente, di un Paese civile. 

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