1- IL CARDINAL LAJOLO, EX CAPO DI VIGANÒ LE CUI LETTERE RISERVATE AL PAPA CONTRO IL SEGRETARIO DI STATO TARCISIO BERTONE, HANNO INNESCATO IL SACRO BORDELLO, METTE LA MUSERUOLA AI ‘CORVI’ VATICANI SULLE VOCI DI CORRUZIONE OLTRETEVERE 2- “QUALCHE IMPIEGATO DI CURIA, FRUSTRATO NELLE SUE AMBIZIONI (ALIAS VIGANÒ, CHE MIRAVA ALLA PORPORA CARDINALIZIA), HA CREDUTO DI POTERSI COMPENSARE CON UN’AZIONE DI DISTURBO (CIOÈ, LE LETTERE A RATZINGER RESE PUBBLICHE DA NUZZI SU LA7)” 3- “PERCHÉ SI DOVREBBE PENSARE CHE IL GOVERNO DELLA CHIESA TRABALLI? LA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTI RISERVATI PUÒ AVVENIRE IN QUALSIASI MOMENTO. E POI COSA È STATO MAI RIVELATO? LE ACCUSE DI VIGANÒ ERANO DETTATE DA UN ANIMO FERITO” 4- MITICO! “NEL COLLEGIO APOSTOLICO C’ERA ANCHE GIUDA ISCARIOTA. NON DEVE MERAVIGLIARE SE NELLA CHIESA CI SONO E CI SARANNO SEMPRE DELLE PERSONE CHE NON HANNO LO SPIRITO DI CRISTO. DEL RESTO LA CHIESA NON È FATTA SOLO DI SANTI (CHE CI SONO), MA ANCHE DI PECCATORI CHE ESSA NON SI STANCA DI CHIAMARE ALLA SANTITÀ”

Fabio Marchese Ragona per "TgCom24"

E' passato poco più di un mese (era il 25 gennaio) da quando la trasmissione di La7 "Gli Intoccabili" rendeva pubbliche le lettere al Papa e al Card. Bertone di Mons. Carlo Maria Viganò, ex Segretario Generale del Governatorato Vaticano ed oggi nunzio apostolico negli Stati Uniti. In quei documenti riservati, che hanno aperto una voragine dando il via a quello che Padre Lombardi ha definito "Vatileaks", l'arcivescovo denunciava al Papa fatti di corruzione dentro le mura leonine, sperperi di denaro e operazione finanziarie poco trasparenti.

"Mons. Viganò partì da sospetti, rivelatisi infondati, e si mise su una pista sbagliata" ci spiega oggi il Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente Emerito del Governatorato Vaticano, che ha guidato l'organismo della Santa Sede mentre Mons. Viganò era Segretario Generale.

"Mi sento amareggiato nel vedere come l'opinione pubblica sia stata influenzata in maniera così negativa, con turbamento anche di molti fedeli", aggiunge il porporato, 77 anni, che ha lasciato l'incarico lo scorso ottobre al neo cardinale Giuseppe Bertello. In una lunga intervista (che riportiamo in versione integrale) il Card. Lajolo ci ha voluto raccontare come sono andate realmente le cose, partendo da quel clima di tensione che si respirava dentro ai Sacri Palazzi fino a qualche mese fa.

Eminenza c'era davvero un clima "pesante" durante il periodo in cui Mons. Viganò ha ricoperto il ruolo di Segretario Generale?
E' innegabile. Ed è anche comprensibile. Mons. Viganò si vide messo ingiustamente in cattiva luce da alcune notizie stampa, e ne rimase profondamente ferito. Nel cercare i responsabili, egli partì da sospetti, rivelatisi infondati, e si mise su una pista sbagliata, che lo portò ad inserire il suo caso in un quadro più ampio con una serie di analisi che un più attento e spassionato esame ha rivelato erronee. Non mi pare che si possa dire che egli sia stato punito. L'Ufficio di Nunzio Apostolico negli Stati Uniti è un incarico di grandissimo prestigio, che gli offre l'occasione di dare ottima prova di sé.

Analizziamo le accuse presenti nelle lettere. L'arcivescovo parla dei costi esagerati per il Presepe di Piazza San Pietro del 2008, ridotti poi drasticamente nel 2009. Come si spiega?
Non c'è dietro alcuno sperpero ingiustificabile. Anzitutto, il costo di quel presepe, indicato in 546.000 euro, era comprensivo dell'installazione dell'Albero di Natale e di numerosi presepi minori distribuiti per la città del Vaticano; i Servizi Tecnici del Governatorato avevano inoltre provveduto ad una nuova struttura portante in carpenteria metallica, ad nuovo sistema di illuminazione e all'acquisto di nuovi materiali, in gran parte polistirolo, tutti elementi che vennero poi impiegati nei presepi degli anni successivi. Ovviamente questi sono venuti a costare di meno, potendo usufruire di elementi già acquisiti ed essendo anche meno complessi come architettura e, inoltre, notevolmente più piccoli.

Sempre in una lettera Mons. Viganò parla di un'operazione del dicembre 2009 in cui andarono persi due milioni e mezzo di dollari. Ci può spiegare cosa successe?
Non riesco a comprendere su quale analisi si basi l'affermazione di Mons. Viganò, a cui lei si riferisce. Probabilmente si basava su di una sfavorevole fluttuazione del cambio a breve termine, ma non teneva conto dell'evoluzione positiva sul lungo periodo e dei rendimenti acquisiti. Posso dire, senza tema di smentita, che l'APSA Sezione Straordinaria, a cui affidai gli investimenti finanziari del Governatorato nel marzo del 2009, in quello stesso anno 2009 realizzò un recupero del 24,6% delle perdite del 2008, e questo grazie anche alla consulenza del Comitato Finanza e Gestione da me istituito nel 2008.

Per vero il bilancio consuntivo del 2009 segnò ancora un rilevante passivo, perché per disposizione della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, in conformità a disposizioni emanate in Italia, venne ad esso imputata parte delle perdite del 2008. Nel 2010 l'opera di recupero è continuata, ed il bilancio consuntivo del Governatorato è stato ampiamente positivo: ciò per il fatto che esso non era più gravato da perdite finanziarie del 2008 e in particolare grazie all'azione dell'APSA Sezione Straordinaria ed alle entrate dei Musei Vaticani.

Nei documenti si citano degli appalti affidati dal Governatorato. Parliamo di quello del Colonnato di Piazza San Pietro. Ci può spiegare come è stato affidato e come mai i lavori, negli ultimi tempi, si sono rallentati?
L'appalto del colonnato di Piazza S. Pietro venne da me affidato nel luglio 2008 alla ditta "Italiana Costruzioni", in seguito a gara tra sei grandi ditte provenienti da tutta l'Italia, secondo la valutazione espressa da una Commissione composta da sei membri, due dei quali esterni, da me istituita sotto la presidenza di S. E. Mons. Giorgio Corbellini, allora Vice Segretario Generale del Governatorato.

Il rallentamento dei lavori nell'anno scorso è stato causato dal fatto che la ditta che si era impegnata a raccogliere i fondi degli sponsors è venuta a trovarsi in difficoltà, e questo a motivo della situazione economica nazionale ed internazionale, così difficile. I lavori però continuano, seppure con ritmo più lento del previsto. Non dubito che, nella situazione più favorevole che si attende nei prossimi tempi, si potranno trovare altri sponsor, e che la nuova Presidenza del Governatorato saprà portare a termine i lavori in modo egregio.

Le lettere di Mons. Viganò sono comunque solo la punta dell'iceberg: dal Vaticano sono usciti tanti altri documenti. Chi c'è dietro questo Vatileaks?
Sono possibili diverse interpretazioni. Per parte mia non posso sottrarmi all'impressione che qualche impiegato di Curia, frustrato nelle sue ambizioni, abbia creduto di potersi compensare col produrre segretamente un'azione di disturbo, ed abbia trovato qualche sua conoscenza nel mondo dei media, che ne ha subito volentieri approfittato. Che poi questo avvenga proprio in questo momento, mentre la Chiesa si sta preparando con impegno all'Anno della Fede, è particolarmente spiacevole. Ma la Fede vincerà.

Ma perché secondo Lei si è arrivati a questo punto?
A me pare che di tutte le cose importanti che fa Benedetto XVI - e ne fa molte! - la più importante sia il suo impegno per la Verità in una società che appare non solo rassegnata, ma convinta che la verità non sia raggiungibile e che sta trasformando tale suo convincimento in un dogma indiscutibile, che vorrebbe accreditare, anzi imporre, come fondamento del vivere libero.

La "strategia della confusione", facendo erroneamente pensare che il Vaticano sia una barca senza nocchiero, mira a screditare la forza del grande messaggio pontificio e del governo della Chiesa, distogliendo l'attenzione dagli aspetti positivi e focalizzandola su episodi certamente spiacevoli, ma occasionali e marginali. Ma non prevarrà.

E' possibile che qualcuno stia cercando di ostacolare l'opera di "pulizia" che sta mettendo in atto Benedetto XVI?
Non penso che questa sia la mira di chi ha criminalmente diffuso documenti riservati, ma che vi siano altre forze in azione, ostili alla Santa Sede ed alla Chiesa Cattolica. Vorrei aggiungere che l'opera di pulizia richiesta dal Santo Padre è un'opera di pulizia in profondità, anzitutto interiore e spirituale.

Quest'opera continuerà. Non bisogna però farsi illusioni. Nel Collegio Apostolico c'era anche Giuda Iscariota. Non deve meravigliare se nella Chiesa ci sono e ci saranno sempre delle persone che non hanno lo Spirito di Cristo. Del resto la Chiesa non è fatta solo di santi (che ci sono), ma anche di peccatori che essa non si stanca di chiamare alla santità.

Qualcuno parla addirittura di "fumo di Satana in Vaticano", qualcun altro di massoneria in azione...
Veramente, se ben ricordo, il 29 giugno 1972 Paolo VI parlò del "fumo di Satana entrato per qualche fessura nella Chiesa"; non menzionò il Vaticano, anche se, certo, le sue parole non escludevano alcun ambiente di Chiesa. Non si può nascondere la malizia e la presenza attiva del"padre della menzogna", come Nostro Signore ha definito il diavolo; però,quando per spiegare certi fenomeni bastano la malizia e la mancanza d'intelligenza umane, non è necessario ricorrere all'azione del demonio.

Ma ci sono in atto delle divergenze dentro le mura vaticane?
Che vi siano nella Chiesa, e nell'ambito stesso della Santa Sede, valutazioni diverse ed anche opposte su diverse questioni pratiche non è, in sé, qualcosa di male, di peccaminoso; è un legittimo processo di ricerca di ciò che è meglio, da parte di persone responsabili.

Non legittimo è invece che a tali diversità vengano date una irresponsabile pubblicità ed una conseguente interpretazione come espressioni di "lotte di potere". Vi sono dei rapporti che devono rimanere riservati, anzitutto a tutela delle persone coinvolte, così che possano esprimere il loro pensiero in tutta libertà, ma anche per non compromettere la serenità dei rapporti stessi e per non causare spiacevoli ed ingiusti turbamenti nell'opinione pubblica e soprattutto tra i fedeli.

Si dice che il governo della Chiesa traballi. Secondo Lei la guida del Papa e del suo Segretario di Stato è ben salda?
Perché mai si dovrebbe pensare che il governo della Chiesa traballi? Perché sono stati pubblicati alcuni documenti riservati? Ma questo può avvenire in qualsiasi momento di qualsiasi pontificato. E che cosa hanno poi rivelato questi documenti riservati? Le accuse più pesanti penso siano quelle contenute nelle lettere di Mons. Viganò, che formulano delle analisi molto negative; ma, come ho già detto, esse erano dettate da un animo ferito. Per il resto basta seguire la mole di impegni che caratterizzano ogni giornata di Benedetto XVI ed i suoi interventi a tutto campo, e sempre lucidissimi, per capire che egli regge il timone della Chiesa con mano sicura.

Ed anche con mano tranquilla, con animo paterno, senza agitarsi e senza polemiche. Quanto al Segretario di Stato, il Card. Tarcisio Bertone, egli gode giustamente della piena fiducia del Papa. Il Card. Bertone guida il suo Ufficio, così complesso e pesante, con grande umanità e con pastoralità salesiana, che qualcuno, purtroppo, non è capace di comprendere.

Vorrei comunque ricordare - soprattutto a chi ha la memoria corta - i giudizi che taluni davano dei precedenti Papi, o anche dell'indimenticato Cardinale Casaroli, Segretario di Stato, durante la loro vita. Erano giudizi non molto più benevoli di quelli ora diffusi su certi organi di stampa, ma sono stati invariabilmente corretti dalla Storia. Per parte mia, per quanto io possa conoscere dalla mia esperienza curiale, sono convinto che la Curia Romana nel suo complesso, nonostante certi inevitabili limiti, sia un organo di governo e d'impulso del Santo Padre per la Chiesa universale, che funziona in maniera eccellente.

 

CARDINAL GIOVANNI LAJOLOTARCISIO BERTONEPADRE FEDERICO LOMBARDI GIUSEPPE BERTELLOPAPA RATZINGER CARLO MARIA VIGANO Cardinale Scola

Ultimi Dagoreport

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES HA TOCCATO IL FONDO, FACENDOSI "SCAVALLARE" ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I "PACIFINTI" TARQUINIO, STRADA ECCETERA NON HANNO VOTATO CONTRO) – I FRATELLINI D’ITALIA, PER NON FAR INCAZZARE DONALD TRUMP, SI SONO CHIAMATI FUORI DALLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA: IL PARLAMENTO EUROPEO AVREBBE DOVUTO RINGRAZIARE IL TYCOON PER IL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA. PECCATO CHE PUTIN NON L'ABBIA ANCORA ACCETTATO...

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…